sabato 24 gennaio 2015

Rastafari, la via dello spirito




Un altro giorno del Sabato, nello scorrere del tempo si avverte la diversità..calma e rilassatezza si accompagnano a meditazione e fermezza.

Non c'è nulla da nascondere ma soltanto tesori da trovare.

Negli attimi che passano lo spirito si rinnova muovendosi da una pagina all'altra del Libro della vita.

I n I non possiede sapienza se non quella dello spirito.

Libri e diplomi servono a poco senza la forza dello spirito, leggiamo e studiamo per imparare ad imparare.

Dobbiamo ascoltare per apprendere ciò che ci circonda, ciò che vive dentro noi.

Esiste un luogo prima dei pensieri e delle parole, un posto in cui troviamo sempre accoglienza e sempre serenità..è la dimora dello spirito e il luogo della vittoria..della salute e della forza.

Nella Livity Rastafari ricerchiamo e custodiamo questo luogo, perché è il centro del tempio che ci è stato donato dal Creatore costruttore di grazia e stabilità. Rincorriamo a volte immagini e processi mentali quando dovremmo tornare in quel luogo per bilanciare ciò che è reale da ciò che è frutto del nostro divagare con la mente.

A volte temiamo, soffriamo, dubitiamo..proprio allora dovremmo tornare in quel luogo dove invece il timore viene compensato dalla forza, la sofferenza è attutita ed il dubbio svelato. E' il luogo in cui tutto ha origine e tutto trova compimento, dove siamo accolti e non rigettati, dove anche gli errori hanno un senso e dove scopriamo che le sconfitte erano invece vittorie, che i pianti sono stati mutati in gioia e che la distanza può diventate vicinanza. Accettiamo le debolezze per scoprire le nostre forze. Accogliamo i nostri limiti perchè solo così li supereremo. Vediamoci nella pienezza del bene e della salute e così inizieremo a guarire dalle malattie con cui il mondo ci contagia. Osserviamoci come guerrieri capaci di vincere anche senza combattere in quanto fiduciosi nella potenza del Padre che mette tutto in ordine ed equilibrio.

Questa fiducia viene dallo Spirito, che educa ed insegna prima di ogni parola, che non necessita di spiegazioni ma che può spiegare tutto, che non ha immagine ma che dà colore a tutto, che non possiede parole ma comunica con un suo linguaggio.

Lo Spirito del Creatore si unisce a noi e vivifica il nostro spirito, ci rende unici e straordinari nella nostra piccolezza  mentre prima neanche noi ci accorgevamo di noi stessi, sebbene credessimo di dimorare nella grandezza. Lo Spirito rinnova la faccia della terra senza che nessuno possa fermarlo, allo stesso modo rinnova noi e ci crea nuovamente nella consapevolezza della forza del Creatore.

Nell' Antico Testamento era presentato come una forza che arrivava e trasformava, rendeva le persone scelte da Dio capaci di atti fenomenali, li mutava da schiavi in leader, da persone semplici a Giudici d'Israele e Re eletti. Questi ultimi erano unti con la benedizione dello Spirito ma talvolta Esso non rimaneva per sempre in loro, alcuni erano retti per un periodo ma deviavano poi commettendo errori. Colui che invece i profeti hanno annunciato è il Santo su cui lo Spirito sarebbe disceso e avrebbe riposato per sempre, Colui che presenta i tratti del Divino in terra, che custodisce le qualità dello Spirito: sapienza, intelletto, conoscenza,  timore di Dio, giustizia e diritto ma anche forza e consiglio. Tramite queste qualità Egli avrebbe assicurato la felicità e la santità in terra. Tramite la Sua gloria Egli avrebbe conferito a noi gloria, con il Suo insegnamento egli avrebbe reso noi prima discepoli e poi insegnanti, tramite il Suo operato noi avremmo potuto imparare a discernere il bene dal male.

Chi e' dunque questo Re della gloria? Il Signore sovrano di Israele Qadamawi Haile Selassie davanti al quale tutta la terra si è inchinata riconoscendo la Sua forza, devozione, rettitudine ma soprattutto il Suo Spirito in grado di trasformare gli eventi ed accettare con pazienza i dolori, di parlare a potenti ed umili con lo stesso rispetto e compassione, di governare e decidere secondo la giustizia per la gloria del genere umano. Lo Spirito di Sua Maestà è  completezza ed intesa. Non è solamente un sentimento religioso, non è un attitudine relegata al regno celeste nè al mondo teologico-filosofico..è invece pienezza dell'espansione compassionevole della perfetta connessione tra Dio e genere umano, dove la realtà viene totalmente investita della spinta salvifica a tal punto da diventare essa stessa la definitiva opportunità di salvezza del genere umano. Questo è il compimento dell'opera dello Spirito, è la realizzazione del disegno iniziato nei giorni della lontana Genesi dove lo Spirito di Dio volava sulle acque nella sua forma originaria, vento, respiro.


Ora spetta ad I n I prender posizione in questo mondo, decidere chi o cosa seguire in questi giorni di Armagiddeon. Tutto ciò che il Re dei re ha compiuto è stato esempio dell’azione dello Spirito congiunto alla pratica e alla consapevolezza del vivere secondo santità. L'insegnamento di Sua Maestà ci mostra che la salvezza è nella spiritualità..la forza originaria che trascende dottrine e religioni, età e ideologie. Egli stesso ci invita a non confondere spiritualità e religione..il Regnante dell'impero biblico, che discende direttamente da Davide, da cui due delle più grandi religioni della storia si sono sviluppate, ci invita a concentrarci sulla spiritualità. Ce la presenta come un modo di vivere, puro ed originario come ci è stato dato dall' Altissimo della Creazione. La spiritualità ci connette all'Altissimo, all'universo e al nostro prossimo.

Nello spirito soltanto possiamo trovare la forza per superare ogni barriera e confine, per rispondere a ciò che non sappiamo ma ugualmente ci viene chiesto.

Nello spirito ci educhiamo e testimoniamo, senza parlare possiamo esser d'esempio..perché lo spirito si manifesta nelle azioni, nella vita e nella quotidianità. Tutto può essere un'esperienza spirituale, tutto può essere fonte di insegnamento..la spiritualità non è necessariamente trascendente..forse trascende ma per poi tornare ad illuminare il mondo presente che è il giardino in cui siamo stati posti. La spiritualità ci offre occhi nuovi per vedere tutto, per rivalutare ogni cosa.. il giorno, la notte, la pioggia, il sole, un albero, un bambino, la gioia ed il dolore.

Lo spirito porta consapevolezza e di questa si serve per risvegliarci alla vitalità dell’ esperienza del  momento attuale.

Nello spirito tutto è connesso, così come nella consapevolezza tutto ha un senso..nello spirito tutto è ispirazione così come nella consapevolezza tutto è insegnamento..nello spirito tutto è pieno così come nella consapevolezza tutto è adesso.
In I Rastafari vive nello spirito che la Creazione e l'universo comunicano, dimoriamo in una casa che portiamo con noi ovunque andiamo..possiamo correre o stare seduti, viaggiare o stare fermi..ma rimaniamo nella stessa 'zona spirituale'.
I n I non è un popolo che fugge o rifugge, non inseguiamo abbagli metafisici per scappare da questa realtà..anzi..viviamo ora, svegli e presenti, pronti ad ogni istante nella fiducia della vittoria del bene sul male, creando questa Creazione nello stato spirituale originario ed eterno. Restiamo nell’esperienza spirituale, nella rivelazione semplice ma completa della vita umana, nel risveglio che ci fa scoprire parte integrante dell’unione originaria che la Creazione manifesta. Restiamo nel miracolo, nella forza che ogni parola, ogni suono ed immagine portano con loro.

Dimoriamo nel tempio praticando la forma di meditazione più completa: la vita.

sabato 10 gennaio 2015

La piena consapevolezza della realtà è il livello più alto dello spirito.



Ciò di cui abbiamo bisogno è freschezza, camminare lungo la strada della nostra Livity sentendo che c’è una forza che ci rigenera e ci sorprende momento dopo momento per quanto sia efficace, liberatrice, rinnovatrice, accogliente, compassionevole, originaria e allo stesso tempo pronta ad accogliere il futuro.
Abbiamo bisogno di crescere vivendo ogni istante. Dobbiamo riscoprire i momenti di vita separandoli dalla connotazione che il nostro cervello o i nostri sentimenti attribuiscono loro.

 Dobbiamo imparare a leggere gli attimi per poter comprendere gli anni e le epoche..è proprio vero che il tempo è un grande libro bianco che spetta a noi completare.

Dobbiamo restare fermi per capire la potenza del movimento, quanto sia sorprendente incamminarsi e superare un ostacolo riscoprendo la propria forza e vitalità.

Dobbiamo a volte perdere e arrenderci per acquistare vigore, esso viene dalla pazienza e questa dalla consapevolezza.

Dobbiamo essere critici, filtrare ciò che il mondo ci presenta come realtà scontata per scoprire la giusta via da percorrere.

Dobbiamo leggere ed imparare per capire che in alcuni momenti dobbiamo smettere di pensare e semplicemente applicarci a sentire, avvertire, provare, essere.

Dobbiamo lavorare ed essere stanchi per comprendere la bellezza del non fare, per semplicemente essere

Schiavi di pensieri e paure..sì tutti lo siamo chi più o chi meno. Chi è il nostro più grande nemico? Spesso noi stessi.

Capaci di alzare la testa e vivere la libertà? E’ certamente possibile per chi realmente lo desidera..

Fuggire la realtà sperando di incontrare qualcosa di meglio? E’ la scelta peggiore tra le varie opzioni.

Vedere il mondo con occhi rinnovati? È il dono dello spirito che finalmente si accorda con la mente mossi entrambi dal cuore.

La Livity Rastafari può risiedere in qualsiasi contesto.. compresi università, atenei, la Terra sarà ricoperta di libri e trattati che cercheranno di spiegare questa ‘nuova dottrina’.

Scriveranno e ci interrogheranno per cercare il nostro ‘segreto’, per capire gli ingredienti della nostra pozione magica.. ma la forza di I n I risiede proprio sotto gli occhi di tutti..è così semplice e così complessa allo stesso tempo… perchè è la realtà stessa.

Possiamo analizzare la Livity Rastafari a livello filosofico, teologico, sociale, educativo..non c’è problema..resiste a qualsiasi confronto.. ma la forza dello Spirito ha istruito gli anziani che non sapevano leggere, la forza dell’Inner-Man ha educato generazioni Rastafari senza bisogno di scuole nè testi esplicativi.

 La realtà stessa è la più grande fonte di educazione spirituale, essa si serve dell’esperienza come sua collaboratrice per edificare le persone ad essere complete.
 La realtà si nutre di fede e la fede di realtà, questa incorpora e rende efficace l’insegnamento biblico..la Legge mosaica trovava riscontro nella realtà, il Vangelo l’ha resa una preghiera incessante e il libro della Rivelazione l’ha consacrata Regno del Dio Eterno.

Qualsiasi quesito dell’uomo può essere risposto soltanto dall’uomo. Chi fugge la realtà ha un percorso molto breve, chi la sottovaluta o la trova incompleta purtroppo ne soffrirà.

Rastafari è realtà, quotidianità, vita vissuta. La realtà è natural mystic, compimento presente, intervento divino e salvezza, grazia spirituale, sofferenza ricompensata, controllo, gioia semplice non ingenua ma matura.

La condotta di I n I Rastafari è vivificazione e santificazione della realtà, è riconoscere che essa è intrisa di sapore spirituale, è vestita di insegnamento constante perfettamente incastrato con lo spazio ed il tempo è il terreno fertile su cui il destino si svolge e le benedizioni si manifestano. Il Rastaman dialoga con la realtà, la accoglie e la modella, la esalta e la decora con la rettitudine della giustizia e della vitalità semplicemente vivendo nello zelo della Livity.
 
Haile Selassie Primo è compimento della perfetta realtà, il divino che completa l’umano, l’equilibrio che governa la terra più reale del Mondo, l’Africa. Egli è la redenzione viva e presente senza bisogno di attesa di altre vite future, è la profezia che diventa storia, è l’impegno a migliorare che diventa miracolo, è il superamento dei limiti che diventa libertà di essere ed agire, è il progresso che rende indipendenti, l’apertura che diventa forza.
Haile Selassie Primo è realtà completa e visibile a tutti.
La piena consapevolezza della realtà è il livello più alto dello spirito.


mercoledì 7 gennaio 2015

Breve meditazione sulla nascita nella storia di Israele




Israele è il primogenito di Dio.
Egli è stato generato quando è uscito dal paese d’Egitto dove soffriva tra le catene e la solitudine spirituale. Lì era schiavo, perdeva la speranza sognando la libertà, lottava ogni istante per difendere la sua identità e soltanto attraverso la sua libertà ha ottenuto la nascita.

Dopo la fuga, il deserto è stato la sua infanzia, il ‘bambino’ Israele è stato educato con la Legge, non a caso infatti nella tradizione giudaica il Sinai è chiamato ‘la casa di mia madre’ perché proprio come una mamma la Legge ha provveduto a questo figlio speciale soprattutto nella prima parte della sua vita. Come un bimbo al cospetto del padre, Israele compie errori e cose buone, viene lodato e punito, viene rincuorato ed incoraggiato, è in salute e si ammala. Il Signore come un bravo padre lo sostiene anche con il cibo fisico, attraverso la precisione della Legge e dell’esempio dei Patriarchi lo guida passo dopo passo. 

Il Signore sceglie Davide che farà nascere il regno di Dio in Terra.
Questa è una nuova nascita, un’elezione di tipo padre-figlio dove Davide è condotto verso qualcosa che non conosce proprio come i figli piccoli che devono affidarsi ai genitori perché non hanno altro modo di misurare il mondo e la vita. Davide infatti viene scelto da molto giovane, viene educato con promesse proprio come con i bambini, viene anche duramente punito per le sue azioni proprio come si farebbe per un figlio amato.

Da Davide nasce Salomone che genera Menelik I e da lui incomincia la stirpe del vero Israele.
Menelik è un figlio lontano dal padre per molti anni. Rimane infatti con la madre e sogna e brama di conoscere suo padre, è affascinato ed incuriosito perché consapevole della grandezza del suo genitore, rappresenta l’uomo consapevole della grandezza del Padre Creatore ma ancora troppo lontano da Egli, aspira a Lui ed è assetato della Sua grandezza ma non riesce a raggiungerlo. Non a caso soltanto quando Menelik I si ricongiungerà con il padre Salomone allora avrà ufficialmente inizio la nuova Alleanza con il vero Israele-Etiopia con lo spostamento dell’Arca verso Sud..proprio come l’uomo che si ricongiunge a Dio dà inizio ad una nuova vita, una nuova epoca, una nuova elezione.

Quando l’Umanità è pronta, Dio insatura una Nuova Nascita, non più uomo da uomo ma Dio da Dio.
Il Signore nella pienezza del disegno divino genera il Cristo, potenza divina concentrata in persona umana. Tramite la nascita si manifesta il disegno ed il volere divino. Il Cristo nasce come elemento di perfetto equilibrio nella Creazione. Nasce tra i suoi, tra le persone, con vicino degli animali..proprio perché regna su uomini vicini, lontani ed anche sul regno animale. Egli è la cerniera tra Cielo e Terra. Il Cristo viene per condividere il suo stato, noi siamo un po’ come Lui..noi siamo figli e Lui è figlio, come un fratello maggiore ci indica la strada verso il Padre. Il Cristo fa nascere discepoli-figli che a loro volta illuminano e risvegliano le genti condividendo la figliolanza riconoscendosi come uomini nuovi nati dalla Parola e dallo Spirito. Ecco una nuova nascita.

Come ogni essere ha infatti bisogno di un seme per nascere ecco la Parola come nuovo seme che genera il nuovo uomo.
Insieme alla Parola c’è lo Spirito che la rafforza e la rende sensibile, percettibile creando un’ Umanità nuova e rigenerata che può ora reclamare il diritto all’eredità eterna in quanto nata da un seme incorruttibile e senza tempo che può partecipare alla Nuova Creazione.
Dopo duemila anni di nascita e crescita, il Figlio dell’Uomo torna sulla terra per compiere le promesse vitali: viene ad instaurare il Regno morale e fisico per cui ha preparato i Suoi figli-fratelli.

Nella nuova nascita di Sua Maestà Imperiale Qadamawi Haile Selassie contempliamo l’ultima e definitiva nascita salvifica che ci porta verso l’Eternità con un nuovo ruolo: l’Umanità infatti ora è collaboratrice di Dio, regna insieme a Lui.

Il bambino Israele è stato generato, educato ed ora ha un’occupazione come tutti gli adulti. L’umanità lavora con Dio per la finale edificazione del Suo Regno. Nella nuova alleanza con il nuovo Israele spirituale, ovvero l’Etiopia e la rivelazione Rastafari, il Signore siede allo stesso tavolo di governo. La nascita ha quindi generato l’ultima missione per la definitiva felicità e salute del genere umano. Nel 1930 avviene l’ultima nascita in cui il nuovo popolo è stato battezzato ed unto con il nome nuovo, infatti mentre Sua Maestà diventa Qadamawi Haile Selassie, I n I diventa Rastafari prendendo cioè il nome umano di nostro Padre.
I n I Rastafari è la testimonianza vivente della nascita, giorno dopo giorno siamo pronti a celebrare la vita, siamo rinati grazie al Word Sound and Power per essere vita nascente ogni giorno rigenerato dalla Potenza. La nascita è per I n I esperienza quotidiana che viviamo in ogni momento, ogni giorno l’alleanza ci rigenera e lo Spirito scandisce i nostri momenti. Siamo guerrieri protettori della vita, fiduciosi e sicuri della vittoria del bene sul male, siamo recipienti di nascita perché grazie alle nostre riflessioni e meditazioni delineiamo i parametri del nuovo Regno.

Siamo figli e genitori.
Generiamo la Livity ma allo stesso tempo ci nutriamo ed impariamo da essa, siamo servi e protettori di un momento salvifico, ne facciamo la nostra vita e la regola delle nostre esistenze, viviamo costantemente in una nascita, la cui gioia ora non ha più fine, è solo un eterno principio che scorre indisturbato lungo le linee del tempo. Siamo figli e genitori. Generiamo la consapevolezza della benedizione vitale e la rettitudine con la nostra esperienza di vita. Ogni parola pronunciata in spirito è una nuova nascita per noi e per chi ascolta. Quando infatti I n I Rastafari parla ed un nuovo fratello si avvicina alla fede grazie anche alle nostre parole, allora abbiamo contribuito alla nascita perché tramite il nostro impegno Dio ha fatto nascere il germoglio dal seme che è piantato in tutti noi. Siamo intermediari sempre pronti a riconoscere la nascita, la nuova via e nuova vita che regna sul male e sulla morte. Gioiamo nello spirito come genitori che ogni giorno vedono venire alla luce il loro figlio, nell’ osservare il trionfo del Regno di Dio, i nostri cuori si riempiono e manifestano il fluire della gioia piena.

La nascita è massima pienezza della novità, e questa è una delle caratteristiche divine: l’essere sempre nuovo, sempre rigenerato, sempre presente ma mai vecchio. I n I cammina nella novità e la manifesta in tutti gli effetti. Il nostro Signore infatti porta un nome nuovo, I n I prega e parla una maniera nuova, legge la storia con una nuova interpretazione, si rapporta al mondo con una nuova consapevolezza, si alimenta in un modo nuovo, ha un aspetto nuovo e vive nella pienezza di una novità originaria..antica ma allo stesso tempo sempre nuova, rivelata ad un popolo nuovo chiamato a riportare l’attenzione sul popolo originario della Creazione.

Siamo testimoni, interpreti, narratori della gioia divina in Terra, della costante nascita vitale che permea questo pianeta, del perenne Natale in cui vivono le nostre anime ed i nostri corpi.
Selah