Israele è il primogenito di Dio.
Egli è stato generato quando è uscito dal paese d’Egitto
dove soffriva tra le catene e la solitudine spirituale. Lì era schiavo, perdeva
la speranza sognando la libertà, lottava ogni istante per difendere la sua
identità e soltanto attraverso la sua libertà ha ottenuto la nascita.
Dopo la fuga, il deserto è stato la sua infanzia, il
‘bambino’ Israele è stato educato con la Legge, non a caso infatti nella
tradizione giudaica il Sinai è chiamato ‘la casa di mia madre’ perché proprio
come una mamma la Legge ha provveduto a questo figlio speciale soprattutto
nella prima parte della sua vita. Come un bimbo al cospetto del padre, Israele
compie errori e cose buone, viene lodato e punito, viene rincuorato ed
incoraggiato, è in salute e si ammala. Il Signore come un bravo padre lo
sostiene anche con il cibo fisico, attraverso la precisione della Legge e
dell’esempio dei Patriarchi lo guida passo dopo passo.
Il Signore sceglie Davide che farà nascere il regno di Dio
in Terra.
Questa è una nuova nascita, un’elezione di tipo padre-figlio
dove Davide è condotto verso qualcosa che non conosce proprio come i figli
piccoli che devono affidarsi ai genitori perché non hanno altro modo di misurare
il mondo e la vita. Davide infatti viene scelto da molto giovane, viene educato
con promesse proprio come con i bambini, viene anche duramente punito per le
sue azioni proprio come si farebbe per un figlio amato.
Da Davide nasce Salomone che genera Menelik I e da lui
incomincia la stirpe del vero Israele.
Menelik è un figlio lontano dal padre per molti anni. Rimane
infatti con la madre e sogna e brama di conoscere suo padre, è affascinato ed
incuriosito perché consapevole della grandezza del suo genitore, rappresenta
l’uomo consapevole della grandezza del Padre Creatore ma ancora troppo lontano
da Egli, aspira a Lui ed è assetato della Sua grandezza ma non riesce a
raggiungerlo. Non a caso soltanto quando Menelik I si ricongiungerà con il
padre Salomone allora avrà ufficialmente inizio la nuova Alleanza con il vero
Israele-Etiopia con lo spostamento dell’Arca verso Sud..proprio come l’uomo che
si ricongiunge a Dio dà inizio ad una nuova vita, una nuova epoca, una nuova
elezione.
Quando l’Umanità è pronta, Dio insatura una Nuova Nascita,
non più uomo da uomo ma Dio da Dio.
Il Signore nella pienezza del disegno divino genera il
Cristo, potenza divina concentrata in persona umana. Tramite la nascita si
manifesta il disegno ed il volere divino. Il Cristo nasce come elemento di
perfetto equilibrio nella Creazione. Nasce tra i suoi, tra le persone, con vicino
degli animali..proprio perché regna su uomini vicini, lontani ed anche sul
regno animale. Egli è la cerniera tra Cielo e Terra. Il Cristo viene per
condividere il suo stato, noi siamo un po’ come Lui..noi siamo figli e Lui è
figlio, come un fratello maggiore ci indica la strada verso il Padre. Il Cristo
fa nascere discepoli-figli che a loro volta illuminano e risvegliano le genti
condividendo la figliolanza riconoscendosi come uomini nuovi nati dalla Parola
e dallo Spirito. Ecco una nuova nascita.
Come ogni essere ha infatti bisogno di un seme per nascere
ecco la Parola come nuovo seme che genera il nuovo uomo.
Insieme alla Parola c’è lo Spirito che la rafforza e la
rende sensibile, percettibile creando un’ Umanità nuova e rigenerata che può
ora reclamare il diritto all’eredità eterna in quanto nata da un seme
incorruttibile e senza tempo che può partecipare alla Nuova Creazione.
Dopo duemila anni di nascita e crescita, il Figlio dell’Uomo
torna sulla terra per compiere le promesse vitali: viene ad instaurare il Regno
morale e fisico per cui ha preparato i Suoi figli-fratelli.
Nella nuova nascita di Sua Maestà Imperiale Qadamawi Haile
Selassie contempliamo l’ultima e definitiva nascita salvifica che ci porta
verso l’Eternità con un nuovo ruolo: l’Umanità infatti ora è collaboratrice di
Dio, regna insieme a Lui.
Il bambino Israele è stato generato, educato ed ora ha
un’occupazione come tutti gli adulti. L’umanità lavora con Dio per la finale
edificazione del Suo Regno. Nella nuova alleanza con il nuovo Israele
spirituale, ovvero l’Etiopia e la rivelazione Rastafari, il Signore siede allo
stesso tavolo di governo. La nascita ha quindi generato l’ultima missione per
la definitiva felicità e salute del genere umano. Nel 1930 avviene l’ultima
nascita in cui il nuovo popolo è stato battezzato ed unto con il nome nuovo,
infatti mentre Sua Maestà diventa Qadamawi Haile Selassie, I n I diventa
Rastafari prendendo cioè il nome umano di nostro Padre.
I n I Rastafari è la testimonianza vivente della nascita,
giorno dopo giorno siamo pronti a celebrare la vita, siamo rinati grazie al
Word Sound and Power per essere vita nascente ogni giorno rigenerato dalla
Potenza. La nascita è per I n I esperienza quotidiana che viviamo in ogni
momento, ogni giorno l’alleanza ci rigenera e lo Spirito scandisce i nostri
momenti. Siamo guerrieri protettori della vita, fiduciosi e sicuri della
vittoria del bene sul male, siamo recipienti di nascita perché grazie alle
nostre riflessioni e meditazioni delineiamo i parametri del nuovo Regno.
Siamo figli e genitori.
Generiamo la Livity ma allo stesso tempo ci nutriamo ed
impariamo da essa, siamo servi e protettori di un momento salvifico, ne facciamo
la nostra vita e la regola delle nostre esistenze, viviamo costantemente in una
nascita, la cui gioia ora non ha più fine, è solo un eterno principio che
scorre indisturbato lungo le linee del tempo. Siamo figli e genitori. Generiamo
la consapevolezza della benedizione vitale e la rettitudine con la nostra
esperienza di vita. Ogni parola pronunciata in spirito è una nuova nascita per
noi e per chi ascolta. Quando infatti I n I Rastafari parla ed un nuovo
fratello si avvicina alla fede grazie anche alle nostre parole, allora abbiamo contribuito
alla nascita perché tramite il nostro impegno Dio ha fatto nascere il germoglio
dal seme che è piantato in tutti noi. Siamo intermediari sempre pronti a
riconoscere la nascita, la nuova via e nuova vita che regna sul male e sulla
morte. Gioiamo nello spirito come genitori che ogni giorno vedono venire alla
luce il loro figlio, nell’ osservare il trionfo del Regno di Dio, i nostri
cuori si riempiono e manifestano il fluire della gioia piena.
La nascita è massima pienezza della novità, e questa è una
delle caratteristiche divine: l’essere sempre nuovo, sempre rigenerato, sempre
presente ma mai vecchio. I n I cammina nella novità e la manifesta in tutti gli
effetti. Il nostro Signore infatti porta un nome nuovo, I n I prega e parla una
maniera nuova, legge la storia con una nuova interpretazione, si rapporta al mondo
con una nuova consapevolezza, si alimenta in un modo nuovo, ha un aspetto nuovo
e vive nella pienezza di una novità originaria..antica ma allo stesso tempo
sempre nuova, rivelata ad un popolo nuovo chiamato a riportare l’attenzione sul
popolo originario della Creazione.
Siamo testimoni, interpreti, narratori della gioia divina in
Terra, della costante nascita vitale che permea questo pianeta, del perenne
Natale in cui vivono le nostre anime ed i nostri corpi.
Selah