Ian’I procede nella forza e nel rendimento di grazie in
questo nuovo giorno del Sabato, quando Ian’I siede per osservare questa
Creazione secondo gli occhi dell’Onnipotente e non secondo quelli degli uomini.
Ian’I spesso si trova a ragionare con chi è curioso del fede
e della Livity Rastafari, sicchè dal momento che ogni Rastaman cammina con l’alleanza
sul suo capo/volto diventa una bandiera del Re dei Re e l’energia che Ian’I
porta con Ian’I incuriosisce ed ispira molti.
Molti avrebbero molte domande da farci ma spesso non
riescono nemmeno ad esprimerle nella comprensibile difficoltà di voler chiedere
qualcosa che non si riesce a verbalizzare o concettualizzare.
Ma se Ian’I dimora nell’overstanding e nello
spiritual network capisce ciò che quelle bocche vorrebbero esprimere, questo
perchè Ian’I Rastafari legge i cuori e non le labbra, anche ad occhi chiusi e
con le orecchie tappate potremmo capire ciò che il cuore di un altro essere
umano tenta di esprimere.
Molti,
incuriositi dalla fede e dal modo di vivere, domandano a quale religione
appartieni, quale Dio preghi, in cosa
credi ecc.. ma Ian’I sa che in realtà il loro cuore e il loro spirito
vorrebbero chiedere: cosa vedi?
Queste persone infatti si rendono conto che Ian’I procede
verso una direzione ben definita come se stessimo seguendo un segnale che ci
indica la via, percepiscono questa direzione ma in realtà non vedono nessuna freccia, nessuna strada, nessun
segnale.
E’ tutto comprensibile.
Fa parte del miracolo anche questo.
Il
miracolo è che “La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle
che non si vedono” (Eb. 11,1).
La fede è come la vista. Pensiamo infatti a quando
camminiamo o guidiamo verso un obiettivo, procediamo secondo quella direzione perché
la vista ci dice che è quello il tragitto da seguire, se non vedessimo la meta
dinanzi a noi non sapremmo in quale verso muoverci, ecco la fede è per lo
spirito ciò che la vista è per il corpo.
La fede ti dice quale direzione
prendere e quale cammino seguire, ecco perché è il fondamento delle cose che si
sperano, come potremmo infatti raggiungere qualcosa in cui speriamo se non
abbiamo la fiducia nel perseverare e, prima ancora, la fede che questa cosa sia
il giusto obiettivo da raggiungere?
Ecco perché la fede è anche prova delle
cose che non si vedono. Perché pur non avendo la certezza fisica e visibile di
ciò che stiamo seguendo comunque inseguiamo e continuiamo verso quell’obiettivo
diventando noi stessi prova del fatto che quell’obiettivo, seppure invisibile,
esiste e vale la pena provare a raggiungerlo.
Quindi la fede prova, testimonia,
certifica in modo più profondo e sincero degli occhi, perché si basa non semplicemente
su vista o udito ma sull’esperienza intima e personale, quel fare esperienza è
entrare in contatto con il Regno del Creatore.
A differenza di quanto molti affermino,
la vera fede è sapere e non credere.
Credere è una cosa molto buona, che può aiutare
la vita di un essere umano mostrandogli un’alternativa al vecchio cammino, ma
credere ha i suoi limiti. L’uomo che crede è apparentemente forte finchè non
arriva l’ostacolo che ha la capacità di sconvolgere ciò in cui egli credeva. Credere
è un processo razionale, fatto di nozioni, parole, ragionamenti… apparentemente
bello ma in realtà rischioso, incompleto.
Sapere invece è un diverso livello di fede. Potenzialmente
illimitato, molto più sincero, semplice e vicino al Creatore. Sapere è
esperienza. Non ragionamento.
Ragionare è molto importante ed aiuta lo spirito e l’intelletto,
ma non può essere il compimento di un percorso di fede. Credere deve aiutare il
sapere per avere una fede più solida. Il processo intellettivo deve essere un
mezzo e non l’obiettivo.
Accettare dei principi in quanto si crede che essi siano
giusti e corretti è buono ma l’obiettivo è farne esperienza, provare in prima
persona.
La nostra mente è un grandissimo strumento che dobbiamo imparare ad
utilizzare attentamente affinchè supporti la fede e la Livity, ma essa da sola non
può essere un porto sicuro…anzi.
Credere ti dice che seguire una strada
spirituale può cambiare l’uomo in meglio, sapere invece è essere consapevoli
che quella trasformazione stia avvenendo in questo preciso istante. Il credere
è un’esperienza indiretta in quanto si crede a qualcosa che qualcun altro ti ha
riportato, il sapere invece è in prima persona, immediato, una profonda
chiarezza che inonda la nostra consapevolezza.
Come una finestra di una stanza chiusa e buia che una volta
aperta mostra una vasta ed aperta vallata e la luce che da essa penetra
manifesta la bellezza e i colori di quella stessa stanza. Cosa può essere
meglio, credere che quella finestra chiusa si apra su un bel paesaggio, oppure
fare esperienza della luce calda che illumina il panorama e allo stesso tempo
la camera?
La fede fondata sull’esperienza è molto più solida di quella
basata sul credo, essa è si basa su un rapporto personale con il Creatore e non
sul sentito dire. La fede consapevole dona la forza di affrontare prove e tribolazioni,
offre energia sempre nuova per proseguire lungo il cammino, si autoalimenta
istante dopo istante permettendo di tenere gli occhi fissi sull’obiettivo. È come
essere in un mercato affollato e pieno di confusione ma riuscire tenere gli
occhi su ciò che dobbiamo acquistare e non su tutte le persone che rumorose ci
passano davanti.
Ian’I Rastafari è una Nazione in cammino. Girono dopo giorno
procediamo verso la vera Terra Promessa, dobbiamo munirci della fede sincera
che genera sicurezza affinchè le nostre ginocchia non si stanchino lungo il
percorso. La fede dei Padri e Patriarchi ha permesso che Ian’I oggi possa essere
partecipe della Livity e della dolcezza che essa porta ai nostri cuori. La fede
degli Anziani Rastafari è stata capace di qualcosa di sorprendente agli occhi
del mondo, essa ha creato una nazione universale basata sui principi dell’Onnipotente,
una generazione che passa all’altra il testimone del Regno di Dio attraverso l’esperienza
e non il proselitismo. Attraverso la testimonianza e non la recita di formule
studiate. Movimento invece di stagnazione. Consapevolezza e non religione. Gente
libera che ispira gente a diventare libera.
Luce che porta luce.
Ian’I Rastafari propone la strada del Dio vivente che rende gli uomini
viventi e liberi. Babylon dice che la fede rende gli uomini schiavi, mentre
invece è esattamente l’opposto. Una persona con fede non si piegherà al primo
abbaglio ma continuerà per la sua strada. Una persona con fede viva saprà riconoscere
l’operato dell’Onnipotente e ogni giorno riceverà conferma della sua fede pur
senza cercarla, perché nell’affidamento sarà la sua forza e nell’esperienza il
suo tesoro.
La persona di fede vede in un seme la possibilità di sfamare
una moltitudine.
Selah