Se impariamo ad osservare con attenzione vediamo che questa
vita è in realtà ricolma di miracoli.
Nella Livity Rastafari ci impegniamo a riconoscere e poi
celebrare questi miracoli perché derivano direttamente dal Creatore e sono in effetti
manifestazioni della Sua grande opera.
Spesso siamo portati a pensare ai miracoli come a degli
eventi straordinari, quasi magici quando in realtà ne facciamo esperienza in
ogni attimo della nostra esistenza. La vita dell’essere umano e la storia del
popolo biblico sono pieni di prodigi, e questi sono universali e senza tempo.
Essi hanno la stessa valenza per l’essere umano
contemporaneo così come la avevano duemila anni fa o ancora prima quando i
patriarchi percorrevano il deserto per raggiungere la Terra promessa loro da
Dio.
La Livity Rastafari e il messaggio biblico hanno un’enorme
potenza rinnovatrice, ma per comprenderne la grandezza è fondamentale capire
cosa intendiamo per rinnovamento.
La Bibbia ci dice che durante il nuovo esodo Dio “farà una
cosa nuova, aprirà una strada nel deserto, dei sentieri nella solitudine (Is
43,19)”. Le Sacre Scritture promettono che il popolo di Israele verrà un giorno
ricondotto nella Terra e lì rivelerà la Sua gloria e vi stabilirà la Sua
potenza su tutti i popoli (Is 45,14-17).
Nella Livity Rastafari leggiamo queste parole come
l’annuncio del ritorno del Cristo come Re dei Re, il Messia Regale e quindi il
regnante della casa di Davide nuovamente sulla Terra per manifestare il governo
di Dio e amministrare la giustizia secondo il sincero e puro spirito Biblico.
Questa è la salvezza messianica.
Essa non è un qualcosa che avviene dopo la morte né un
avvenimento prodigioso da effetti speciali, ma un rinnovamento delle dinamiche
di questo mondo secondo dei parametri santi, giusti, ricolmi di spirito e di
corretta condotta.
Ecco la Nuova Creazione (Is 41,20; 45,8; 48,6).
La salvezza e redenzione del genere umano sono il
rinnovamento di questo mondo.
Questo rinnovamento arriva attraverso un modello che è Haile
Selassie Primo e le sue azioni sono quindi i parametri su cui si fonda questa
nuova umanità.
Infatti è scritto che il liberatore di Israele sarà il suo
Creatore stesso (Is 43) ecco perché la liberazione non poteva avvenire per mani
di un semplice uomo ma attraverso le opere del Messia regale.
Le Scritture infatti ci parlano di un “nuovo Davide” (Ez
34,23) e anche una nuova Terra Santa (Ez 47, 13-48) che verrà chiamata con un
“nuovo nome” (Is 62,2;65,15).
Chi è questo nuovo Davide e quale è il nome di questa nuova
Sion?
Egli è Haile Selassie Primo il nuovo Adamo che viene per
rendere tutto nuovo e la terra è l’Etiopia, la “Black Zion”, il nuovo popolo di
Israele in mezzo al quale il Signore stesso vive e regna (Ez 48,35).
Ian’I popolo Rastafari guarda quindi ad His Imperial Majesty
come il rinnovatore che riporta questa Creazione ad una sua forma nuova ma allo
stesso tempo antica, originale. Una condizione in cui umanità e Dio sono uniti
e non separati come si vede nella società di babylon.
Questa è la Livity Rastafari, così nuova ma anche così
antica da essere senza tempo e sempre valida in qualsiasi epoca perché è un
modo di vivere connesso al Creatore che non è soggetto a ore, minuti o giorni.
Proprio come il bastone su cui si poggia Giacobbe prima di benedire, esso è
infatti prefigurazione della Livity, la condotta di vita per vivere ed elargire
le benedizioni vitali.
Quando viviamo in Rastafari allora impariamo ad apprezzare ogni
attimo come esempio di questo rinnovamento ed in un certo senso, viviamo e
celebriamo questa costante novità proprio perché esistiamo in Dio che è sempre
nuovo.
La parte divina dell’essere umano è senza epoca e non
invecchia, non deperisce ma anzi fa rimanere l’uomo giovane perché offre freschezza
e rigenerazione.
Il nucleo intimo ed essenziale dell’essere umano è infatti
divino e anzi potremmo dire che è Dio stesso. In Rastafari diciamo che il corpo
è il tempio dell’Onnipèotente e questo significa che Egli dimora dentro ognuno
di noi e tutti ne avvertono la presenza prima o dopo. Sta a noi scegliere se
coltivare quella.
Quando accediamo a quel luogo dentro di noi allora
avvertiamo una freschezza e leggerezza non create da desideri materiali ma ci
sentiamo bene lì dove siamo e avvertiamo di non avere bisogno più di tanto perché
tocchiamo direttamente le bellezze della vita stessa e ci sentiamo fortunati, ricchi,
appagati.
Quelli sono momenti di consapevolezza, quando facciamo
diretta esperienza del Regno di Dio e sappiamo che esso è accessibile qui e ora
nonostante le avversità e le preoccupazioni della vita quotidiana.
Ecco la novità di Rastafari, ci fa vedere le vecchie cose
come nuove e tutto risplende di una luce che prima non percepivamo. Allora
tutto canta e grida di gioia (Sal 65,13) è ogni passo delle nostre esistenze
diviene come una preghiera. Lungo questo cammino, crescendo in questa via di
vita, ci accorgeremo che le preoccupazioni ed afflizioni che una volta non ci
facevano dormire sembrano ora solo un vecchio ricordo sbiadito ed innocuo che
ci fa sorridere proprio come un bambino che crede di poter sfidare un adulto agitando
in mano un rametto di fico a mo’ di spada.
Allora la vita diventa un canto e ogni canto ha un senso
vitale, ogni vicenda ha un significato e ogni luogo di questa Creazione è casa
nostra.
Ogni momento è manifestazione di questa rigenerazione, di
questa nuova nascita e di questo nuovo regno in cui viviamo. Ed è tutto
presente dentro di noi, non dobbiamo cambiare corpo o trasformarci
esteriormente ma dobbiamo invece imparare a vivere in maniera diversa, da
persone libere che hanno spezzato le catene con l’esempio di Haile Selassie
Primo e la pratica di vita Rastafari.
Prendiamo quindi una boccata d’aria fresca e impariamo dal
nostro respiro che sta con noi da quando nasciamo ma che è allo stesso sempre
nuovo.