domenica 22 febbraio 2015

Sveglia con il primo sole.. 10.2.14




Sveglia con il primo sole.. notte insonne a rincorrere zanzare..
troppo veloci, o forse furbe.
Ha piovuto tutta la notte, il paesaggio fuori dalla finestra e' decisamente diverso.. nuvole grigie e pozzanghere generosamente piene tra i cumuli di sabbia lungo la strada.
Fresco.
Domenica mattina.
Oggi tappa Wondo Genet, un oretta e siamo qui.. in uno dei paesaggi più ammalianti ed incantevoli d' Etiopia..
Lungo la strada molta calma e poche persone.. fatale combinazione tra pioggia e giornata non lavorativa..
sembra che anche gli asini oggi abbiano vita più semplice.
Luce biancastra passa l' umidità imprigionata tra le valli.. arrivati a Wondo lo spettacolo e' eccezionale.. il verde esplode tra le gocce.. il rosso delle strade polverose è quasi un fiume di amaranto.
Immediatamente lo spirito sale.. una sensazione di rigenerazione e pulizia mi abbraccia ed ingoio piacere.
L' obiettivo erano le vasche per un bel bagno.. però è un po' freddo.. ho voglia di camminare dentro questa foresta di banani e fiori viola.
Mi sento immergere, cammino ma nuoto.. osservo ma inalo.. penso ma prego.
Mai stato qui con la pioggia.
Sempre con un sole cocente ed imparziale.
Oggi è diverso.
Cammino ancora un pò, tutto sembra morbidamente umido..spugnoso..generoso.
Medito sul significato del nome. Giardino dell’ Eden. Uno dei luoghi preferiti del King.. qui infatti veniva a volte a passare i week end.
Passeggio sereno questa domenica mattina così come avrebbe fatto Lui..
tra le piante rigogliose ed i ruscelli gonfi lungo le stradine di terra ferrosa.
Donne e bambine vendono silenziose avocado e papaya appoggiate ad un tronchetto.
L' aria profuma di sincerità, benessere e pienezza.
La terra è ora pulita e la polvere è scomparsa.. cammino solido nella mia ricerca di centratura.. convinto del piacere dell'equilibrio, questi colori sigillano una parte della crescita verso me stesso come una persona più completa .
E' un nuovo periodo, una nuova stagione.
Un processo che sembra non fermarsi.. susseguirsi di giorni assetati di serenità.
L'aria è umida ma calda..
piena e densa, come i miei giorni colmi di sensazioni. Come i miei passi e le mie giornate intrisi di ricerca di consapevolezza..
io al centro,
fermo.. ma in movimento nell'espansione. Umido fuoco in questo incontro di energie.
Sono qui, sono io. La missione è essere presente nella naturale attenzione del momento.
Seguo il respiro, leggermente affannato per la strada sassosa, mi conforta il rumore del vento tra i banani..
gli uccelli che veloci ti scrutano per un istante, curiosi verso di me come io verso la vita in questo luogo.


Tutto e' più tranquillo.. dissetato, appagato, vicino e presente..
in questa domenica mattina in paradiso.

sabato 21 febbraio 2015

Sabbath Day. I n I Rastafari deve compiere l'inversione



Haile Selassie the First love and blessings

È un altro giorno del sabato e innalziamo lo spirito lasciando a terra angoscia e preoccupazioni.


Fermiamoci, sediamoci se siamo troppo in movimento..oppure apriamo la porta ed incominciamo a camminare se siamo avvolti dalla staticità.


I n I Rastafari è la generazione che deve compiere l'inversione, abbiamo ricevuto la buona novella e l'abbiamo seguita..avevamo catene ai piedi e bende sugli occhi..ci siamo abbandonati al vento dello spirito e tuffati nel mare della fede e ora possiamo finalmente vedere. Soltanto adesso possiamo realmente parlare e le nostre parole hanno un senso..prima ci esprimevamo ma neanche noi stessi ci ascoltavamo.


In Rastafari ogni parola ha un senso perchè nella Creazione ogni attimo ha la sua importanza, nulla è lasciato al caso ma tutto segue un suo ordine e delle regole che perfettamente si incastrano nel disegno superiore..allo stesso modo I n I non lascia nulla al caso ma cerca di tenere insieme le membra guidate dal capo.

Siamo l'esempio di questa Creazione e ne riflettiamo la grandezza nella piccolezza.


Nel giorno del sabato dobbiamo fermarci e meditare, spezzare il circolo della routine e degli impegni, smettere di fare e dedicarci ad essere.


Dobbiamo tenere accesa la nostra energia nella vita Rastafari, con lo zelo conquisteremo l'indecisione, con la perseveranza supereremo le prove e le tentazioni.
Dobbiamo alimentare il fuoco che sentiamo dentro e che ci ispira e ci mette in movimento.
Rileggiamo le parole del profeta Daniele quando in spirito ci dice che un fiume di fuoco scendeva dinanzi al Figlio d'uomo (7,10)..I n I Rastafari conosce le profezie e sa cos'è questo fuoco purificatore che, se capaci di alimentarlo, ogni giorno avvertiremo sempre di più e sarà fonte di forza e energia per compiere ciò che il nostro destino ci riserva .
Chi conosce Addis Ababa sa che sotto il palazzo del King scorre un fiume di acque termali caldissime ed infatti non lontano da lì ci sono delle terme dove ci si può bagnare..è il fuoco che ci spinge ad andare avanti superando gli ostacoli senza deviare nè a destra nè a sinistra.

Dobbiamo cercare in noi la forza e sostenere la Livity, lasciando che le fiamme brucino ciò che è inutile e lo spirito ne spazzi via anche le ceneri.


Pietro dice: 'dopo aver preparato le vostre menti all'azione, siate vigilanti, fissate ogni speranza in quella grazia che vi sarà data quando Gesù Cristo si rivelerà' ( 1 Pt 1,13), ebbene il Cristo nero redentore si è rivelato e se abbiamo lavorato bene allora le nostre menti saranno pronte a muoversi ed agire, cioè lasciare il sonno cerebrale che babylon ci trasmetteva e dirigersi verso l'intelletto del Creatore che si rivela attraverso l'innerman, contente di diventare umili ed entusiaste per poter espandere la nostra visione fino a poter accogliere la Livity della Maestà Divina. Allora dobbiamo concentrarci e fissare ogni speranza nella grazia spirituale e terrena che la nuova rivelazione ci riserva, restare fermi e compatti nella tranquillità e vigilanza allo stesso tempo.
Nella grazia del King of kings osserveremo il nostri giorni ed impareremo a contarli, guarderemo la storia dall'alto e ne capiremo il senso, analizzeremo oggi per capire domani..restando fermi nella contemplazione della comunione con il Suo regno così da poter superare le prove senza restare bruciati.
Avremmo potuto seguire molte strade in babylon ma siamo in Rastafari che è il ricamo e l'intreccio delle benedizioni divine con quelle umane.


Seguiamo i padri perché un giorno dovremo parlare al loro posto, educhiamo I figli perchè un giorno parleranno per noi.


Abbiamo la fede nella vita e la vita nella fede, un unico destino ci accomuna sin dalla notte dei tempi, chi disturba scomparirà al sorgere del sole dello spirito, e chi rimane nella consapevolezza crescerà forte come la natura che nutre anche il più piccolo insetto.


'Quindi fratelli, cercate di rendere sempre più sicura la vostra vocazione e la vostra elezione. Se farete questo non inciamperete mai. Così infatti vi sarà ampiamente aperto l'ingresso nel regno eterno del Signore nostro e salvatore Yasos Krestos Qadamawi Haile Selassie' (2Pt 1,10)

Selah


sabato 24 gennaio 2015

Rastafari, la via dello spirito




Un altro giorno del Sabato, nello scorrere del tempo si avverte la diversità..calma e rilassatezza si accompagnano a meditazione e fermezza.

Non c'è nulla da nascondere ma soltanto tesori da trovare.

Negli attimi che passano lo spirito si rinnova muovendosi da una pagina all'altra del Libro della vita.

I n I non possiede sapienza se non quella dello spirito.

Libri e diplomi servono a poco senza la forza dello spirito, leggiamo e studiamo per imparare ad imparare.

Dobbiamo ascoltare per apprendere ciò che ci circonda, ciò che vive dentro noi.

Esiste un luogo prima dei pensieri e delle parole, un posto in cui troviamo sempre accoglienza e sempre serenità..è la dimora dello spirito e il luogo della vittoria..della salute e della forza.

Nella Livity Rastafari ricerchiamo e custodiamo questo luogo, perché è il centro del tempio che ci è stato donato dal Creatore costruttore di grazia e stabilità. Rincorriamo a volte immagini e processi mentali quando dovremmo tornare in quel luogo per bilanciare ciò che è reale da ciò che è frutto del nostro divagare con la mente.

A volte temiamo, soffriamo, dubitiamo..proprio allora dovremmo tornare in quel luogo dove invece il timore viene compensato dalla forza, la sofferenza è attutita ed il dubbio svelato. E' il luogo in cui tutto ha origine e tutto trova compimento, dove siamo accolti e non rigettati, dove anche gli errori hanno un senso e dove scopriamo che le sconfitte erano invece vittorie, che i pianti sono stati mutati in gioia e che la distanza può diventate vicinanza. Accettiamo le debolezze per scoprire le nostre forze. Accogliamo i nostri limiti perchè solo così li supereremo. Vediamoci nella pienezza del bene e della salute e così inizieremo a guarire dalle malattie con cui il mondo ci contagia. Osserviamoci come guerrieri capaci di vincere anche senza combattere in quanto fiduciosi nella potenza del Padre che mette tutto in ordine ed equilibrio.

Questa fiducia viene dallo Spirito, che educa ed insegna prima di ogni parola, che non necessita di spiegazioni ma che può spiegare tutto, che non ha immagine ma che dà colore a tutto, che non possiede parole ma comunica con un suo linguaggio.

Lo Spirito del Creatore si unisce a noi e vivifica il nostro spirito, ci rende unici e straordinari nella nostra piccolezza  mentre prima neanche noi ci accorgevamo di noi stessi, sebbene credessimo di dimorare nella grandezza. Lo Spirito rinnova la faccia della terra senza che nessuno possa fermarlo, allo stesso modo rinnova noi e ci crea nuovamente nella consapevolezza della forza del Creatore.

Nell' Antico Testamento era presentato come una forza che arrivava e trasformava, rendeva le persone scelte da Dio capaci di atti fenomenali, li mutava da schiavi in leader, da persone semplici a Giudici d'Israele e Re eletti. Questi ultimi erano unti con la benedizione dello Spirito ma talvolta Esso non rimaneva per sempre in loro, alcuni erano retti per un periodo ma deviavano poi commettendo errori. Colui che invece i profeti hanno annunciato è il Santo su cui lo Spirito sarebbe disceso e avrebbe riposato per sempre, Colui che presenta i tratti del Divino in terra, che custodisce le qualità dello Spirito: sapienza, intelletto, conoscenza,  timore di Dio, giustizia e diritto ma anche forza e consiglio. Tramite queste qualità Egli avrebbe assicurato la felicità e la santità in terra. Tramite la Sua gloria Egli avrebbe conferito a noi gloria, con il Suo insegnamento egli avrebbe reso noi prima discepoli e poi insegnanti, tramite il Suo operato noi avremmo potuto imparare a discernere il bene dal male.

Chi e' dunque questo Re della gloria? Il Signore sovrano di Israele Qadamawi Haile Selassie davanti al quale tutta la terra si è inchinata riconoscendo la Sua forza, devozione, rettitudine ma soprattutto il Suo Spirito in grado di trasformare gli eventi ed accettare con pazienza i dolori, di parlare a potenti ed umili con lo stesso rispetto e compassione, di governare e decidere secondo la giustizia per la gloria del genere umano. Lo Spirito di Sua Maestà è  completezza ed intesa. Non è solamente un sentimento religioso, non è un attitudine relegata al regno celeste nè al mondo teologico-filosofico..è invece pienezza dell'espansione compassionevole della perfetta connessione tra Dio e genere umano, dove la realtà viene totalmente investita della spinta salvifica a tal punto da diventare essa stessa la definitiva opportunità di salvezza del genere umano. Questo è il compimento dell'opera dello Spirito, è la realizzazione del disegno iniziato nei giorni della lontana Genesi dove lo Spirito di Dio volava sulle acque nella sua forma originaria, vento, respiro.


Ora spetta ad I n I prender posizione in questo mondo, decidere chi o cosa seguire in questi giorni di Armagiddeon. Tutto ciò che il Re dei re ha compiuto è stato esempio dell’azione dello Spirito congiunto alla pratica e alla consapevolezza del vivere secondo santità. L'insegnamento di Sua Maestà ci mostra che la salvezza è nella spiritualità..la forza originaria che trascende dottrine e religioni, età e ideologie. Egli stesso ci invita a non confondere spiritualità e religione..il Regnante dell'impero biblico, che discende direttamente da Davide, da cui due delle più grandi religioni della storia si sono sviluppate, ci invita a concentrarci sulla spiritualità. Ce la presenta come un modo di vivere, puro ed originario come ci è stato dato dall' Altissimo della Creazione. La spiritualità ci connette all'Altissimo, all'universo e al nostro prossimo.

Nello spirito soltanto possiamo trovare la forza per superare ogni barriera e confine, per rispondere a ciò che non sappiamo ma ugualmente ci viene chiesto.

Nello spirito ci educhiamo e testimoniamo, senza parlare possiamo esser d'esempio..perché lo spirito si manifesta nelle azioni, nella vita e nella quotidianità. Tutto può essere un'esperienza spirituale, tutto può essere fonte di insegnamento..la spiritualità non è necessariamente trascendente..forse trascende ma per poi tornare ad illuminare il mondo presente che è il giardino in cui siamo stati posti. La spiritualità ci offre occhi nuovi per vedere tutto, per rivalutare ogni cosa.. il giorno, la notte, la pioggia, il sole, un albero, un bambino, la gioia ed il dolore.

Lo spirito porta consapevolezza e di questa si serve per risvegliarci alla vitalità dell’ esperienza del  momento attuale.

Nello spirito tutto è connesso, così come nella consapevolezza tutto ha un senso..nello spirito tutto è ispirazione così come nella consapevolezza tutto è insegnamento..nello spirito tutto è pieno così come nella consapevolezza tutto è adesso.
In I Rastafari vive nello spirito che la Creazione e l'universo comunicano, dimoriamo in una casa che portiamo con noi ovunque andiamo..possiamo correre o stare seduti, viaggiare o stare fermi..ma rimaniamo nella stessa 'zona spirituale'.
I n I non è un popolo che fugge o rifugge, non inseguiamo abbagli metafisici per scappare da questa realtà..anzi..viviamo ora, svegli e presenti, pronti ad ogni istante nella fiducia della vittoria del bene sul male, creando questa Creazione nello stato spirituale originario ed eterno. Restiamo nell’esperienza spirituale, nella rivelazione semplice ma completa della vita umana, nel risveglio che ci fa scoprire parte integrante dell’unione originaria che la Creazione manifesta. Restiamo nel miracolo, nella forza che ogni parola, ogni suono ed immagine portano con loro.

Dimoriamo nel tempio praticando la forma di meditazione più completa: la vita.

sabato 10 gennaio 2015

La piena consapevolezza della realtà è il livello più alto dello spirito.



Ciò di cui abbiamo bisogno è freschezza, camminare lungo la strada della nostra Livity sentendo che c’è una forza che ci rigenera e ci sorprende momento dopo momento per quanto sia efficace, liberatrice, rinnovatrice, accogliente, compassionevole, originaria e allo stesso tempo pronta ad accogliere il futuro.
Abbiamo bisogno di crescere vivendo ogni istante. Dobbiamo riscoprire i momenti di vita separandoli dalla connotazione che il nostro cervello o i nostri sentimenti attribuiscono loro.

 Dobbiamo imparare a leggere gli attimi per poter comprendere gli anni e le epoche..è proprio vero che il tempo è un grande libro bianco che spetta a noi completare.

Dobbiamo restare fermi per capire la potenza del movimento, quanto sia sorprendente incamminarsi e superare un ostacolo riscoprendo la propria forza e vitalità.

Dobbiamo a volte perdere e arrenderci per acquistare vigore, esso viene dalla pazienza e questa dalla consapevolezza.

Dobbiamo essere critici, filtrare ciò che il mondo ci presenta come realtà scontata per scoprire la giusta via da percorrere.

Dobbiamo leggere ed imparare per capire che in alcuni momenti dobbiamo smettere di pensare e semplicemente applicarci a sentire, avvertire, provare, essere.

Dobbiamo lavorare ed essere stanchi per comprendere la bellezza del non fare, per semplicemente essere

Schiavi di pensieri e paure..sì tutti lo siamo chi più o chi meno. Chi è il nostro più grande nemico? Spesso noi stessi.

Capaci di alzare la testa e vivere la libertà? E’ certamente possibile per chi realmente lo desidera..

Fuggire la realtà sperando di incontrare qualcosa di meglio? E’ la scelta peggiore tra le varie opzioni.

Vedere il mondo con occhi rinnovati? È il dono dello spirito che finalmente si accorda con la mente mossi entrambi dal cuore.

La Livity Rastafari può risiedere in qualsiasi contesto.. compresi università, atenei, la Terra sarà ricoperta di libri e trattati che cercheranno di spiegare questa ‘nuova dottrina’.

Scriveranno e ci interrogheranno per cercare il nostro ‘segreto’, per capire gli ingredienti della nostra pozione magica.. ma la forza di I n I risiede proprio sotto gli occhi di tutti..è così semplice e così complessa allo stesso tempo… perchè è la realtà stessa.

Possiamo analizzare la Livity Rastafari a livello filosofico, teologico, sociale, educativo..non c’è problema..resiste a qualsiasi confronto.. ma la forza dello Spirito ha istruito gli anziani che non sapevano leggere, la forza dell’Inner-Man ha educato generazioni Rastafari senza bisogno di scuole nè testi esplicativi.

 La realtà stessa è la più grande fonte di educazione spirituale, essa si serve dell’esperienza come sua collaboratrice per edificare le persone ad essere complete.
 La realtà si nutre di fede e la fede di realtà, questa incorpora e rende efficace l’insegnamento biblico..la Legge mosaica trovava riscontro nella realtà, il Vangelo l’ha resa una preghiera incessante e il libro della Rivelazione l’ha consacrata Regno del Dio Eterno.

Qualsiasi quesito dell’uomo può essere risposto soltanto dall’uomo. Chi fugge la realtà ha un percorso molto breve, chi la sottovaluta o la trova incompleta purtroppo ne soffrirà.

Rastafari è realtà, quotidianità, vita vissuta. La realtà è natural mystic, compimento presente, intervento divino e salvezza, grazia spirituale, sofferenza ricompensata, controllo, gioia semplice non ingenua ma matura.

La condotta di I n I Rastafari è vivificazione e santificazione della realtà, è riconoscere che essa è intrisa di sapore spirituale, è vestita di insegnamento constante perfettamente incastrato con lo spazio ed il tempo è il terreno fertile su cui il destino si svolge e le benedizioni si manifestano. Il Rastaman dialoga con la realtà, la accoglie e la modella, la esalta e la decora con la rettitudine della giustizia e della vitalità semplicemente vivendo nello zelo della Livity.
 
Haile Selassie Primo è compimento della perfetta realtà, il divino che completa l’umano, l’equilibrio che governa la terra più reale del Mondo, l’Africa. Egli è la redenzione viva e presente senza bisogno di attesa di altre vite future, è la profezia che diventa storia, è l’impegno a migliorare che diventa miracolo, è il superamento dei limiti che diventa libertà di essere ed agire, è il progresso che rende indipendenti, l’apertura che diventa forza.
Haile Selassie Primo è realtà completa e visibile a tutti.
La piena consapevolezza della realtà è il livello più alto dello spirito.