sabato 14 ottobre 2017

Haile Selassie Primo il riconciliatore universale Pt.2




Nella tradizione biblica e nelle profezie veterotestamentarie il Messia avrebbe stretto una nuova alleanza con Israele e la casa di Giuda.


Questa alleanza sarebbe stata la base su cui avrebbe poggiato il rinnovamento e la “nuova epoca” che sarebbe appunto iniziata con la manifestazione del sovrano davidico, eletto di Dio sul trono antico.

Il Signore infatti, come leggiamo nei profeti, avrebbe preso parte personalmente al rinnovamento di questo mondo intervenendo Lui stesso per mezzo del Suo Messia al fine di riportare l’umanità ad un livello di vivere divino e corretto che avrebbe giovato alle generazioni a venire.

Per manifestare la giusta via da seguire, va da sé che il Messia sarebbe dovuto essere una persona influente e con un ruolo di comando, come infatti ci dicono le Scritture, Egli sarebbe stato un “grande sovrano”, un “capo degli eserciti”, il Re dei Re proprio perchè la Sua missione avesse potuto avere un raggio d’azione quanto più vasto possibile.

Il Messia sarebbe disceso da Davide e avrebbe reso tutte le cose “nuove” attraverso un’alleanza nuova.  Questa nuova alleanza avrebbe ristabilito l’ ordine tra la razza umana e tra uomo e Dio in un periodo di forte tribolazione.


Questo compito viene chiamato, in termini biblici, riconciliazione. 


Ian’I Rastafari, studiando le Scritture e leggendo i libri di storia, riconosce che nessun vivente ha svolto questo ruolo meglio di Haile Selassie Primo che è stato riconosciuto da Rasta e non Rasta come il campione dei diritti umani, Colui che ha insegnato all’umanità il concetto di “sicurezza collettiva” ristabilendo così la dignità del singolo e della comunità mondiale e soprattutto insegnando che questi due concetti sono imprescindibilmente legati tra essi.

La tradizione biblica ci dice anche che la riconciliazione sarebbe stata un rinnovamento completo per coloro che ne avrebbero beneficiato. Vediamo infatti che l’Etiopia sotto il governo di His Imperial Majesty divenne una nazione nuova e i suoi abitanti migliorarono le loro condizioni di vita, materiale e spirituale, come non era mai accaduto prima nella storia del Paese.

Haile Selassie Primo non estese questo rinnovamento alla sola nazione d’Etiopia ma , proprio come dicevano le profezie, a tutto il Mondo e a tutti i popoli della Terra. Addirittura Egli riconciliò paesi avversari, come l’esempio con l’Italia dove Sua Maestà perdonò questa nazione che aveva aggredito ed invaso l’Etiopia provocando alla Sua gente dolore ed ingiusta disperazione.

Ecco Sua Maestà perdonò l’invasore italiano e questo, nella saggezza biblica,  è un altro elemento fondamentale della riconciliazione: il perdono.

Quando la riconciliazione avviene tra due elementi in precedente conflitto tra essi, c’è sempre necessità di un atto di perdono. Ecco che questo gesto nobile e  compassionevole apre le porte alla riunificazione, alla pace e quindi alla gioia. His Majesty manifesta anche questo aspetto misericordioso della riconciliazione, mostrando al mondo intero quanto grande e puro il Suo cuore fosse nonostante la brutalità dell’esercito italiano nei confronti dei civili etiopi.  


La riconciliazione spesso coincide con la santificazione, ovvero chi riconcilia compie un gesto santo e chi viene riconciliato viene santificato dallo spirito di unione e rinnovamento che riunisce le due parti.

Ecco Haile Selassie Primo attraverso la Sua azione ha riconciliato e quindi santificato il mondo intero, mostrando all’umanità una strada santa da seguire. È bene soffermarci un attimo sul significato di “strada santa”. Non significa che di colpo tutta l’umanità è diventata buona e senza peccato, non vuol dire che in un istante siamo stati tutti coperti da un’aureola ed il male sia scomparso dalla faccia della terra, questo sarebbe ben più che surreale e nemmeno un bambino vi crederebbe.

Ciò che intendo con strada santa è piuttosto un modo di essere e di agire.

L’esempio di Haile Selassie Primo ha disegnato un nuovo essere umano, ha modellato i lineamenti di una nuova razza umana pronta a camminare secondo dei principi universali che possiamo definire santi proprio perché rispondono ai canoni espressi nelle Scritture di comportamento santo e benevolo.

Di conseguenza se gli esseri umani si conformano a questi valori e adottano questi comportamenti diventano “umanamente santi” ovvero persone corrette, leali, benevole e con mani pulite e cuore puro, capaci di generare un’energia santificatrice e curativa nelle loro vite e in quelle dei loro prossimi.

Queste qualità son di gran lunga più efficaci di un’aureola luminosa disegnata  sopra il capo!

Un altro fattore fondamentale della riconciliazione secondo i canoni biblici è il ministero degli esseri umani collaboratori di Dio in questa opera.


Nel disegno divino infatti le cose non avvengono con la bacchetta magica bensì attraverso un lavoro di cooperazione tra Uomo e Dio.
Gli esseri umani, non essendo delle marionette, vengono chiamati a prendere  parte a questa missione universale che ha il fine di nobilitare la Terra e la razza umana. Ecco gli uomini diventano collaboratori di Dio, lavorano con Lui per far sì che questa riconciliazione abbia effetto. Questo è un grande miracolo.

Vediamo che Haile Selassie Primo, sin dai primi giorni del Suo governo, educò e formò la gioventù etiope per creare personale qualificato al “nuovo governo della nuova creazione”. Egli creò un sistema di educazione e di formazione professionale per condividere con gli uomini il processo di rinnovamento universale. Partendo dall’Etiopia Egli raggiunse i quattro angoli della Terra illuminando ed istruendo persone pronte a mettere in pratica, che siano loro state consapevoli o meno, questo modello di nuova umanità.


Fra coloro che si impegnano nel raggiungimento di questo obiettivo, dobbiamo ovviamente ricordare In’I Rastafari, i Suoi figli, gli unici su questa Terra che lo riconoscono come il Messia di Davide.

Ian’I Rastafari siamo stati unti con il ministero della riconciliazione. Dobbiamo essere consapevoli che attravero di noi, il Signore vuole manifestare la Sua opera e questo deve farci stare costantemente in guardia affinchè le nostre azioni siano degne di questa investitura.

Da quando riconosciamo Haile Selassie nelle nostre vite, le nostre giornate diventano un campo di prova in cui manifestare  di comportarci secondo ciò che Egli avrebbe fatto.

Non pensiamo per un momento che ciò che ci accade sia per caso, eventi e circostanze sono infatti tutte al fine di far sì che noi possiamo tirare fuori quello spirito riconciliatore che il Signore ci insegna.


La riconciliazione deve essere prima attuata in noi stessi.


Per riconciliare qualcuno o qualcosa, prima dobbiamo riconciliare noi stessi a noi stessi, e poi noi stessi a Dio e al resto della razza umana.

Ian’I Rastafari coltiva quello spirito vitale che deve far sentire a casa chiunque dialoghi con Ian’I in quanto Ian’I deve essere un porto sicuro per le persone che incontriamo, dobbiamo essere dei generatori di positività e slancio vitale al fine di stimolare gli altri a ritrovare in loro stessi quelle qualità divine che riconcilieranno i loro spiriti e le loro anime.

Da quando il Movimento Rastafari è nato, Rasta è sempre stato sinonimo di uguaglianza, giustizia e redenzione. Ian’I Rastafari si trova a camminare in prima linea in questa missione universale come dei veri e propri paladini dei principi santi che His Majesty ci ha insegnato.

Ecco perché Ian’I Rastafari vive la vocazione 24h su 24 lavorando incessantemente affinchè questa Creazione possa diventare un luogo migliore per noi e le generazioni a venire.


Ogni Rastafari è un ambasciatore, ognuno di noi annuncia alle nazioni che un’alternativa è possibile e deve essere applicata ora!

Ian’I Rastafari è un ricordo costante all’umanità di un modo di vivere antico, originale ed immutato, basato sull’alleanza tra uomo e Dio che si manifesta nella santificazione di questa Creazione. È questo ciò che ricerchiamo, la santificazione di questa Creazione che è già pienamente santa in essa ma che il comportamento scorretto e l’ignoranza umana impediscono di vederne la sua vera natura.

Di conseguenza, l’ignoranza umana impedisce anche agli esseri umani di vivere in maniera santa e felice su questo pianeta.


Ecco perché Ian’I Rastafari, figli del Padre della riconciliazione universale, lavoriamo incessantemente perché questa possa manifestarsi, perché l’uomo possa staccarsi dal suo stress e dal suo nervosismo omicida e possa fermarsi a riscoprire la bellezza del giorno che segue la notte e delle meraviglie che lo circondano ma che egli purtroppo incastrato nel sistema di babilonia non riesce più a vedere.


La riconciliazione è un’inversione di rotta, da applicare il prima possibile… passare da un sistema di cuore, mente, spirito, razza umana divisi, ad un sistema divino di unità, non avversione, accoglienza, fratellanza e soprattutto collaborazione.

selah

sabato 7 ottobre 2017

Haile Selassie Primo, il riconciliatore universale pt.1



Nella Livity Rastafari troviamo le energie e l’entusiasmo per poter affrontare ogni vicenda che la vita ci pone.
Le prove e le tribolazioni possono in realtà essere nostre amiche in quanto ci insegnano a riconoscere i nostri limiti dandoci la possibilità di crescere.

La nostra fonte di ispirazione è la persona di Haile Selassie The First, Colui che ha mostrato al mondo qualcosa di interamente nuovo e totalmente diverso.
Egli è stato infatti il più grande rivoluzionario che la storia abbia mai visto, Egli che ha modificato il mondo senza armi né spargimento di sangue ma che ha utilizzato tutti i mezzi a disposizione dell’umanità per poter alleviare le sofferenze del povero e per garantire che i diritti umani venissero garantiti a tutti senza discriminazione.
Ecco che Lui è la roccia su cui poggia il nostro piede perché il Suo comportamento e i Suoi insegnamenti sono l’esempio di un nuovo livello di umanità che il mondo non aveva ancora conosciuto. Ecco perché Ian’I può oggi camminare sicuro e consapevole nella vita moderna, perché i problemi sono già stati affrontati e potenzialmente risolti da Haile Selassie Primo il Re dei Re. Di conseguenza per noi la strada è già spianata, le domande su come comportarsi davanti alle sfide che la razza umana deve affrontare in questa epoca di modernità, hanno già ricevuto risposta.

Con la Sua vita Egli ha manifestato la strada da seguire. È come se ci avesse fornito un manuale d’istruzioni su come vivere su questo pianeta nell’epoca moderna, tra guerre internazionali, disparità economiche, schiavitù monetaria e culturale, afflizioni ecologiche e soprattutto la sofferenza dell’essere umano. Infatti l’obiettivo principale di tutto il lavoro di Sua Maestà è sempre stato preservare e ottimizzare la condizione dell’uomo. Egli non ha mai perso occasione di ribadire che il focus della politica mondiale così come dell’economia fosse il benessere della razza umana.
Incessantemente Sua Maestà lavorava giorno e notte per poter mettere in pratica ciò che il Vangelo predica da duemila anni, che l’essere umano possa vivere nella grazia dell’Onnipotente e nell’amore e rispetto dei diritti, così da poter essere libero e non schiavo del male.

Perché Haile Selassie Primo ha sempre avuto come obiettivo il miglioramento delle condizioni umane?
Perché egli è il Riconciliatore.

His Imperial Majesty è Colui che riconcilia ciò che era stato diviso dal male, dalla sofferenza e dall’ignoranza umana. Egli riconcilia l’uomo con se stesso insegnandoci a prenderci cura della parte più intima di noi stessi che è il nostro desiderio di vivere bene.
Per far ciò Egli ci mostra delle condizioni essenziali per il nostro benessere ovvero uguaglianza, rispetto, fratellanza universale ma soprattutto sicurezza collettiva e moralità internazionale.
Egli ci dice che se non abbiamo di che mangiare o di che coprirci non potremo affrontare pienamente altri aspetti delle nostre vite, quindi in modo molto pratico e lucido ci pone una lista di priorità da seguire per poter vivere bene in questa nuova era. La Riconciliazione che Egli ci propone è un prenderci cura dei nostri bisogni più essenziali che sono poi universali e condivisi da tutti gli uomini del Creato. Tutti infatti, senza differenza di lingua nazione o credo, aspirano alla felicità in questa vita e sperano in un’ esistenza senza tribolazioni materiali quali malnutrizione, povertà, malattia o precarietà igienica. Facendo fronte a queste esigenze e garantendo all’essere umano questi bisogni essenziali, egli avrà la possibilità di ottimizzare la sua vita e rendere la sua persona più in sintonia con la storia, il tempo, il Creatore e i suoi cari. 

Haile Selassie Primo, mostrandoci come il Suo interesse fosse garantire un benessere almeno essenziale a quante più persone possibile, riporta l’attenzione dell’umanità sull’uomo in un panorama storico-politico in cui invece questo era stato totalmente perso di vista al cospetto di interessi internazionali e strategie che miravano ad usare popoli e nazioni come pedine per gli interessi di pochi.

Ecco perchè Haile Selassie Primo è il più grande rivoluzionario della storia.

Egli che avrebbe potuto usare il Suo potere ed il Suo carisma internazionale per gli interessi del solo popolo etiope, invece ha mostrato come l’umanità intera fosse il Suo popolo e come la cura di esso fosse la Sua priorità.
Riconciliando la razza umana ai propri bisogni Haile SElassie Primo riconciliava questa anche ai propri valori insegnandoci ad usare il cuore e la compassione nelle nostre vite e nel nostro operato.
Non è forse questo il perfetto adempimento del messaggio cristiano?
His Majesty è stato l’unico regnante della storia ad aver pienamente governato secondo i valori espressi nel Libro della Vita così da poter offrire al resto dell’umanità uno stampo ed un modello da seguire e a cui rifarsi nelle scelte quotidiane, che siano esse grandi decisioni internazionali di un capo di stato o più piccole vicende della gente comune.
Riportandoci ai valori essenziali e alle priorità fondamentali Egli ha effettuato è la riconciliazione della razza umana con la razza umana, ha reso nei fatti e non a parole ogni uomo fratello del suo prossimo e ci ha insegnato come il bisogno di uno è anche la necessità dell’ altro.
Questo era ciò che il Messia, secondo la tradizione profetica Israelitica, avrebbe dovuto compiere.

Haile Selassie the First non ha soltanto riconciliato uomini con uomini ma ha riconciliato uomo con Dio.
Le Scritture ci dicono infatti che “è stato Dio a riconciliare a sé il mondo in Cristo” (2 Cor, 19-20) proprio perché attraverso l’opera del Messia l’uomo potesse ritrovare l’unione e la comunione con il Creatore che aveva perso a causa della sofferenza ed ignoranza perpetuate durante i secoli.
In un mondo pieno di teorie, parole, differenti scuole di pensiero e soprattutto tanto relativismo, l’unico modo possibile per riconciliare l’uomo a Dio era aiutarci a riscoprire i valori essenziali della nostra moralità e i nostri bisogni imprescindibili così da poter riconoscere che ogni uomo desidera la stessa cosa: vivere felicemente e fare esperienza del benessere che a lui è riservato dal Creatore.
Così facendo, Haile Selassie Primo è il riconciliatore universale, che spezza le catene tra classi sociali e tra culture diverse, Egli sorpassa stati e confini per farci riscoprire tutti uguali, tutti fratelli e quindi tutti figli di un solo Dio.

Questa azione e questo esempio ci riportano a riscoprire il luogo divino che vive dentro di noi, lì dove prima dell’ignoranza e della cattiveria, tutti aspiriamo alla grazia e alla pace. Haile Selassie Primo insegna a riscoprirci liberi, consapevoli, pronti a lottare per i nostri diritti e soprattutto membri di una razza umana nuova e rinnovata, in quanto: “le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove” (2 Cor 17-18).
Selah

sabato 16 settembre 2017

Crescere e trovare la forza nella Livity Rastafari



Rastafari greetings in questo giorno del sabato. Rendiamo grazie per quello che la vita ci riserva in ogni momento, tra incertezze e tribolazioni Ian'I deve guadagnarsi la via verso la chiarezza e l'ordine in un mondo in cui confusione ed insicurezza sono le armi preferite da Babilonia.


Esiste una strada che può portarci ad una vita migliore e più felice.

Molti guardano a scienza e medicina per trovare la cura ai malesseri delle loro anima, Ian'I guarda nel profondo di noi stessi per cercare la radice del male e quella del bene, l'origine della sofferenza e quella della gioia. Per curare il fiore a volte bisogna intervenire sulla radice ed ecco perché Ian'I Rastafari deve praticare una vita rivolta alla contemplazione e alla consapevolezza.

In'I deve imparare ad osservare in profondità, calare gli occhi nel profondo delle nostre esistenze così da poter liberarci da catene e afflizioni. Dobbiamo guardare attentamente, imparare a dimorare nella calma vidi da poter scrutare ogni aspetto delle nostre esistenze e delle nostre anime, è infatti impossibile osservare bene se si è di fretta o di corsa.

Ecco perché in Rastafari promuoviamo la calma e pratichiamo meditazione e rilassamento, non per pigrizia ma per trovare quella condizione in cui corpo e mente sono calmi al fine di osservare con cura ed attenzione ciò che dimora dentro e fuori di noi. Così come il corpo cresce durante il riposo notturno così Ian'I si evolve durante i momenti di calma e meditazione.


Durante una tempesta infatti non puoi osservare la bellezza dei fiori e delle piante intorno a te perché stai correndo per metterli al riparo dai venti e dalla pioggia, così quando siamo di fretta non abbiamo quella pace necessaria per poter contemplare le bellezze delle nostre vite e non riusciamo ad aprire le porte al Creatore e al Suo Spirito di cura.

Entrare a contatto con lo Spirito dell’Onnipotente è infatti la cura contro la confusione e contro il dolore di questa epoca.

Esso è capace di risanare le ferite di babylon e di idratare gli spiriti aridi, è lì che Ian’I trova la carica necessaria per costruire una vita in Rastafari e di conseguenza edificare una nazione pronta a compiere la missione dell’Onnipotente che è ricoprire questa terra di rettitudine e avere felicità e grazia come compagne per tutta la vita.

Come la malattia indebolisce il corpo così la confusione impoverisce lo spirito e succhia energia dalla mente: illusioni, delusioni, sogni ad occhi aperti, emozioni negative e soprattutto scetticismo e secchezza d’animo sono le piaghe che affliggono l’uomo.

Esse sono afflizioni senza tempo che da sempre accompagnano il genere umano in tutte le sue epoche in quanto sono debolezze generate dalle nostre menti e da cui nessuno è immune


Come un veleno intossica il sangue così queste emozioni e pensieri negativi intossicano le nostre vite.

Non resterà quindi che rivolgerci all’antidoto, ovvero la pratica di vita spirituale e consapevole in comunione con l’Altissimo. Se babylon e la confusione sono il veleno allora la Livity Rastafari e la pratica spirituale sono l’antidoto.

Se viviamo una vita consapevole e vigile allora sapremo scorgere la tossicità ed il dolore che proviene da diverse situazioni, o comportamenti o addirittura persone.

Saremo quindi in grado, lavorando su noi stessi, di saper applicare gli appositi antidoti affinchè il veleno si fermi e non pervada i nostri “cieli”, ovvero la nostra mente ed il nostro spirito. Per poter gustare lo Spirito e farci curare da Esso dobbiamo però avere fede.

Fede vuol dire fiducia.

Dobbiamo allora guardare dentro noi stessi ed essere sicuri di trovare la nuova strada, ovvero l’alternativa alla confusione e al malessere.

Dobbiamo essere aperti alle possibilità di questa esistenza e certi di trovare rifugio e cura nella Livity Rastafari perché essa ci porta in contatto con l’Onnipotente Haile Selassie Primo e la Sua persona è capace di sciogliere ed annientare tutto il male proprio come la nebbia fredda del mattino autunnale che scompare appena il sole sorge alto ed inizia a scaldare. Così è infatti la persona divina di His Imperial Majesty, soltanto la Sua invocazione apre i cieli delle nostre menti e dissipa le emozioni negative dai nostri spiriti.


Cosa accade alla nebbia fredda quando il sole scalda con i suoi raggi? Essa semplicemente è dispersa, le sue molecole perdono forza e coesione, non hanno più presenza e si dissolvono nell’aria.

Lo stesso è per il male, e la debolezza, la paura e l’incertezza, la presenza di His Imperial Majesty le vaporizza e perdono forza fino a scomparire.

Allora Ian’I ha prova certa del potere miracoloso dello Spirito e della capacità salvifica della Livity Rastafari che è la strada angelica sulla terra degli uomini. In quel momento Ian’I fa esperienza della forza inenarrabile dell’Onnipotente e apre gli occhi verso il miracolo della vita e la grandezza sublime dell’esistenza.

In quell’occasione Ian’I vive un passaggio di crescita nella fede e rimane stupito quasi immobile davanti alla potenzialità che è presente nel profondo del nostro spirito, laddove possiamo osservare le particelle del nostro vecchio uomo essere spazzate via dal vento divino del Nuovo Uomo che ci rigenera e ci rende fertili alle gioie di quest’esistenza.


Lampi, tuoni e fulmini sono le circostanze avverse delle nostre vite che mentre ci spaventano allo stesso tempo ci mostrano la potenza di questa natura e del suo Creatore, come il boato nel cielo e la folgore nella notte producono energia che permette a questa Creazione di continuare a funzionare così Ian’I impara ad utilizzare le avversità come segni del Creatore da cui possiamo ricavare energia e procedere più forti lungo il nostro cammino.

Dobbiamo rimanere in questa Livity e non perdere occasione per fare esperienza dello Spirito dell’Onnipotente che è sempre accessibile in ogni situazione come la presenza di His Imperial Majesty era sempre presente e reperibile durante il Suo regno su questa terra.


Nella vita Nyah Binghi quindi ci sediamo ed apriamo il Libro della Vita per trovare la saggezza che deve accompagnare la nostra fede, affinchè possiamo essere curati e vivere come non abbiamo fatto prima, nella Nuova Creazione instaurata dal Re dei Re Haile Selasssie Primo, Dio nell’Uomo, Colui che ci ha assicurato la vittoria, oggi e per sempre.

Selah

domenica 10 settembre 2017

Close to the King

Close to the King
is the unconditional action

of he that see himself 
in the poor and needy
  
Close to the King
is he that sees no limits

between him and the sand of the sea
or the sound of the forest

Close to the King
is he who can find richness in simplicity

yet remain simple
when in richness

Close to the King
is he who left his father's shores

on the quest of a divine life
and the birds riding the winds are now his family

Close to the King
is he that in everyday sunrise

can see the masterpiece
that never gets old

Close to the King
is he who practice life as the finest art,

his limits are his brushes
and his afflictions his colors

Close to the King
is he who is vastness when obstacles leave no space,

he who is lightness
when the night covers the valley

Close to the King
is he who can be everywhere yet remains still,

because he vows his life to original love
and his mind is one with humanity

Close to the King
is he who has mercy and compassion

who helps others and fulljoy his reward,
when the sunset makes his spirit luminous

Close to the King
is he that let the winter storm break his dry branches

so that stronger offsprings could grow,
when the warm season will gently arrive

Close to the King
is who contemplate the heartbeat as the supreme music,

the summer breeze is his symphony
and the thunders are his timpani

Close to the King
is he to whom every instant is a memory of home,

every moment a realization
of being arrived

Close to the King
is he who can safely rest in every country or far land,

a stranger in this world
yet citizen of every nation.

Close to the King
is the man that will use his mind as his mouth,

his thoughts and prayers
as his very actions

Close to the King
is him that knows that freedom is letting go,

that the path to liberation
is the warmest love story
 
Close to the King

is he who meets his worries along the road,
gently greets them
and continue without running or hiding

Close to the King
is he who lives in the awareness

of this age being a door to salvation,
a page of history with the Almighty as protagonist

Close to the King
is he who realizes that foundation of this universe

is a heart of goodness,
that like a pulsing star so it is the incessant desire to live