Ogni Onore e
Gloria a Sua Maestà Imperiale Haile Selassie Primo, Colui che è il Difensore
della Fede oggi e per sempre.
Esiste un
momento per tutto in questa Creazione, un momento per camminare ed un momento
per fermarsi, un momento per lavorare ed un momento per celebrare.
Ecco I n I
medita sulla potenza che sprigionano le preghiere dei fratelli e delle sorelle
Rastafari in giro per il mondo soprattutto in questi giorni di celebrazione per
l’Incoronazione di Haile Selassie Primo... quando le anime delle famiglie
Rastafari si uniscono per un unico scopo: celebrare il Creatore con tutte le
energie.
Ebbene nella
vita assistiamo a misteri e miracoli, ma sono spesso coperti di realtà. Questi
sono in mezzo a noi, ci circondano ma a volte non riusciamo a coglierli.
Dobbiamo
iniziare ad osservare questa realtà con gli occhi delle spirito, con overstanding
e visione profonda per poter cogliere gli innumerevoli miracoli che essa
contiene. Allora inizieremo a vivere in accordo con i ritmi vitali dell’Onnipotente
e non del mondo, nella consapevolezza che ogni attimo è una rivelazione del
disegno divino, in effetti ogni attimo è un miracolo.
In questa realtà
spirituale vivremo in un perenne ascolto della voce dell’Innerman, l’uomo interno
e naturale che vive dentro di noi, resteremo nella costante ricerca della voce
dell’ Io originario, divina essenza della esistenza.
Questa voce
è in realtà un soffio.
Questo soffio
è lo Spirito Santo, l’energia del Padre che tutto avvolge e che su di tutto ha
potere.
Il nostro
Dio muove misticamente l’organizzazione di questa Creazione e di questa realtà
.
Egli ha
voluto che il Suo Spirito potesse essere avvertito dagli uomini e che non
rimanesse un qualcosa di estraneo a noi, ma infatti qualcosa di sempre
presente, in cui il Creato è immerso e di cui gli uomini possono essere
partecipi.
Questo
soffio vitale è la linfa del Regno Divino, allo stesso tempo è il luogo più
bello in cui I n I vuole dimorare, il cibo più dolce, la sfumatura di colori
più bella, la sinfonia più perfetta, l’alba più fresca e la sensazione più
vicina alla perfezione che un essere umano possa mai avvertire.
Completezza
senza bisogno di nulla.
Ecco quando
I n I vive nella Livity con zelo e persistenza quest’energia è presente. Quest’
energia infatti può solo essere avvertita tramite l’esperienza del Creatore e
non attraverso una filosofia o una credenza, ecco perché I n I Rastafari dice
che dobbiamo “sapere e non credere”.
Quest’energia
è capace di tutto, ed il mistero più bello è che noi esseri umani siamo capaci
di ‘condurla’ proprio come il metallo è conduttore di calore.
Con la
presenza dello Spirito nel cuore i nostri corpi diventano strumenti, corde di un’arpa che celebra
incessantemente.. salmi viventi al cospetto del Re dei Re.
Tramite la
forza dello Spirito I n I diventa in grado di creare cose bellissime.
Ricordiamoci
che è scritto che in principio “ Lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque” (Gen
1) e tramite questo Spirito Dio creò il tutto e lo fece bellissimo.
Questo
Spirito è lo splendore attraverso cui tutto splende, la luce per mezzo della
quale tutto brilla, l’espressione che non necessita di suono nè parola,
l’insegnamento che si manifesta senza libri né quaderni, il gioiello prezioso
che adorna la vita dell’essere umano, come i diademi che rivestono la corona di
Sua Maestà Imperiale nel giorno dell’Incoronazione.
È questa
corona che I n I deve indossare e deve far splendere perché essa adorna il
nostro capo e lo rende regale.
Infatti non
è senza significato il fatto che la corona sia un oggetto da indossare sulla testa.
Nel nostro
capo infatti dimorano la comprensione, i processi intellettivi e le capacità
reattive.
Nel nostro
capo dimora il nostro potenziale paradiso, ovvero lo stato mentale in cui la
persona può dimorare nel bene, nella salute delle emozioni e nel controllo e
presenza e dove può rimanere nella grazia spirituale. L’uomo è immerso in
innumerevoli emozioni e sentimenti ed è anche composto da diversi tipi di
coscienza e distinti stadi di intelletto ma nelle funzioni cerebrali dimorano
le capacità di controllo ed equilibrio, di analisi, intuito, visione,
persistenza, tenacia e soprattutto la capacità di trasformare.
La
trasformazione è un processo che può portare alla salvezza ed è la strada
principale che porta al Creatore.
Essa
consente l’evoluzione, il cambiamento, la crescita, la misericordia, il
perdono, l’amore incondizionato, l’aspirazione ad elevare la propria condizione
e quella dei nostri prossimi, tramite la trasformazione possiamo arrivare a
vedere un nuovo mondo, una nuova Creazione e tramite facoltà intellettive come
il coraggio, disciplina, perseveranza, risolutezza, sicurezza e discernimento
possiamo lavorare a costruire questa Nuova Creazione tramite le nostre vite e
le nostre azioni.
I n I
Rastafari adoriamo la persona di Sua Maestà che è stato il più grande
trasformatore e rivoluzionario di tutti i tempi.
Le nostre
facoltà intellettive sono essenziali anche per consolidare e rafforzare la
nostra fede, tramite infatti il corretto uso della nostra mente possiamo
rendere più solida la nostra esperienza di fede che spesso nasce come processo
intuitivo non subito definito anche se la avvertiamo molto forte. Ecco, tramite
il ragionamento possiamo arrivare a ‘srotolare’ le pagine della nostra
esperienza di fede e ad argomentare i processi spirituali che, quando sani e
genuini, con un po’ di impegno è sempre possibile verbalizzare e quindi
spiegare.
Così la
mente diventa di supporto allo spirito e rinfranca anche il corpo che verrà
investito di una grande energia e senso di ottimismo, di questa trinità di
mente corpo e anima il Signore si serve per tenere il fedele lungo la strada di
Zion e questo non vorrà deviare né a destra né a sinistra perché nessun’altra
gioia è più grande della salute che questa esperienza di vita ci concede.
Ecco quindi
che comprendiamo che la corona significa rendere regale il nostro pensiero, le
nostre emozioni, le nostre facoltà, attraverso questa pratica di vita I n I si
avvicina sempre più allo Spirito e può avere l’opportunità di avvertire questo.
La corona è
regalità, ma è anche difesa, è un’investitura che porta con sé responsabilità
ma è anche una ricompensa. Perché con la forza dello Spirito il fedele può
vincere qualsiasi ostacolo e nulla sarà in grado di separarci dal’amore del
Cristo Qadamawi Haile Selassie (Rom 8,35).
La corona è
condivisione di vittoria, quindi di gloria.
Come ci dice
il Santo Giacomo, una volta superate le tribolazioni e le prove riceveremo la
corona della vita (Giac 1,12), e quale corona è più splendente e vitale se non
quella di Sua Maestà che ha generato, dal momento della sua apparizione il 2
novembre 1930, vita e coscienza a livello universale ispirando generazioni Rastafari (..e non) a vivere in modo ‘regale’
lungo la via dell’amore?
Il libro
della Rivelazione ci conferma che dobbiamo rimanere fedeli e riceveremo la
corona della vita, ovvero l’esistenza eterna che nulla può più fermare (Apoc 2,10),
perché sul nostro capo poggerà una corona incorruttibile, la corona della
gloria che non appassisce che era stata promessa agli apostoli e ai primi
cristiani intenti a pascolare il gregge di Dio i quali avrebbero potuto
riceverla soltanto quando sarebbe apparso il Pastore Supremo (1 Piet 5,4).
Infatti nella sapienza biblica la corona è la
ricompensa che viene ricevuta da coloro che sono rimasti fedeli fino alla nuova manifestazione del Cristo
attendendolo con amore, Egli avrebbe quindi incoronato i giusti, coloro che
hanno vinto la buona battaglia, che hanno terminato la corsa e che hanno
conservato la fede (1 Tim 4, 7-8).
I n I deve
quindi rendere grazie infinitamente, chinare il capo ed accettare questo
copricapo regale per essere membri di questa nuova razza di cui il Signore si
serve per ripulire l’umanità secondo principi di rettitudine e giustizia.
È scritto
infatti che I n I è la speranza, la gioia e la corona in questo tempo (1 Tess
2-19).
Gioiamo
dunque perché ci è stata estesa la possibilità di prendere parte alla vittoria,
non dobbiamo attendere di salire al
Cielo per fare esperienza del Suo Regno, anzi dobbiamo viverlo e manifestarlo
qui in terra perché è qui che Egli ha scelto di santificare l’umanità.
È scritto
infatti che i vincitori avranno l’opportunità di sedere presso di Lui,
addirittura sul Suo trono, proprio come Egli ha vinto e si è assiso presso il
Padre sul Suo trono (Apoc 3,21). I vincitori che persevereranno nelle opere
governeranno con Lui le nazioni (Apoc 2, 26) e mangeranno dell’albero della
vita che sta nel Paradiso di Dio (Apoc 2,7).
Restiamo
quindi attenti, facciamoci ascoltatori, impariamo ad attendere ma senza perdere
tempo, osserviamo con occhi e spirito perché così avvertiremo lo Spirito di Dio
che tutto avvolge e rimarremo per l’eternità a nutrirci dei frutti dell’albero
più bello.
L’albero
della vita eterna.
Gioia e
prosperità