sabato 26 novembre 2016

nella Livity Rastafari invertiamo la rotta, usciamo dall'Egitto



Greetings, Love and Life in the Most Holy and Precious Name of Qadamawi Haile Selassie.

Iniziamo il sabato nella consapevolezza che un’altra settimana è passata ed è il momento per onorare il Creatore dentro e fuori di noi. È il giorno del riposo dagli affanni, del distacco dalla schiavitù dello stress, del digiuno dal conflitto e dall’incertezza… ci impegniamo durante questo sabato affinchè poi tutte le nostre vite diventino un continuo sabato di grazia spirituale.

È una pratica.

È un esercizio.

Nulla accade e resta per sempre nel mondo degli uomini, le cose brutte passano ed il tempo risana le ferite, ma anche le cose belle se non coltivate e curate potrebbero perdere la loro bellezza, come un fiore che finito il suo periodo perde la sua fragranza.
 Ebbene questo è uno dei più grandi motivi di dolore dell’essere umano. La paura di perdere ciò che di buono si ha. Ma ciò che è timore ed insicurezza per l’uomo, la Livity Rastafari è capace di trasformare  in un’occasione di crescita verso la salvezza e la stabilità.
Ecco perché il Signore, che è il Dio della vita, quindi del bene e della vittoria, ci concede il Sabato. Perché questo giorno ci porta ad esercitarci nel coltivare. Coltivare cosa?

Noi stessi.

Ovvero la presenza divina all’interno di ognuno di noi.
Quella parte che dimora in ogni essere umano che è potenzialmente divino ed illuminato ma che poi soltanto alcuni decidono o sentono di coltivare per far crescere. È il seme mai piantato ma sempre esistito nel terreno delle nostre persone, è la vita prima che avessimo vita, il nome prima che avessimo nome, il nostro soffio vitale prima che imparassimo a respirare, la nostra storia che già vivevamo prima di entrare nel mondo, la nostra dimora prima che camminassimo nelle terre dei mortali, il nostro ‘io’ prima di essere generati dalla gioia delle nostre madri, l’Everliving I, Haile Selassie I!!!
Attraverso la coltivazione del nostro “I”, ovvero il nucleo divino che esiste in noi e che è la fonte di ogni scintilla vitale che il nostro organismo esprime, Ian I può invertire il ciclo di dolore ed incertezza che affligge alcuni aspetti delle nostre vite; prendendoci cura del fuoco che arde all’interno del nostro tempio facciamo sì che il nostro “I” risani tutti i mali che ci disturbano rendendoci liberi di costruire la realtà intorno a noi secondo i parametri divini di pace, serenità, giustizia, consapevolezza, equilibrio ma soprattutto amore incondizionato ed invincibile.
Infatti l’ “I” ha anche la capacità di guarire.
Da decenni ormai Ian I Rastafari proclama che la cura dei nostri mali è dentro di noi, oggi a distanza di tempo anche la scienza sta finalmente arrivando alla stessa conclusione. Ecco coltivando la nostra spiritualità, esercitandoci a rimanere nel nostro “I” attraverso azioni consapevoli e uno stato mentale divino, offriamo al nostro organismo la possibilità di mantenere la salute ed il benessere psico-fisico.

Ecco che il Sabato ci offre la possibilità di invertire la rotta, uscendo dall’Egitto delle schiavitù delle nostre abitudini che non ci piacciono ed incamminandoci verso la Terra Promessa dove il nostro Io cammina e vive con l’Io del Creatore Supremo e passiamo così da “I” alla condizione di “ Ian I”.
Torniamo alla nostra condizione originaria di genere umano così avvolto dalla grazia da fare invidia persino agli angeli del Cielo.

Non è un viaggio astratto lontano dalla realtà ma anzi esattamente l’opposto, è il cammino che ci porta a vedere quanto questa realtà sia già così divina e piena di grazia ma che purtroppo, a causa delle nostre percezioni erronee e della nostra inclinazione a seguire emozioni sbagliate, rendiamo noi stessi una realtà falsata e distorta. Ecco perché la Livity Rastafari è il cammino verso la totale liberazione. Perché se a causa della nostra condotta noi stessi sporchiamo la realtà rendendola difficile e talvolta dolorosa, allora soltanto attraverso la nostra condotta potremmo ripulirla ed elevarla ad uno stato più libero, dignitoso e soprattutto felice.  La Livity è la condotta dell’uomo naturale che è per natura divino, sano e completo. La Livity è la possibilità offerta dal Creatore all’uomo che vuole tornare a casa lasciando la terra di esilio e di prigionia che è la nostra incompletezza e quindi schiavitù, da noi stessi prima e dal sistema poi.

Capiamo quindi perchè in questo giorno del Sabato Ian I può soltanto rendere grazie per la Presenza di Haile Selassie che con il Suo modello ed esempio ha offerto ad Ian I una possibilità di riscatto dalle inquietudini del nostro uomo vecchio mostrandoci la via per l’uomo nuovo.

Haile Selassie Primo è infatti lo stampo perfetto su cui quest’umanità deve modellarsi. Ian I non riesce a contenere la gioia che porta il solo fatto che Egli abbia toccato questa terra!
Il Creatore per mezzo del Quale tutto fu creato è tornato come Archetipo dell’Uomo Naturale che in ogni istante sconfigge il male stendendo il tappeto purpureo del bene.. in ogni istante ed in ogni luogo!
È la manifestazione più perfetta che Dio poteva assumere per realmente redimere il genere umano portandolo verso la salvezza.
Questo perché Haile Selassie Primo in ogni momento della Sua venuta terrena ha manifestato la potenza divina senza compromesso e senza distorsione. Egli non è venuto come un maestro asceta che distaccato dal mondo si occupa solo di affari spirituali… nulla in contrario a e massimo rispetto a chi segue questa strada ma il Creatore è capace di più: Egli è venuto nel mondo occupandosi di innumerevoli affari delicatissimi e complessi, faccende politiche, economiche addirittura militari svolgendo tutto però con la Potenza Divina ovvero nella perfetta unità di mente corpo e spirito secondo la via del Cristo, rendendo tutti gli aspetti della vita umana santi e benedetti.
Ecco la grande gioia, ecco la grande illuminazione che il genere umano attendeva.
Il Messia che potesse restare santo anche occupandosi di faccende terrene senza perdere l’equilibrio ma anzi santificando ciò che l’essere umano ha corrotto e reso motivo di decadenza (pensiamo al denaro, alla guerra, alla politica ecc ecc).
Non è forse questa la dimostrazione ultima e definitiva che sia possibile su questa terra, qui ed ora, vivere il regno di Dio?
selah