sabato 17 dicembre 2016

Il premio è la vita



Hail His Imperial Majesty Mighty King of this Creation.

Sabbatical Ises nella Casa del Padre, dove i misteri vengono rivelati a coloro che diventano come infanti e lattanti, dove la terra e i cieli diventano nuovi e rinnovati secondo la grazia spirituale che Lui infonde, dove non esiste più notte né sonno ma è vita risvegliata senza fine.

Quanti continuano a chiedere segni dal cielo, quante persone oggigiorno rimangono nel cinismo e ristagnano nella tristezza, quanti continuano ad uscire di casa al mattino in attesa di una svolta nelle loro vite. Quanti tentano il Creato ed il Creatore chiedendo miracoli ma allo stesso tempo negandosi di vivere nella pienezza?
Ogni generazione porta con sé la sua afflizione ed ogni epoca la sua malattia, è parte della natura di questa umanità così come i malanni sono parte della vita dell’uomo. Ma tutto è per un motivo e tutto esiste per una ragione specifica in questa esistenza..e soprattutto tutto volge verso un fine positivo, forse lontano, forse difficile da raggiungere ma sicuramente benevolo.
in questi giorni di Armagideon possiamo infatti osservare le popolazioni afflitte dall’ apatia e dall’incertezza. Il relativismo è uno dei cancri di quest’ epoca moderna perché le nazioni non hanno seguito l’imperativo di Paolo che duemila anni fa ci comandava di non conformarci a questo secolo.
Ebbene quale bene può ottenere l’uomo se guadagna il mondo ma perde la sua anima?
 
Molti sembrano non capire ciò che Ian’I Nyah Binghi Rastafari grida da tempo, ovvero che inferno e paradiso possono essere qui su questa terra, intorno a noi ma prima ancora dentro di noi.
L’unico modo per scegliere se dirigerci verso uno o verso l’altro è la nostra condotta, intesa come condotta di azioni ma anche di pensieri ed emozioni. 

Nella Livity Rastafari Ian’I ha ricevuto una messaggio che ha scosso la Creazione e fatto tremare i potenti: il Regno di Dio è qui e ora, dentro di noi e intorno a noi.
Senza apologie né compromessi i nostri onorevoli Patriarchi, ispirati dalla persona divina di Sua Maestà Imperiale, ci hanno trasmesso una via di vita che è la possibilità di salvezza in questo tempo, è la strada verso la redenzione dai lacci che ci attanagliano e ci impediscono di respirare, è la ricompensa che aspettavamo per aver tenuto duro durante le prove e tribolazioni, è il calore che ci meritiamo dopo aver dimorato nel freddo, è il premio che i profeti del passato annunciavano alle genti. Questo premio non è oro né argento , non sono diamanti né titoli, non sono possedimenti né conti in banca.

Il premio è la vita.

Proprio questa stessa vita in cui tutti esistono ma solo pochi vivono.
Come può essere questa vita essere il premio della vita?
Perché nella Livity Rastafari viviamo nella consapevolezza e nella presenza. Nella Livity Rastafari smettiamo di vivere soltanto come noi stessi ma incominciamo a vivere come Ian’I, ovvero come divino ed umano insieme, non vediamo più questo mondo con gli occhi degli uomini soltanto ma lo osserviamo con gli occhi del Creatore, non parliamo più al nostro prossimo solo con la nostra voce ma preghiamo affinchè l’Altissimo possa parlare con noi e attraverso noi, non ascoltiamo più con soltanto le nostre orecchie ma prestiamo attenzione perchè da ogni cosa possiamo cogliere l’insegnamento che il Padre ci affida e che l’Universo ci trasmette.

Questa è la Christ Consciousness.
Questo è ciò che ci ha manifestato Yasos Krestos duemila anni fa insegnandoci che il Regno dei Cieli è qui tra noi, questo è ciò che Egli stesso tornando con il nome santo di Haile Selassie Primo ci ha mostrato costruendo l’Etiipia giorno dopo giorno ad esempio del regno di Dio che noi umanità dobbiamo costruire quotidianamente.
Non ci aveva infatti detto nelle pagine del Vangelo: “In verità vi dico: voi che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele.” (Mt 19,28)?
 Ecco che Ian’I siamo la generazione che ha seguito il Messia nella nuova Creazione e abbiamo ricevuto la notizia che Egli ora è tornato e siede sul trono… non avremmo mai potuto immaginare tale cosa!
Ecco che allora ora spetta a noi pulire le nostre vesti per poter salire a sedere sui dodici troni e giudicare la dodici tribù. Questi troni sono i nostri regni ovvero le nostre vite, a livello universale ma prima ancora individuale,  le dodici tribù sono le popolazioni della terra ma prima ancora le nostre persone.

Quindi significa che soltanto seguendo il Messia possiamo salire al trono ovvero vivere bene e nella pienezza di questa vita, ottenendo il massimo che la nostra esistenza può offrirci, puntare all’ottimizzazione delle nostre facoltà. Per vivere pienamente dobbiamo fare tutto nel Creatore e per mezzo del Creatore, proprio come Egli creò questo mondo per mezzo del Verbo, Ian’I deve creare la nostra esistenza per mezzo del Black Christ in flesh Haile Selassie The First.
Ian’I quindi ricomincia in ciclo della vita in Haile Selassie the First, Ian’I rinasce in Sua Maestà, ricresce in Sua Maestà, diventa bambino in Sua Maestà, poi quando il tempo è giusto Ian’I diventa adulto in Sua Maestà per dimorare il Lui e per mezzo di Lui nell’ eternità dei giorni proprio perché il dono di Haile Selassie è la vita eterna e le Scritture ci dicono chiaramente che la morte non è parte della vita, ma Dio creò la vita eterna mentre gli uomini crearono la morte (Sap 1-12).

Ecco quindi che soltanto attraverso la vita possiamo ottenere la vita, attraverso la condotta possiamo ottenere il premio, potando i rami secchi ne faremo germogliare di nuovi, soltanto rinunciando possiamo ricevere di più proprio come la wisemind delle Scritture ci insegna continuando nel passo che dice: “ Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno gli ultimi e gli ultimi saranno i primi”: (Mt 19,29).
Ecco la grande luce, ecco il grande insegnamento!
Rinunciando otteniamo, lasciando andare guadagniamo. Ovvio che questo non significa che dobbiamo letteralmente abbandonare i nostri figli né nostra madre (.. anche se spesso Ian’I è portato a dover anche lasciare in nostri genitori a causa della fede Rastafari) ma dobbiamo rinunciare al  vecchio modo di guardare la nostra casa, i nostri familiari, i nostri averi, dobbiamo ripulire le nostre vite dai vecchi parametri e verniciarle nel colore fresco e gioioso dell’Almighty, dobbiamo rinunciare agli occhi del mondo per guadagnare quelli di Dio, dobbiamo osservare ciò che abbiamo nella consapevolezza che è un dono e che è la nostra strada verso Zion.

Dobbiamo essere capaci di usare ciò che questa vita ci offre per trasformare questa stessa nel Regno di Dio. Ecco perché nella tradizione  Ian’I ha imparato a chiamare il Regno (Kingdom) con il nome di Kingman proprio perché la manifestazione del regno di Dio è arrivata attraverso un Uomo ( Haile Selassie, il Cristo nei caratteri regali) e per mezzo di un uomo (noi stessi) si manifesta.
O quale grande gioia! Potere ricevere l’opportunità di vivere secondo la strada di Rastafari per santificare le nostre vite e questa Creazione!
Ecco perché spesso tra fratelli ci chiamiamo kingman, o chiamiamo le nostre sorelle empress, perché ogni Rastafari è sovrano o sovrana, re o regina e porta con sé il governo del Regno di Dio che è la vita su questa terra vissuta nella consapevolezza che Dio è nell’uomo e che l’uomo può fare esperienza di Dio.

Quando questo accade ogni aspetto dell’esistenza umana è vissuta da uomo e Dio insieme, l’uomo estende le sue facoltà oltre i suoi vecchi limiti, il pensiero diventa pensiero di Dio e le azioni diventano azioni di Dio, la Creazione risplende di luce ed attraverso la Sua luce Ian’I inizia a brillare di luce, ecco che Ian’I diventiamo il suo Regno-Kingman.

Consacriamo quindi le nostre vite sempre di più, puliamo la polvere e lucidiamo la nostra vista, il momento è adesso e la Crezione non può più attendere, usciamo in strada nella gioia di poter proclamare il Great and Thundarable I …Hail HIM high … Haile Selassie the First!!
Selah

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