Praises and
Glory unto the King of Kings Haile Selassie the First.
Nella Livity Rastafari Ian’I sceglie una vita dedicata alla
Vita.
Ian’I percorre le strade di questa Creazione nella continua attenzione
e consapevolezza dell’attimo vitale che costantemente esiste e si manifesta da
prima ancora che questa terra e questo cielo fossero creati. Molti non capiscono
e scetticamente ci guardano con incredulità … ma chi lo sente lo sa e ciò che è
nascosto ai saggi e sapienti viene rivelato ai bambini e lattanti.
Ecco Ian’I Rastafari siamo come antichi bambini di questa
nuova Creazione.
Con l’umiltà e la freschezza di un bambino guardiamo il mondo
come se fosse sempre nuovo, istintivamente consapevoli che oggi sarà meglio di domani, senza preoccuparci di
cose inutili che appesantiscono la freschezza e spontaneità della vita.
Siamo
anche antichi, in quanto viviamo secondo un codice di vita che è prima dei
giorni dell’uomo e che si riconnette direttamente alla fonte primaria di vita,
il Creatore in persona. La nostra antichità non è arretratezza ma anzi saggezza
che accoglie ogni cambiamento ed evoluzione con maturità e creatività, così come
il King of Kings ha evoluto l’Etiopia ed il mondo intero secondo il Suo spirito,
anticamente saggio e progressista allo stesso tempo.
Ian’I Rastafari cresce ed invecchia al fine di tornare
bambini perché dei bambini è il Regno dei Cieli e il fondamento essenziale alla
base della nostra missione qui su questa terra è di celebrare la vita.
Dedichiamo infatti la vita alla vita.
Come l’Incient Priest Itootu dichiara: “La Repatriation più importante non è lo spostamento da una terra all’altra
ma è la Repatriation nella vita eterna (Life Ever Living). Ciò significa che
vinci la morte. La prima missione che
Dio ci affida è instaurae il nome di HIM come datore di vita e conquistatore di
morte ed inferno, di debolezza e malattia.”
In linea con la nostra tradizione biblica che risale a
migliaia di anni fa, Ian’I Rastafari è il compimento della Livity che ha inizio
con i Patriarchi dell’Antico Testamento.
Infatti Ian’I Rastafari viene in questo tempo per compiere e
non per abolire, la legge e i profeti così come la prima venuta del Cristo sono
tutti parte della nostra storia, Livity ed indentità. Ian’I Rastafari era già
presente quando Adamo ed Eva camminavano alla presenza dell’Altissimo senza
vergogna, quando Melchizedek benediva Abramo, quando Mosè sceglieva di
rinunciare alla sua famiglia adottiva per tornare alle sue radici.
Ian’I
Rastafari è stato presente in ogni attimo della Rivelazione biblica ma solo nel
ventesimo secolo si è potuto manifestare perché il tempo era pronto affinchè l’umanità
imparasse a vivere la vita secondi i canoni divini.
Nell’Antico Testamento infatti si offriva un sacrificio animale
sull’altare al fine di onorare Dio e ricevere la Sua benedizione, quindi si offriva
una vita per benedire la propria vita. Bisognava passare per la morte per
onorare la vita. Tramite il sangue di un
animale si purificava la propria persona e si chiedeva la grazia dell’Altissimo.
Andando avanti nelle pagine delle Scritture vediamo che nel
Nuovo Testamento la Persona divina di Iyasos Krestos viene offerta in
sacrificio per redimere l’umanità attraverso la risurrezione. Il Cristo infatti,
in accordo con le profezie, sarebbe dovuto morire, scendere agli inferi e poi
nel terzo giorno risorgere per liberare l’umanità dallo spettro della morte.
Lui stesso infatti ci dice :”Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò
risorgere” (Gv2,19) proprio perché avrebbero dovuto uccidere il Cristo, seppellire
il Suo corpo e poi Egli sarebbe risorto dopo tre giorni come vincitore dalla
morte, aprendo la strada all’umanità verso la vita eterna, rendendo quindi gli uomini capaci di vincere la morte in Cristo.
Con Rastafari si porta a perfezione universale questa evoluzione.
Ian’I Rastafari non sacrifica animali né si offre in
sacrificio per ottenere la vita in quanto Rastafari è la generazione della vita
senza fine, Ian’I siamo sacerdoti della linfa vitale che mai smette di fluire.
Questo perché siamo i figli di Haile Selassie Primo che non è passato per la
morte in quanto questa non ha più potere su di Lui e, se Ian’I vive in Lui,
essa non avrà potere nemmeno su di noi.
Il
mistero della Rivelazione infatti si compie con la venuta di Haile Selassie
Primo che, essendo il Cristo tornato nei Suoi caratteri regali, non deve più
passare per la morte per vivere per sempre perché Egli ha già vinto la morte
sul Calvario. Egli è già salito in croce e da questa è sceso trionfante.
Quindi
il Cristo non sarebbe dovuto/potuto morire una seconda volta… infatti Haile
Selassie è semplicemente scomparso alla nostra vista, Egli si è semplicemente “tolto”
dalla scena quando i tempi si sono compiuti. La morte non ha mai intaccato la
Sua Persona.
Infatti non sono mai stati trovati i suoi resti, nessun
corpo, né ossa. Perché Egli è l’Everliving God of Israel e nessuna tomba
avrebbe mai potuto contenere l’Onnipotente, Egli è la vita che scorre e la
Potenza della Santissima Trinità che scuote l’Universo con il Word Sound and Power,
ieri oggi e per sempre.
Babylon ha cercato di deviare il mondo annunciando che Haile
Selassie Primo fosse morto e sepolto. Come sempre, babylon può soltanto creare
menzogne e nient’altro. Addirittura il nostro Re Haile Selassie Primo, nell’ arco di diverso
decenni, ha ricevuto ben tre funerali, è infatti l’unico uomo nella storia ad aver
ricevuto tre cerimonie funebri… nessun altro sulla faccia della terra ha mai
ricevuto tale trattamento! Il bello è che ognuna di queste tre funzioni era
totalmente inutile ed artificiosa in quanto la tomba era sempre vuota!! Questa
è l’ironia dell’Onnipotente che ride dall’alto osservando le donne piangere su
una tomba vuota mentre i Rastafari nel tabernacolo cantano “Selassie Lives!!”,
mentre babylon piange il nostro Dio, Ian’I ride e gioisce nella consapevolezza
che nessuno mai potrà uccidere Colui che ha vinto la morte e che concede la
vita eterna a coloro che lo seguono.
Ecco quindi che Ian’I Rastafari siamo
sacerdoti della vita, dedichiamo la nostra vita per onorare la vita, viviamo
per vivere e non per esistere, esercitiamo la nostra facoltà essenziale e
primaria che è la vita stessa.
Nella Livity Rastafari pratichiamo la preghiera,
ma andiamo oltre: vivere infatti è il
compimento di qualsiasi preghiera, ricerchiamo la vita vissuta nella comunione
con l’Onnipotente che è la forma di preghiera più completa ed universale. Ian’I
siamo su questa terra per risuonare
sulle frequenze della vita che nutre questa Creazione, apriamo gli occhi
sapendo che abbiamo la vita e la impiegheremo per ottimizzare la nostra persona
e ciò che ci sta intorno, Ian’I celebra ogni momento ed ogni respiro come una preghiera vivente all’Altissimo.
Ian’I
mette i piedi su questa terra manifestando una dichiarazione di vita, di
felicità, di ribellione al sistema corrotto di babylon e soprattutto di
celebrazione di ciò che è buono e vitale. Questo ci rende collaboratori dell’Onnipotente,
messaggeri di una luminosa alternativa alla tristezza e scura pesantezza che
coprono i cuori di molti.
Ian’I viene su questo mondo per vivere, la nostra
vita è l’arma che usiamo per combattere il male. Come le stelle brillano e
rischiarano la notte così la presenza di Ian’I Rastafari puà rendere le tenebre
luninmose, può mutare dolore in gioia e la morte in vita. Le persone spesso
sottovalutano ciò di cui la vita sia capace, ma Ian’I Rastafari osserva la
pienezza e non la parzialità, abbiamo imparato che questa vita porta con sé una
forza inspiegabile ed è capace di manifestare miracoli e meraviglie, tramite la
vita possiamo modificare il corso del destino e modellare quest’umanità.
Essa è il più bel regalo che possiamo concederci e allo
stesso tempo il regalo migliore che possiamo offrire all’Onnipotente e al
nostro prossimo. Nella vita ogni scienza ed ogni pratica sono riassunte, ogni
saggezza ed ogni preghiera sono racchiuse nel vivere, è il nostro canto più
alto e il nostro salmo più dolce.
L’opera più bella che il Creatore ha voluto
condividere con noi.
Love the
life you live and live the life you love.
Selah