Ian’I Rastafari non po’ far altro che rendere grazie per un
nuovo giorno ed un nuovo Sabato.
Il rendimento di grazie si estende a tutte le cose visibili
e non visibili che onorano questa Creazione, acqua, terra ed elementi si
armonizzano per sostenere il canto del cosmo, ovvero la vita che così forte e
tenace continua a scorrere ininterrottamente in quest’eternità.
Luce, elettricità, tempo e suono sembrano essere tutti
strumenti per manifestare questo grande spettacolo che di meraviglia sa
riempire chi decide di osservarlo realmente.
Millenni e attimi, eoni e decenni hanno tutti lo stesso
volto, si prestano ad essere un libro bianco affinchè la vita vi scriva sopra.
In tutto ciò l’uomo, piccolo ma infinito al tempo stesso, risiede al centro di questo incastro perfetto
che è la Creazione, i cui elementi e soffio vitale che tutto muovono e tutto
energizzano. Chi lo sente lo sa.
Chi sceglie di fermarsi ed guardarsi intorno riesce a comprendere
quanto grande ed infinita sia questa dimora che accoglie i nostri passi giorno
dopo giorno. Questa dimora non sono soltanto le strade di questo mondo, ma è
tutto il contesto in cui l’uomo vive, la realtà composta da fattori materiali
visibili e allo stesso tempo da energie invisibili ma spiritualmente
percepibili.
Una casa eterna è stata affidata all’essere umano, un luogo in
cui poter esprimere la propria potenzialità tramite l’ esistenza.
Tra errori ed ostacoli colui che riuscirà a cogliere il
fluire dell’Universo e con esso intonarsi, saprà superare prove e tribolazioni
rimanendo saldo sulle fondamenta che sorreggono questa realtà.
Per cogliere questo flusso l’uomo deve fermarsi ed
osservare, partendo dal ciò che è a noi più vicino, cercando di essere presente
in questa realtà per scoprirne il vero volto. Sarà necessario scendere dentro di
sé e cercare ciò di cui realmente abbiamo bisogno, in quanto questa Creazione
risponde a ogni nostra esigenza. Così come i pesci del mare e gli uccelli del
cielo sopravvivono ogni giorno perché trovano cibo, così noi porteremo avanti
questa vita rimanendo presenti oggi, domani e per sempre.
Chiedendo con sincero affidamento al Creatore riceveremo più
di quanto inizialmente avessimo richiesto. Saremo allora meravigliati a punto tale
da percepire timore per la grandezza con cui il Signore elargisce. Laddove l’uomo
è incompleto infatti il vuoto viene riempito dall’Onnipotente.
Laddove l’uomo sbaglia e non riesce, soltanto la sua parte
divina può aver successo.
Per far ciò e necessaria la trasformazione a cui tutto è
possibile.
Ian’I Rastafari procede da una generazione di persone
invincibili, che grazie alla loro fede hanno conquistato gli inganni del mondo
e proceduto verso una vita in perfetta letizia.
Picchiato e oppresso il Rastaman è diventato più forte,
deriso e umiliato egli ha invece accresciuto la sua dignità, imprigionato e
addirittura ucciso, Rastafari ha acquistato la totale libertà.
Libertà di essere quando il male vuole che tu non sia, libertà
di vincere quando gli ostacoli sembrano essere insuperabili, libertà di creare
quando qualcosa vuole bloccarti in un angolo, libertà di camminare leggero
quando i nemici invece vogliono farti affondare, libertà di avere libertà… o
meglio libertà di essere libertà.
La generazione Rastafari riesce in ciò perché
poggia sul fondamento della fede e diventa fondamento della fede. All’essere
umano è stato concesso un potenziale infinito di creatività, ma sembra che gli
scettici e gli sfiduciati non riescano ad utilizzarlo al massimo.
Coloro che invece credono con totale affidamento riusciranno
a modellare questa realtà. Se chiederanno e se sapranno allora essi vedranno le
loro richieste esaudite, i loro progetti compiuti e soprattutto la loro libertà
preservata.
Rastafari è la strada per osservare la realtà senza il velo.
Il libro della vita ci dice che Mosè doveva usare questo
velo e il popolo non riusciva a vedere la fine di ciò che era effimero (2Cor 3,
13), cos’è la fine se non l’arrivo di un percorso? La meta ultima? Ecco questa
fine o arrivo è la realtà ultima dell’esistenza, la visione armonica e completa
della vita secondo gli occhi dell’Onnipotente che vive in noi.
Allora tutto sarà pienezza e allo stesso tempo vuoto senza
vuoto, spaziosità e vastità in cui dimorare in libertà.
Le Scritture dicono che a causa del velo le menti furono
accecate e così rimasero, in quanto parte della Legge del passato che mirava a
salvare il corpo.
Ecco il Messia nella Sua prima venuta ha trasformato questa
condizione di ignoranza spezzando il velo
e donando agli uomini la possibilità di vedere con lo spirito. “Il
Signore è lo Spirito e dove c’è Spirito c’è libertà” (2Cor 3, 17). Ecco perché il
Messia nel suo cosmico impegno ha lavorato per mostrare agli uomini la
possibilità di accedere al Regno di Dio che è dentro Ian’I e allo stesso tempo
fuori di Ian’I.
Le Sue parole
dovevano liberare l’uomo nello spirito, nell’intimo della percezione,
portandolo ad una consapevolezza di Dio presente nei cuori e non soltanto sulla
cima di un monte avvolto da nubi. Ecco che Iyasos Krestos libera lo spirito.
Ian’I però nasce in un nuovo capitolo della rivelazione
biblica in cui il passato si compie diventando Antico Futuro, il cerchio si chiude
e tutte le domande trovano risposta. I profeti e il salmista rimasero assetati
per lungo tempo, ora finalmente Ian’I può dissetarsi. La generazione Rastafari
canta inni al Messia nella seconda venuta, Black Christ in Flesh Haile Selassie
The First che ha portato a compimento le due alleanze precedenti rivelando la
parte finale della storia della salvezza dell’uomo. Ovvero il Regno.
Questo Regno è governo. Mosè aveva liberato il corpo, Iyasos
lo spirito, His Majesty libera la pienezza delle facoltà umane che si
manifestano nel governo di questa Creazione.
Con lo spirito libero e con il corpo salvo l’uomo può così
unire questi elementi energetici e manifestare il Regno di Dio attraverso la
condotta, è quindi libero di utilizzare la vita per manifestare il Creatore,
quando prima invece doveva limitarsi all’osservanza di regole per onorarLo.
Siamo oltre la libertà, ora abitiamo infatti in libertà
creante.
Questo perché Ian’I si trasforma “in quella medesima
immagine” e diventa comunione con il Re di tutti i re, manifestazione del Regno,
Word Sound Power attraverso cellule e tessuti, sangue e fuoco, tromba di
Jericho in quest’epoca di Rivelazione.
Se Ian’I rimane nella Sua Grazia allora si realizza nella
Livity Rastafari la pienezza degli apostoli e dei maestri della fede, Ian’I
vede ciò che loro hanno pregato affinchè si realizzasse.
Ora possiamo realmente vivere, “di gloria in gloria, secondo
l’azione dello spirito del Re dei Re”.