Spesso sentiamo parlare di Nuova Creazione e di nuovi cieli
e terra nuova.
Troviamo questi concetti nelle Sacre Scritture e sono parte
integrante della Rivelazione Rastafari. Negli ultimi giorni infatti, ci dice la
Bibbia, l’umanità avrebbe assistito al rinnovamento di questa Creazione
instaurando definitivamente Cieli Nuovi e nuova Terra.
Questi passi
incuriosiscono da duemila anni fedeli e studiosi che cercano di capire quale
sia il vero significato di queste parole.
La prima interpretazione che spesso si dà e quella più
catastrofica e apocalittica in cui si crede che il Signore ad un certo punto
distruggerà tutto questo mondo e ne scenderà uno nuovo dal cielo.
Presi dal
timore e dallo sconforto molti hanno anche abbandonato la fede incapaci di
comprendere come sia possibile che il Signore, Dio dell’amore, ad un certo
punto distrugga questa Sua perfetta opera che è la Creazione del Mondo e
dell’universo. Scenari da film di Hollywood allora si ripetono nelle nostre
teste rendendo sempre più incomprensibile come sia possibile che il Padre,
Creatore buono ed imparziale, arrivi ad un certo punto ad annientare quasi per
intero l’umanità e quanto la contiene.
Forse queste immagini di castigo universale hanno fatto
comodo a slave masters e predicatori di odio in passato affinchè potessero
soggiogare le menti e le vite dei poveri fedeli ai quali non era permesso
leggere la Bibbia con altra interpretazione se non quella trasmessa loro dai
sacerdoti di Roma.
In effetti è vero che nelle Scritture il Signore si manifesta
con segni anche catastrofici, pensiamo al diluvio universale ed altre azioni
punitive che Egli compie contro gli empi della terra, è vero che la presenza di
Dio si rivela anche attraverso le forze della natura quali piogge distruttive,
terremoti, fuoco ecc.. ma la Rivelazione Rastafari scende più in profondità e
no si accontenta di interpretare la venuta della Nuova Creazione come un nuovo
mondo che discende dopo che quello vecchio è stato distrutto e non si sa dove
sia andato a finire.
La Livity Rastafari è infatti un modo di vivere
spiritualmente connesso al Creatore e alle Sue leggi che si manifesta nelle
azioni quotidiane del fedele proprio perché è nelle azioni che si riconosce la
fede e l’ortoprassia, ovvero la retta condotta vitale che è l’obiettivo e la
pratica del Rastaman.
Essendo la Livity una manifestazione dello spirito nel modo
di vivere allora dobbiamo interpretare le realtà spirituali come connesse al
modo di vivere e non distaccate come delle storie mitologiche. Tutta la Bibbia
infatti ha un preciso rimando nella realtà del credente, essa non è solo un
libro di preghiere o un libro cosmologico, ma può essere visto anche come un
libro di istruzioni su come vivere questo passaggio che gli esseri umani devono
compiere sul pianeta terra.
L’applicazione dei suoi principi è ben mirata ed immediata,
si manifesta nel qui ed ora.
Interpretando allora la Nuova Creazione non possiamo certo
accontentarci di vederla come un qualcosa che forse avverrà un giorno che
speriamo sia il più possibile lontano da noi in quanto non vorremmo mai
assistere a quella catastrofe globale che si prospetta come la fine del mondo.
Non possiamo essere soddisfatti di lasciare da parte quello che forse è uno dei
cardini fondamentali della dottrina biblica nel Vecchio e Nuovo Testamento,
quella che è la promessa di salvezza fatta al genere umano dai profeti e dal
Messia, e che è l’obiettivo forse del disegno divino prima ancora che il genere
umano fosse stato creato.
Il giudizio dell’Onnipotente sicuramente non è una
passeggiata e non sto cercando di andare contro il concetto di “Judgeman” o
dire che questo non esista o che il Giudizio Finale non avverrà. È mia
intenzione invece “srotolare” questo principio di rinnovamento escatologico per
trovarne l’applicazione ed il senso concreto nella vita dell’uomo affinchè
possiamo trarne insegnamento ora e non guardare ad esso come una proiezione
(spesso fantastica) che avverrà forse tra migliaia di anni. Se infatti
allontaniamo da noi questo principio allora diminuiamo il potere della Livity e
la Bibbia stessa rischia di diventare un semplice libro astratto e distaccato
dalla realtà.
È proprio per la sua
potenza che il concetto di Nuova Creazione è stato rilegato nei secoli ad un
capitolo oscuro ed incomprensibile che spaventa il fedele che non riesce a
comprenderlo.
Questo è avvenuto perché
se l’uomo comprende il rinnovamento che implica la Nuova Creazione allora egli
scopre un potenziale liberatorio che lo rende illimitato, illuminato e
soprattutto consapevolmente libero. Esattamente ciò che babylon non vuole.
Il tema che sto trattando è molto articolato e questa
meditazione non può certo esaurire l’argomento ma vuole essere un’introduzione
a prossimi lavori che approfondiranno questo argomento così centrale nella
nostra Livity.
Sappiamo che il Creatore
è l’artefice di questo mondo e questo universo che è stato fatto in sette
giorni agli inizi dei tempi. Ecco ci viene poi detto che questo mondo è
destinato a dissolversi e a sparire (1 Cor 7, 31; Ebr 1, 11; Apoc 6,12 ss; 20,
11) e non riusciamo a spiegarci il perché di questo fatto.
Cosa significa che
verranno “nuovi cieli e terra nuova” (Apoc. 21-22)?
Il significato è sia storico
che mistico-spirituale.
La Nuova Creazione si instaura con la venuta del Cristo in
quanto Egli è il nuovo uomo, l’archetipo che contiene divino ed umano in
perfetta misura, Egli è il Figlio di Dio che rende tutti gli uomini figli di
Dio elevandoli, se essi seguiranno la Sua strada ed i Suoi insegnamenti, al
quel modello originario di uomo fatto ad immagine e somiglianza di Dio.
Questo implica quindi un
rinnovamento del genere umano che torna alla sua condizione originale di
vicinanza e comunione con Dio, questo rinnovamento avviene attraverso la
persona del Cristo nelle Sue due venute su questa terra. L’uomo infatti seguendo la via manifestata
dal Messia diventa in Cristo “ nuova creatura “ (Gal 6, 15): in lui l'essere
vecchio è sparito, un essere nuovo è presente (2 Cor 5,17).
Infatti Iyasos Krestos
duemila anni fa ci ha indicato la nuova via verso il Regno dei Cieli perchè
potessimo rinnovare i nostri spiriti, le nostre preghiere e tuita la nostra
energia vitale nella nuova Rivelazione che Egli stesso trasmise. Iyasos Krestos
ci ha mostrato il compimento della Legge e dei profeti che Egli, secondo le Sue
parole, viene per completare e rinnovare
e non per abolire.
Egli che è il supremo
Maestro ci insegna la suprema dottrina essendo il Messia, l’immagine di
Melchizedek sacerdote per sempre. La via indicataci da Iyasos Krestos ha
relmente rinnovato l’umanità e ha reso la vita umana un perenne cammino verso
la comunione con Dio e la Sua gloria, una pratica di vita attiva e partecipe
piuttosto che una cieca sottomissione a Dio che altre tradizioni invece ci
presentano.
Tutto questo ha una
fantastica potenza ma non era abbastanza.
La missione di Iyasos
Krestos non completa il piano divino previsto per il Messia ed infatti il
Nazareno ci dice che sarebbe dovuto ritornare quando i tempi sarebbero stati
pronti per terminare la Sua opera.
Questo implica infatti
che non aveva completato il suo lavoro, non perché non ne fosse stato capace ma
perché erano necessari duemila anni di storia umana per poter far maturare il frutto
che Egli stesso aveva fatto sbocciare, ovvero la salvezza del genere umano
attraverso le proprie azioni.
Ecco che Ian’I Rastafari
annuncia Haile Selassie Primo come il Cristo ritornato nei Suoi Caratteri
Regali, il Messia di Davide che viene per compiere la missione iniziata a
Betlemme duemila anni prima.
E questa è una
condizione essenziale per comprendere tutta la Bibbia e tutto il principio
della Nuova Creazione.
Infatti il disegno di
Dio è di ricondurre tutte le cose sotto un solo capo, Cristo (Ef 1, 10), ma
questo Cristo di cui si parla non poteva essere Iyasos in quanto doveva essere
un capo di popoli, un vero e proprio regnante con la capacità di governare e
così modellare le sorti dell’umanità. In
Lui doveva riconciliare tutte le cose con se stesso (2 Cor 5, 18 s; Col 1, 20).
Questo è un aspetto cruciale in quanto significa che il Cristo avrebbe dovuto
ri-armonizzare le cose (eventi storici, principi morali, sociali ecc ecc) in
accordo con la Sua persona divina così da rendere sante tutte le cose. Non è
forse questo ciò che troviamo nell’operato di Haile Selassie Primo che si
impegna per rinnovare un Paese, un Continente e poi il mondo stesso attraverso
un modo d’agire così nuovo ed ispirato che ha la capacità di rinnovare gli
eventi e modellare l’inizio di una nuova epoca.
Il Messia regale ricrea tutte
le cose del mondo compiendole in maniera santa e divina, in questo modo
automaticamente distrugge il vecchio modo di comportarsi ed instaura un nuovo
modo di vivere ovvero una Nuova Creazione.
Pensiamo infatti a tutte
le modifiche e rivoluzioni che Haile Selassie ha esercitato a livello locale ed
internazionale, e osserviamo la Sua eredità che Ian’I Rastafari viviamo e
portiamo avanti e comprenderemo cosa
significa un rinnovamento radicale.
Il Messia non distrugge
le cose mondo ma le rende vive eliminando da esse la malvagità, la corruzione,
l’immoralità così naturalmente il vecchio mondo scompare lasciando spazio al
nuovo. Così facendo Egli mostra la via
di salvezza per vivere questa vita, ecco che Creazione e redenzione si
congiungono: noi siamo “l'opera di Dio, creata in Cristo in vista delle buone
opere” (Ef 2, 10).
Questo processo poteva
avvenire soltanto attraverso un Capo (Ras).
Se meditiamo sulla
connessione tra Adamo ed Haile Selassie infatti vediamo che alle origini Dio
aveva fatto di Adamo il capo della sua razza, e gli aveva affidato il mondo affinché
lo dominasse.
Alla fine dei tempi il
Figlio di Dio fatto uomo è entrato nella storia come il nuovo Adamo (1 Cor 15,
21. 45; Rom 5, 12. 18) e a Lui è affidato il popolo di Dio affinchè possa
manifestarsi quella Nuova Gerusalemme che non scenderà scenograficamente dal
cielo ma che sarà così nuova, così giusta ed ispirata che gli uomini non la
riconosceranno come cosa umana ma in effetti divina.
Quindi Dio ha stabilito il
Leone di Judah come l’erede di tutte le cose (Ebr 1, 2; 2, 6-9), in modo che tutto
deve essere instaurato in Cristo, sia gli esseri celesti che i terrestri (Ef1,
10).
Anche iu libri di storia
lo confermano. Il Re giusto ha infatti iniziato una nuova epoca sconfiggendo il
Fascismo ed instaurando il Governo incentrato sul benessere e sull’ amore degli
esseri umani.
Le scritture confermano
ciò infatti quando gli apostoli chiedono al Messia: “Dicci quando accadranno
queste cose, e quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo” (Mt
24,3)”.
Ma la traduzione e
l’interpretazione che si è data a questo passo ha portato generazioni e
generazioni in inganno distogliendo l’insegnamento originario di questo verso
così importante e rivelatore.
Infatti sembra molto
strano che gli apostoli chiedano al Maestro quando arriverà la fine del mondo
sapendo essi infatti che questa eternità è per sempre..come può finire
l’eternità? Rastafari viene per portare luce su questo dilemma: il problema è la
traduzione.
Con la parola “mondo” si è tradotto il vocabolo greco “aion” che sta
a significare “epoca, era”! Infatti i discepoli non chiedono quando sarà la
fine del mondo ma quando terminerà la vecchia epoca ed inizierà quella nuova,
quando inizierà l’era del bene al posto di quella del male. Ovvero quando
incomincerà il tempo in cui il Re Messia governerà nella Nuova Creazione avendo
sconfitto il male ed incominciato a regnare secondo i termini di Dio e non
quelli del mondo.
Questo è il senso che ci
fa quindi capire il nostro destino e perché infatti Iyasos Krestos risponde
descrivendo guerre e rumori di guerre, lotte fra uomini e grande tribolazione
che possiamo benissimo accostare alla desolazione che avvenne durante la
Seconda Guerra Mondiale quando il nazifascismo tentò di spodestare il Messia
dal Suo trono per instaurare un nuovo Impero Romano.. e guarda caso era proprio
sotto l’oppressione ingiusta dell’Impero romano che i discepoli propopsero al
Maestro quella domanda essendo infatti quel governo il simbolo della
dominazione pagana e quindi negativa, opposta al governo di Dio.
Vincendo il male (nazifascismo)
che il Re stesso definisce il “nemico antico” come riportato dall’Apocalisse,
Haile Selassie Primo instaura l’inizio della Nuova Epoca che è allo stesso
tempo la Nuova Creazione e l’inizio dell’ epoca del Giudizio
contemporaneamente.
Infatti manifestando il
bene automaticamente il male viene giudicato e smascherato.
Haile SElassie Primo
infatti ha la pienezza dello spirito e così può infondere rinnovamento nel
genere umano. Ecco la Nuova Creazione che avviene attraverso ogni uomo ed ogni
donna vivente che camminano lungo la Via di Dio. Ian’I Rastafari infatti deve
vivere nella consapevolezza che ogni aspetto di questa vita umana può diventare
nuovo ( e bello) se affrontato secondo i principi della Livity. Attraverso il
comportamento di Ian’I e la nostra percezione rinnoviamo gli eventi di questa
Creazione rendendola qualcosa mai visto prima, una dimensione non lontana ma
che risiede in questa stessa realtà ma che iniziamo a vedere e vivere soltanto
se camminiamo lungo la via del risveglio spirituale.
Se così faremo allora
veramente i cieli e la terra non ci sembreranno essere più quelli di prima ma
avranno un colore ed un profumo nuovo che ci infonderà desiderio di vita e di
benessere.
Vivremo nella nuova
città del grande sovrano che ha instaurato un regno nuovo che dura per sempre,
le persone osserveranno le nostre azioni e non capiranno da quale luogo o paese
veniamo perchè la nostra tradizione non appartiene semplicemente a questa terra
ma alla corrente di vita che pervade l’universo dalla Genesi fino ad ora. In
Haile Selassie Primo ritroviamo il contatto con la nostra vera natura che è
“maestosa” proprio sul modello della Sua, questo non è per vanto o per vanagloria ma perché la
natura originaria dell’essere umano è nella Maestà della vita, così come la
natura originaria della Creazione è nella Maestà della vita divina che in essa
scorre.
Selah