Continuano le celebrazioni per la Visita di Haile Selassie
Primo i Jamaica, sono passati cinquantuno anni da quel giorno e Ian’I Rastafari
ancora deve ben meditare per comprendere quanto importante sia stata e quale grande
risonanza abbia avuto sul Movimento e la storia mondiale in generale.
Rendiamo grazie per le bandiere verde giallo rosso che hanno
colorato l’atmosfera in questi giorni, per i tamburi che hanno suonato e per le
preghiere che sono state innalzate.
È un unico destino quello che appartiene ad Ian’I ed è bene
contemplare la grandezza e la bellezza di ciò che abbiamo. È bene sedersi e
osservare la propria vita dall’alto per capire ciò che realmente è concesso ad
Ian’I.
Il Movimento Rastafari, dopo ben ottantasette anni di
crescita e diffusione ha raggiunto i quattro angoli del pianeta, proprio come
la “folgore che brilla da oriente verso occidente”.
Questa luce abbagliante è infatti la presenza di Haile
Selassie Primo.
Questo passo del Vangelo si riferisce infatti al Cristo
nella Sua Seconda venuta, e recita infatti: “Come la folgore viene da oriente e
brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo (Mt 24,27)”
ed ha diverse interpretazioni.
La folgore è infatti una fortissima scarica
elettrica tra due nubi temporalesche o fra una nube e la terra..vale a dire un fulmine.
Questo vocabolo ha però anche un significato più generale e figurato ed esprime
anche una lucentezza, uno splendore.
Ecco, le Scritture ci dicono che Il Messia sarebbe tornato quando questo
fulmine-splendore avrebbe brillato da oriente ad occidente. Ian’I medita sul
significato di queste realtà spirituali e vede che la folgore sta ad indicare
non una luce serena e placida ma una luce capace di scuotere l’universo così
come un fulmine scuote il cielo notturno spezzando le tenebre ed illuminando la
realtà come se fosse giorno.
Questo fulmine è stata la rivelazione del Messia, ovvero la
prima venuta del Cristo e la diffusione del messaggio Cristiano.
L’evangelista ci dice infatti che il Cristo sarebbe tornato
quando questa luce avesse brillato da una parte all’altra del Creato. Infatti
quando il Messia ritorna con il Nome Nuovo di Haile Selassie Primo, il
messaggio cristiano si è diffuso in tutto il Mondo, e così doveva essere.
Egli non sarebbe potuto tornare se il terreno non fosse
stato già “lavorato” da duemila anni di messaggio Cristiano perché l’umanità
non avrebbe avuto la capacità per comprendere ciò che stava avvenendo. Così
come Iyasos Krestos veniva al mondo dopo circa duemila anni dalla Rivelazione di
Abramo quando il messaggio di Jahvè si era ben diffuso in quello che era il
mondo conosciuto all’epoca, così il Re dei Re torna sulla terra duemila anni
dopo la Sua prima venuta in cui aveva insegnato la strada per giungere al Regno
di Dio.
Ecco che duemila anni di storia e di identità cristiana
avevano mostrato anche la corruzione di tutti coloro che si servirono del
Cristianesimo per coprire i propri umani e corrotti misfatti, la decadenza e
corruzione di un messaggio così puro e salvifico che avevano legittimato
crimini come tratta degli schiavi e discriminazione razziale.
In questo contesto di crisi, in cui le nazioni si erano
allontanate dal vero spirito cristiano e
dalla carità e spiritualità che sono i cardini del Vangelo ecco che il Messia
si rivela nuovamente per radunare il Suo “resto”, e condurlo definitivamente
nel Suo Regno.
“Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente,
così sarà la venuta del Figlio dell'uomo (Mt 24,27)” è anche la frase che
gridarono i nostri Rastafari Elders appena scorsero l’aereo con a bordo Haile
Selassie Primo che spezzava il cielo in discesa verso il Palisadoes Airport di
Kingston, in quel 21 Aprile 1966. Canti e grida di giubilo, accompagnati da
palme che vibravano nell’aria di quel mattino umido di cinquantuno anni fa. Era
il compimento delle promesse, era l’attesa che finalmente veniva appagata.
Il grande fulmine veniva per illuminare la storia del
Movimento Rastafari. Il Re dei Re veniva per spezzare la notte, ovvero la discriminazione
e l’oppressione in cui i nostri anziani vivevano, Egli veniva per squarciare il
cielo oscuro illuminando la strada per il Suo popolo che così tanto anelava ad
un intervento divino capace di rincuorare gli spiriti provati dalle prove e
dalle tribolazioni. È anche così che interpretiamo il passo di Matteo.
La persona di Haile Selassie Primo è infatti proprio una
grande luce che ha illuminato il mondo intero con un bagliore nuovo ed uno
splendore mai visto attraverso le Sue azioni ed il Suo comportamento. Il Messia
non ritorna come un ascetico maestro dedito al ritiro e alla meditazione ma
come il Supremo Regnante illuminato che manifesta un nuovo modo di governare in
armonia con il Creato, il Creatore e le creature, il perfetto equilibrio che
può risanare le ferite provocate dalle ingiustizie e dalle violenze di coloro
che invece avevano fatto un cattivo uso del potere.
Il fulmine delle Sue parole hanno portato giustizia e
rettitudine, era infatti scritto: “Le sue opere sono splendore di bellezza, la
sua giustizia dura per sempre (Sal 110,3)”. Haile selassie Primo è la folgore
che ha scosso l’umanità con una nuova energia. Infatti questo fenomeno
atmosferico è caratterizzato anche dalla presenza di una fortissima carica
elettrica che sarebbe capace di illuminare città intere se adeguatamente
convogliata o di mettere in movimento motori e macchinari.
Ecco proprio come il
Re dei Re che genera un’energia incalcolabile nelle persone che lo accolgono,
questa energia creatrice è capace di modellare gli eventi, di superare limiti
e barriere, di vincere battaglie mai viste prima, di portare l’umanità verso
nuovi standard e nuovi orizzonti.
É l’instancabile vibrazione che pervade l’universo
e la Creazione, la vera spinta originaria che caratterizza il Movimento Rastafari,
un dinamismo cosmico che è sem pre attivo anche quando la persona riposa o sta
ferma.
Il Leone Conquistatore della Tribù di Judah è la motivazione che accende
le generazioni Rastafari e che alimenta questa “macchina” grazie alla Sua fonte
assolutamente rinnovabile di energia che è il respiro della vita stessa, il
fluire dell’esistenza che mai si ferma ma che sempre nuova si manifesta.
Ecco questa luce può illuminare o può accecare, così come fu
per Saulo lungo la via di Damasco che per tre giorni non vide più dopo aver
assistito alla folgore che gli portò via la vista. Così è il Creatore nelle
nostre vite, a volte per istruirci ci deve accecare affinchè poi, quando
recuperiamo la vista, siamo capaci di vedere la vera dimensione di questa realtà
e non soltanto la distorsione che vedevamo prima.
Egli è capace di squarciare il cielo scuro delle nostre vite
che senza overstanding dimorano nell’ignoranza di ciò che accade, proprio come
un fulmine muta per un attimo la notte in giorno così il la potenza di Haile
Selassie e la Livity Rastafari offrono la percezione di come sia
realmente questa vita nella pienezza
dello spirito, sta poi all’individuo scegliere se perseguire quella luce o meno
al fine di dimorare in una condizione in cui le tenebre spariscano per
sempre..
proprio come dice il Chant: No night in Zion, no night there
Selah