lunedì 27 ottobre 2014

Impariamo e pratichiamo l'arte del dialogo spirituale 11/10/2014


La Gloria della vita si manifesta in ciò che e' piccolo e spesso apparentemente insignificante..ciò che veramente fa la differenza si scorge nelle cose che forse per molti non hanno significato.
Invece I n I Rastafari siamo chiamati alla contemplazione e alla rinascita del bene e del bello che vive qui dinanzi ai nostri occhi ma che spesso non vediamo.

Anche la Creazione attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio, affinché le piante, gli animali e la vita che scorre vengano santificati dalla consapevolezza del popolo santo che celebra e vive nella Gloria del Padre.


E' un altro giorno del Sabato e lasciamoci dietro dubbi e timori, lanciamoci piuttosto verso la casa del Padre che e' pronta ad accoglierci appena noi siamo pronti ad accogliere il suo spirito..appena siamo pronti a vivere e dialogare con il bene, a rivestirci dell' abito di spirito e risveglio che tanto amiamo e il cui profumo soltanto ci avvolge e ci trasmette senso di grazia senza fine.

Impariamo quindi a convivere con il bene, a dialogare con esso, a restare insieme a lui convinti che è  lì che dobbiamo stare..in nessun altro luogo.
Esercitiamoci a restare nel bene, nella grazia, in quella frequenza che deriva dall’ Onnipotente in persona e che prevale su ogni cosa se noi impieghiamo un po' di sforzo.

Impariamo e pratichiamo l'arte del dialogo spirituale.

Non facciamoci cogliere senza parole e nel silenzio  del cuore..i nostri spiriti infatti devono essere sempre nel dialogo intimo e muto con la potenza divina che ci circonda.
Non affissiamoci nel silenzio ma esortiamo il nostro spirito a parlare, talvolta a cantare perché no..l'importante e' che esso resti sempre attivo, sveglio, al lavoro..e che non si fermi, che non dorma ma che resti vigile nell' osservare la vita vissuta, nel gioire insieme al pensiero della grazia della vita vissuta, delle benedizioni del giorno dopo giorno..che resti sempre connesso con il legame spirituale che esiste nell'universo e che connette le persone di fede che ricercano l'interconnessione tra tutte le cose.
Destiamoci dal sonno, apriamo la porta della nostra comprensione e stimoliamoci al coraggio.
Il Re dei re ha sempre mantenuto aperto il dialogo con tutto il suo popolo, offriva udienze, parlava, ascoltava, era sempre dl servizio di tutti per offrire consiglio, per ammonire i per celebrare..ecco il Re dei re e' il bene in persona, e' il vertice dell'angolo della Creazione, e se Egli era sempre aperto il dialogo significa che I n I deve sempre tenere aperto questa interazione con il bene, che I n I deve sempre rimanere nel dialogo come se fosse al Suo cospetto.
Significa restare nell'espansione dei sentimenti e del pensiero e non nella contrazione, nell'apertura e non nella chiusura..nel considerare la positività un'amica stretta e capace di liberarci dalla tristezza e dall'inganno delle nostre menti che a volte ci stringono in catene, liberarci dal peccato dell'inconsapevolezza e destarci dalla piattezza.

 Dobbiamo vibrare con la positività, perché essa e' l'unica condizione che ci tiene in costante movimento pur stando fermi, che ci tiene elastici e reattivi pur rimanendo immobili.

Dobbiamo cavalcare l'onda di fiducia che avvertiamo e credere in essa con tutto il coraggio che abbiamo, dobbiamo tuffarci, nuotare con tutte le energie che abbiamo perché siamo noi stessi i nostri ostacoli, allo stesso tempo noi i nostri liberatori. 
Ogni essere umano e' stato creato in un modo molto profondo e misterioso, egli può essere il boia e giustiziere di se stesso ma allo stesso tempo può essere il vero liberatore, profeta di realizzazione, creatore della propria libertà e promotore del proprio risveglio..il proprio Salvatore.
Ecco perché infatti il Cristo scelse dei pescatori, perché essi dovevano pescare la propria salvezza attraverso la Sua parola, infatti anche dopo l'incontro con Lui loro continuarono la loro professione, non fu Lui a nutrirli ma essi dovevano provvedere a loro stessi. Ecco perché il Salvatore può condurci al Padre, perché egli è il Figlio ed è uomo, il primo che rappresenta tutti..rappresenta noi stessi, quindi attraverso noi stessi possiamo giungere al Padre, attraverso il lavoro che possiamo fare in noi e con noi per diventare persone nuove nella Sua grazia.
Così il Re dei re scelse ed istruì il suo governo e chiamò persone per diventare ministri e diede incarichi a molti..perché voleva che le persone fossero responsabili e artefici del loro destino, creatori della vita e maestri delle circostanze.
 Questi sono segni chiari che ci mostrano che noi stessi dobbiamo liberarci dalle nostre catene ed avere il coraggio di accendere la luce quanto tutto sembra buio.
Dobbiamo lottare per il bene con il bene..la forza più grande sarà la rilassatezza e la fiducia in noi stessi.

Avere fiducia in noi significa avere fiducia nel King.

Avvertiamo dunque il bene come amico e restiamo con esso, troviamo il coraggio osservando la storia dell' uomo e traiamo forza dalla creazione perché in essa dimora l'energia che e' capace di nutrirci fisicamente e spiritualmente.
Restiamo svegli, dialoghiamo, ragioniamo..non fermiamoci..continuiamo a vibrare nella Sua frequenza, a stupirci del bello e a restare soddisfatti nel semplice.
Restiamo nella grazia e nella piena potenza..il bene e' reale e si muove sereno nella Creazione.

Diventiamo come lui, diveniamo lui.
Majesty

Sabbath day