sabato 17 settembre 2016

Onorando la Tradizione



More praises more glory in the House of Qadamawi Haile Selassie.
Molti si guardano intorno alla ricerca di un passato da contemplare e di un presente da vivere.
Uomini e donne camminano alla ricerca di una connessione per restare ancorati alla realtà e soprattutto  a loro stessi.
È un bisogno intrinseco, naturale ed universale che spinge dall'interno provocando dolore e senso di incompletezza.
È il richiamo delle radici.
Il bisogno di appartenenza che prima o poi nelle nostre vite risuona come una campana ricordandoci che qualcosa manca, che non si è ancora completi...è un suono lieve che rimane da sottofondo al resto delle nostre azioni ma che come lava lentamente spinge fino ad eruttare portando fuori fuoco e calore.
Ecco allo stesso modo il nostro spirito..richiama la nostra attenzione verso la necessità di radici, di appartenenza e completezza.
Queste radici sono la nostra ancora nel mare dell'indifferenza moderna..sono le mani che stringono forte un ramo per non cadere nel vuoto.
Sono una necessità.
Un bisogno.
Ma soprattutto un piacere ed una fortissima gioia.

In Rastafari I n I è benedetto ad essere parte di una tradizione che non si limita a nazione o lingua ma che supera ogni barriera lanciandosi verso l'inclusione di ogni essere umano che voglia abbracciare la fede del Re Creatore e la Livity che i Suoi figli esercitano con zelo come pratica quotidiana. Ecco che I n I deve sempre custodire e coltivare il legame con la tradizione e con la storia che ci precede all'interno di questo bellissimo racconto che è il Movimento Rastafari.
Sediamoci e prendiamoci cura del nostro "I", pratichiamo la connessione per vincere la divisione verso cui babylon ci spinge..annaffiamo le radici che ci tengono legati alla nostra tradizione.
Non è soltanto un concetto che dobbiamo accettare e con ciò essere d'accordo. È una pratica di vita, un costante esercizio che richiede concentrazione, impegno e soprattutto consapevolezza.
Questa è alla base del nostro rapporto con la tradizione. Dobbiamo guardare in profondo e chiederci chi saremmo se non ci fossero stati gli I-ncients a trasmetterci questo prezioso gioiello che è la dottrina e la Livity.
Cone un figlio eredita gli averi del padre così I n I ha ereditato i tesori dei nostri anziani, quelle ricchezze che non subiscono ruggine e non possono essere rubate da nessun furto notturno. Abbiamo ricevuto una dottrina, una teologia, una via di vita, un'interpretazione della realtà rivolta della liberazione ed alla piena realizzazione di noi stessi, un codice di condotta che onora l'essere umano e la splendida Creazione su cui egli cammina, un nuovo livello di esperienza dell' esistenza in cui uomo e Dio passeggiano in comunione, un nuovo inizio, un nuovo e caldo giorno alla fine della fredda notte della confusione e dispersione.
Chi tra noi avrebbe potuto immaginare di ricevere tanta grazia?
Chi avrebbe potuto prevedere una mensa così ricca?
Ecco ora abbiamo un gioiello che brilla di luce divina e che è capace di irradiare tutta la Creazione.
A chi dobbiamo tutto ciò? Certamente al Creatore che ha scelto di di rivelare i Suoi dolci misteri, ma lo dobbiamo ai maestri spirituali che compongono la nostra tradizione. Coloro che hanno offerto le loro esistenze come legna per far ardere il  grande fuoco del piano divino sacrificando il mondo per ricevere il Regno dei Cieli e poter santificare questa Creazione per noi ed i nostri figli.
Ogni anziano che ha vissuto nella fede Rastafari è un piccolo ed umile creatore. Artista ed artigiano, scultore di un' opera meravigliosa che è la vita risvegliata e libera dalle catene del male.
Ogni I-ncient ha dovuto percorrere la strada buia per alla fine uscirne risvegliato e maestro del destino, capace di articolare spazio e tempo secondo i canoni di Dio e non più quelli dell'uomo, superando la mente umana e le percezioni sbagliate per approdare alla mente originaria che è propria del Divino.
Questa mente originaria è consapevolezza iniziale, antica, primaria, pura conoscenza in accordo con la silenziosa voce dello spirito.
Essa è un livello di esistenza in cui contemplazione e creazione sono strettamente legate a tal punto da essere quasi inscindibili.
Nella pratica di pura ed originaria contemplazione esiste contemporaneamente l'attività creativa che permette al l'individuo di creare energia direttamente dalla consapevolezza. Nel momento in cui si contempla la reale consapevolezza divina, libera e positiva, di questa creazione e delle sue leggi, allo stesso tempo si creano i processi vitali di questa Nuova Creazione.
Come il nostro organismo che immediatamente appena ingerisce cibo inizia un processo che porterà a creare energia nella mente e nelle membra. La contemplazione e la consapevolezza della natura e potenza divina è il cibo e l'energia della vita Rastafari. Quest'energia pura e diretta è la base della nuova Creazione che I n I Rastafari annuncia.
I n I in reverenza e rendimento di grazie deve riconoscere la potenza della tradizione ed immergersi in essa per non perdere la direzione.
La tradizione è ciò che ci ha generato e noi dobbiamo continuare il processo generando tradizione.
Gli anziani ci hanno insegnato e tuttora continuano ad istruirci anche se sono diventati antenati. Dimorano nella vita eterna ed hanno vinto i limiti di spazio d tempo essendo presenti ovunque ognuno di noi li mantenga vivi.

Mantenere viva la tradizione richiede studio di questa e diventarne parte.
Richiede sacrificio per sedere ore davanti agli anziani ed assorbire i loro insegnamenti come fosse l'unico bicchiere d'acqua che hai a disposizione dopo una lunga marcia nel deserto.
Vita e salvezza, opportunità di vita e di redenzione.
Nella tradizione noi troviamo nutrimento ma anche rifugio dai pericoli dentro e fuori di noi. Immergendosi nella Livity Nyah Binghi proteggiamo noi stessi ed i nostri cari così come allo stesso tempo apportiamo energia positiva e forza vitale a questa creazione.
Compiamo la nostra sacra, unica e profonda missione da esseri umani. Appaghiamo il senso di sete che a volte ci sembra inestinguibile, troviamo il nostro centro radicato nel terreno e ci prepariamo ad accogliere il prossimo come ospite alla mensa della vita, con gioia e rendimento di grazie.

Nella consapevolezza Nyah Binghi rinasciamo e troviamo forza, innalziamo il canto universale dell'uomo libero di essere ed agire secondo il suo massimo potenziale in accordo con l'ordine antico della Livity originaria.
Selah