sabato 19 agosto 2017

vita Rastafari, consapevolezza e saggezza. Parte 2

Ho sentito diverse volte dire che i Rastafari siano persone fortemente idealiste e un pò distaccate dalla realtà, alla ricerca di un qualcosa che è astratto e difficilmente riconciliabile con ciò che accade realmente. In effetti queste osservazioni sono decisamente superficiali ed incorrette, comprensibili solo se vengono da qualcuno che non conosce il Movimento Rastafari e la nostra pratica di vita.
La Livity Rastafari è infatti una via di vita interamente connessa ed integrata nella realtà, il cui fine è infatti quello di ottimizzare questa realtà stessa portandola al livello divino che ci viene mostrato con la venuta di Haile Selassie Primo su questa terra. Non viviamo infatti di viaggi mentali o di meditazioni tese all'astrazione. Mastichiamo teologia, filosofia, etica, psicologia ecc ma soltanto al fine di essere più presenti e connessi nella realtà che ci circonda. Rastafari non si estranea, infatti è tutto l'opposto, ricerca la presenza.
Non approdiamo a Rastafari per nasconderci o fuggire, anzi la Livity ci dà la forza e la chiave di lettura per stare sotto la luce del sole, sotto gli occhi di tutti se necessario, senza timori o paure, senza sentimento di divisione o di separazione se non verso coloro che praticano il male.
Molte religioni insegnano preghiere da recitare in un tempio, Rastafari insegna al nostro tempio ad essere una preghiera vivente. La prima è una cosa bella è nobile, ma rischia di essere presa come un approccio part time alla spiritualità. Una condotta che si addice ad uno spazio e tempo definito come se concedessimo a Dio una porzione della nostra settimana in cui cerchiamo di fare una "bella figura" oppure siamo totalmente umiliati e contriti perchè nella vita quotidiana continuiamo a sbagliare e manifestiamo azioni così lontane da Lui. La Livity invece innanzitutto riconosce la nostra persona come il tempio in cui l'Onnipotente dimora e si esprime, poi rende questo tempio stesso, ovvero noi stessi con le nostre azioni ed i nostri pensieri, una preghiera infinita da innalzare al Creatore e in onore di questa vita che ci benedice. Quando dico che diventiamo una preghiera vivente in effetti lo faccio per spiegarmi e far comprendere ciò che voglio esprimere, per essere più esatto dovrei dire che la nostra vita diventa una manifestazione vivente della potenza del Creatore. Infatti la preghiera è soltanto una delle diverse pratiche spirituali che la tradizione ci insegna, ne esistevano diverse di cui alcune scomparse e altre ancora in uso. La manifestazione è infatti un livello diverso dalla preghiera. Essa è l'espressione diretta, e quindi nella realtà, della presenza divina. Capiamo quindi che è un livello superiore alla preghiera come comunemente la intendiamo. Non sto ovviamente dicendo che la preghiera non sia qualcosa di buono anzi è essenziale e fondamentale nella vita di un credente di qualsiasi fede gli sia. Quello che intendo sottolineare è che il Rastafari guarda alla manifestazione ovvero la comunione con l'onnipotente. Manifestazione perché siamo consapevoli del fatto Che Dio viva nell'uomo e l'uomo in Dio, di conseguenza esercitando la nostra persona e impegnandoci a mantenere viva questa comunione possiamo manifestare la sua presenza nelle nostre vite. In Rastafari camminiamo senza segreti, Dio è con noi e noi lo riconosciamo, sappiamo che la Sua esperienza è più semplice e naturale di quello che molti pensino, ecco perché le nostre vite diventano manifestazione e lode. Quando iniziamo a manifestare lau Sua alleanza o presenza allora molte pagine del libro vecchio della nostra vita incominciano a strapparsi e la nostra esistenza di alleggerisce, si libera di ciò che superfluamente ci appesantisce al fine di procedere verso in esistenza libera e soprattutto consapevole. Iniziamo a vedere che i nostri limiti affliggono questa Creazione che è in realtà libera e naturalmente perfetta. Ci rendiamo conto che gli ostacoli e le paure, che spesso  purtroppo i nostri genitori o l'ambiente in cui viviamo ci hanno insegnato essere elementi reali, solidi, vincitori e quasi invincibili, sono in realtà aspetti di questa esistenza che possono essere evitati in base al nostro  comportamento e quando non è possibile evitarli allora possiamo impedire loro di vincere su di noi e renderci tristi schiavi in balia della sconfitta. In Rastafari percorriamo la via della vittoria, la strada verso il superamento degli ostacoli e la liberazione dalla sconfitta.

I primi limiti che infatti minacciano la nostra felicità ed il nostro benessere sono quelli che noi stessi ci imponiamo a con cui noi ci affliggiamo. Limiti mossi da paura e mancanza di fiducia.
L'insicurezza e la poca autostima sono infatti due delle motivazioni principali del malessere della vita. Nella Livity Rastafari orientiamo la nostra esistenza verso il superamento di quelli che di solito vengono considerati i confini delle nostre capacità. L'approccio comune alla vita e alle potenzialità umane è molto limitato rispetto a quelle che sono in realtà le nostre capacità. Il mondo, soprattutto la società occidentale, fa tutt'altro che spingerci al superamento dei nostri limiti e ci porta al contrario verso l'accettazione di questi limiti che vengono addirittura codificati e generalmente accettati e condivisi come caratteristiche comuni e quindi sofferenze da dover comunque sopportare. Vige un senso di impotenza e di incapacità a non potersi liberare da alcune condizioni che portano soltanto all'infelicità. In molti preferiscono abbassare il capo e rimanere in una vita mediocre, piatta e purtroppo non felice, perché alzare la testa ed impegnarsi verso auto miglioramento e l'ottimizzazione delle proprie capacità comporta uno sforzo e soprattutto un'inversione di rotta rispetto alle vecchie catene che, nonostante siano tristi e dolorose, sono pur sempre familiari.

Rastafari è tutto l'opposto di ciò
 Ian'I è in un perenne cammino verso la vittoria sui nostri limiti e sulle nostre vecchie catene mentali. Il Re dei Re è il liberatore e viene per portarci via dalla schiavitù che ci affligge. Come avviene tutto ciò? Attraverso la consapevolezza personale che ha il potere di liberare l'individuo. Ian'I infatti sa che attraverso il King il mondo fu creato e attraverso di Lui il mondo può essere liberato.

Ian'I Rastafari diventa libero quando lascia che sia il King a governare le nostre vite e non la nostra piccola e limitata capacità di giudizio. Ian'I praticando la comunione e la manifestazione permette al King che vive dentro di noi di iniziare a vivere fuori di noi e soprattutto attraverso di noi, così che il nostro obiettivo e desiderio è che Egli possa essere sempre più presente nelle nostre vite e quanto più rinunciamo all'attaccamento al vecchio uomo e lasciamo a Lui il controllo degli avvenimenti, tanto più diventiamo liberi, leggeri e sicuri di noi. Infatti a differenza di quanto gli scettici e i cinici possano credere, lasciare il controllo a Dio o affidarsi a Lui, non è un segno di debolezza o ingenuità, piuttosto un segno di forza e ricchezza spirituale perché significa lasciare che la nostra parte divina, infinita, illimitata, possa agire nelle nostre giornate e che la nostra persona diventi sempre più "intonata" con le dinamiche universali visibili ed invisibili.
Questo significa che la liberazione può soltanto avvenire noi stessi, o meglio: l'intervento divino e superiore per avere effetto deve avvenire attraverso la nostra persona. Se così non fosse saremmo delle marionette, invece il King ci vuole controllori, registi e creatori dei nostri destini.

Perché soltanto così possiamo essere realmente liberi e soprattutto soddisfatti e sicuri delle nostre capacità. Limiti, confini, catene ed afflizioni sono dei trampolini da cui possiamo saltare e salire ad un livello superiore delle nostre esistenze. Con la wisemind, la saggezza ovvero la capacità di leggere in maniera pura e consapevole la realtà, possiamo far crescere le nostre persone e divenire membri di una nuova razza. Possiamo divenire consapevoli dell'obiettivo che ci spetta che è la liberazione dal mondo piccolo, stretto e limitato delle nostre percezioni di vita e scoprirci più forti, infiniti, capaci e sicuri di una vittoria che abbiamo vinto prima di nascere, di una liberazione che in realtà già esiste dentro di noi e che dobbiamo soltanto recuperare, padroni di una vita che esiste prima della nostra nascita e che scorre oltre lo spazio ed il tempo in quanto infinita. Così viviamo in Rastafari, nella pratica di vita che risuona nell'universo sin dalla Creazione come il vivere originale, connesso e semplicemente libero. Ieri oggi e per sempre.

martedì 15 agosto 2017

vita Rastafari, consapevolezza e saggezza. Parte 1

Nella Livity Rastafari impariamo a vivere, riprogrammiamo le nostre vite per scoprire realmente ciò che questa esistenza ha da offrire. Spesso per far ciò dobbiamo nascere nuovamente.
Ci impegniamo con zelo e devozione a meravigliarci naturalmente per ciò che accade e per ciò che vediamo. Viviamo una pratica ed un esercizio che ha come obiettivo quello di fare continua esperienza del Creatore e dei Suoi reami.
Come un pittore si prende cura di ogni centimetro della sua tela così noi facciamo con le nostre vite, consapevoli che la maniera migliore per essere vicini al Creatore è quella di creare. Cosa creiamo?
Creiamo la Creazione.
Attraverso le nostre vite devote al bene e all'amore, alla gioia di vivere e alla compassione verso il sofferente, formiamo e modelliamo i caratteri di questa Creazione.
Così facendo quando il nuovo giorno sorge, questo mondo avrà una persona che si comporterà bene, che rispetterà l'umanità e che celebrerà la vita. Questa energia è reale e non solo una serie di preghiere da recitare, è un contributo attivo e presente che rende Rastafari una via di vita e non una religione.

Ian'I Rastafari siamo figli della pienezza dei tempi, ovvero crediamo che proprio in quest'epoca si manifestano caratteristiche dell'umanità e del Creato che si attendevano da tempo e che portano con loro molti significati. Società, politica, storia, ecologia, tutti segni da imparare a leggere ed interpretare.
Attraverso il nostro comportamento manifestiamo la pienezza dell'esperienza di vita, ci ribelliamo alla povertà di spirito e alla dimenticanza dell'intelletto per approdare alla completezza della nostra esistenza, ricerchiamo la solidità e la profondità dei giorni che passano, per poter essere realmente vivi.

Non ci limitiamo a celebrare la vita ma la utilizziamo come maestra, come un libro da cui imparare. Indagando ed investigando lo scorrere della vita impariamo a srotolare le sue pergamene e a leggerne il contenuto così che ciò che era criptico ed arduo da comprendere, si manifesta semplicemente nella naturalezza della saggezza che la vita contiene. Inizialmente il nostro focus è limitato e siamo costretti a studiare un oggetto o un argomento per comprendere quello stesso, ad esempio studiamo la biologia per capire come funzionano i processi vitali di una pianta.
 Quanto cresciamo un po' iniziamo a trarre insegnamento da ogni aspetto dell'esistenza e questa stessa ci educa riguardo a differenti soggetti e argomenti, così ad esempio studiando e meditando profondamente su una pianta possiamo capire la psicologia umana, o meditando su una storia d'amore tra due innamorati comprendiamo il perché di grandi guerre e conflitti mondiali.
Questo perché in Rastafari impariamo a vedere tutte le cose come connesse e collegate, pratichiamo un tipo di consapevolezza secondo la quale noi siamo all'interno di un intreccio armonico ed ordinato di elementi che vivono in noi e attraverso di noi.
Questi sono gli elementi naturali, i fattori storici e soprattutto gli eventi che si susseguono. Ogni evento è collegato ad un altro e noi restiamo al centro di essi non come marionette ma come registi con la capacità di modellare i nostri destini e quindi le nostre storie.
Impariamo l'arte di attendere le circostanze ma soprattutto quella di far accadere le cose, impariamo dai nostri anziani la capacità di osservare con gli occhi di Dio e non quelli degli uomini. Quando osserviamo con gli occhi di Dio non siamo più soggetti a limitazioni e paure o ansie umane ma sappiamo che nulla è impossibile alla Sua potenza e che per far accadere un evento dobbiamo essere sicuri che esso accada.
Quando guardiamo con gli occhi di Dio non temiamo più che non ci sia abbastanza tempo per fare una cosa o che non siamo in grado o che il risultato sarà negativo..tutte queste fanno parte delle ansie e dei limiti umani, in Dio non c'è ansia ma soltanto sicurezza, in quanto l'ansia e la preoccupazione sono mancanza di fiducia. La nostra mente tende a condurre questa vita attraverso diversi stati mentali tra cui anche paure e timori, questi sono processi naturali e necessari alla nostra sopravvivenza, quando però essi vengono esasperati ed esagerati possono condizionare le nostre vite e impedirci di vedere la freschezza che dimora al centro di esse.
Quando però viviamo e conduciamo la vita in Dio e non nell'uomo, ovvero superando la nostra parte umana e limitata e dimorando nella nostra natura divina ed illimitata, allora spazio, tempo e possibilità cambiano. Ci accorgiamo che erano le nostre stesse ansie a bloccare il buon esito dei nostri progetti e non gli eventi esterni. Quando approdiamo finalmente alle porte della nostra vita divina allora capiamo che il motore che controlla gli eventi dimora dentro di noi e che attraverso la nostra predisposizione di vita possiamo modellare le circostanze.
Capismo che eventi grandi e piccoli sono collegati e interdipendenti, quindi grandi sfide possono essere affrontate superando piccole sfide, impariamo a coltivare la vita intera praticando la cura del l'attimo dopo attimo.
È questo parte della saggezza Rastafari, imparare che il piccolo può cambiare il grande, ciò che sembra insignificante ai più noi lo consideriamo e lo celebriamo, mostriamo una reverenza ed una devozione per la giornata che scorre e celebriamo le potenzialità che essa porta con sè. Consideriamo che ogni attimo è portatore di bene, di gioia, di benessere. Anche durante prove e tribolazioni sappiamo che la bellezza della vita rimane presente e questo ci aiuta a non farci travolgere dal vortice dello sconforto o delle emozioni negative e tossiche.
Sappiamo che il
re dei re rimane al controllo e siede sul Suo trono a prescindere che il momento che stiamo vivendo sia buono o meno buono. Egli è l'unica realtà impermanente mentre tutto il resto è permanente.
Egli non cambia, non scompare, non sfugge. Così come Egli resta sempre lì allo stesso tempo Egli è sempre accessibile e sempre disponibile per noi,quindi in ogni istante noi possiamo farne esperienza. Praticando questa esperienza e rinnovandola ogni volta che ci distraiamo impariamo ad assaporare la pace, la solidità e la forza che possono portarci il vero benessere. Questo benessere è effetto dello spirito dell'onnipotente che inizia a dimorare dentro di noi, o meglio siamo noi che iniziamo a bere dalla fonte sempre accessibile, alla freschezza eterna che dimora prima di ogni afflizione e timore.

Rinascere non significa ovviamente essere nuovamente partoriti ma iniziare a vedere il mondo e le realtà interiori ed esteriori in maniera differente, assaporando e celebrando la grandezza e l'unicità della vita nelle cose semplici consapevoli che ogni attimo è un miracolo della Nuova Creazione che è governata dal Re dei Re. Ogni attimo, se impariamo ad osservarlo e a riconoscerlo, porta gioia e soddisfazione, leggerezza e completezza. Ogni istante può essere abbondanza, la Livity Rastafari è abbondanza e ricchezza, semplice ma completa ricchezza che nulla esclude. E la cosa meravigliosa è che è tutto qui davanti a noi, sempre accessibile.