sabato 25 luglio 2015

Al ritorno dalle celebrazioni. Piccole riflessioni



Lampi e fulmini nel cielo.

Una pioggia costante che irriga il terreno e il vento che scuote le cime degli alberi creano un suono che riempie questo pomeriggio del  sabato. 



Seduto osservo le nuvole grigie ed il verde scuro del bosco bagnato..contemplo l'energia che tre giorni di celebrazioni hanno prodotto.

Avevamo lasciato la città con circa quaranta gradi, non cadeva pioggia da più di un mese..la terra era stanca, oppressa, le piante faticavano a produrre frutto.

Arrivati in cima alla nostra struttura, a più di settecento metri, poco dopo il cielo ha cominciato a scurirsi, e l'arrivo dei fratelli e delle sorelle è stato accompagnato da tuoni lontani che sembravano avvicinarsi sempre più. 



E poi vento.
E poi pioggia.

E poi gioia.



InI meditava sull'arrivo di Sua Maestà in Jamaica.. dove dopo tanto calore e siccità finalmente i cieli si aprirono e cominciò a piovere.

Rasta è l'acqua là dove c'è sete. Rasta è nutrimento là dove c'è fame.

La comunità si è riunita per circa tre giorni come è nostra abitudine per i giorni santi.

I fratelli ieri hanno viaggiato.

Ora ognuno è nelle proprie case e un altro gathering è terminato.

La sensazione è pienezza…tempo scandito da avvenimenti di Livity.



Quando la comunità si riunisce è come un avvenimento santo.

Senza pretese di grandezza, è il compimento delle promesse del Cristo…restare insieme nella preghiera e nella Livity è costruire il regno dei cieli qui in terra.

Una comunità in armonia è un miracolo.

È una roccia possente su cui costruire felicità e fiducia.

Quando I n I dimora insieme nella consapevolezza del King of kings, I n I è come un filo che tesse la tela della realtà divina in questo tempo.

I n I Rastafari contempla gli avvenimenti e le circostanze per riconoscervi la grandezza dell'Altissimo.



Sedendo in consapevolezza è possibile imparare a decifrare la scrittura del Re dei re.



La comunità è il proseguimento dell'opera del Creatore.

Così come Egli formò i cieli e la terra così in una comunità ci di edifica nello spirito e ci di prende cura nel corpo.

Una comunità che funziona in maniera regale è quella in cui dimora lo Spirito Santo..l'energia divina che tutto vivifica e che produce i frutti del corretto e lieto vivere insieme.

Nella comunità si gioisce e si condividono sofferenze, si creano nuove pagine del destino e si rafforzano le pareti dei nostri cuori.

Si vive l'esempio e si scolpisce la pratica della Livity, ci si impegna nella condivisione naturale che è servire il prossimo per servire Dio e celebrare la gioia che ne consegue senza farsi troppe domande.

Quando His Majesty incontrò i Rastafari bredren in Jamaica disse loro di organizzarsi e centralizzarsi. Questo significa essere una comunità.

Egli ha regnato considerando l'umanità una sola comunità e un unico corpo. Così I n I Rastafari deve mettere in pratica ciò che Sua Maestà ha mostrato come esempio perfetto.



Non esigiamo una comunità perfetta. Non bisogna essere perfetti per ricevere lo Spirito, bisogna essere umili e fedeli. Non ci scoraggiamo troppo se a volte le cose non girano come vorremmo..alcuni vedono la pienezza prima, altri dopo..questa è una ricchezza..in questo tempo dobbiamo affilarci a vicenda prendendo posizione ed essendo presenti.

Attraverso la presenza possiamo compensare la mancanza e quindi rimediare ad ogni male.

La comunità ha un potere che I n I impara a scoprire soltanto poco alla volta procedendo negli anni. È la forza che manca a babylon, è la casa in cui I n I Rasta cresce, è il terreno che I n I coltiva.



I tamburi suonavano con il sole che scendeva dietro il monte.

Bambini che correvano e leggeri ci riempivano il cuore. Il red gold and green fluttuava con il vento, il Lion of Judah restava alto tra i colori del tramonto.



Nell'aria un unico destino, un unico amore ed un unico Spirito.


domenica 12 luglio 2015

Costruire una nazione



I n I rende grazie per le infinite benedizioni che possiamo osservare giorno dopo giorno in questa Creazione.

I n I Rastafari è un messaggio vivente, è una proclamazione in persona che testimonia la liberazione attraverso la rivoluzione personale e comunitaria.
Ormai a partire dagli ultimi anni dell'Ottocento abbiamo sentito le voci dei pastori Battisti e del movimento Etiopianista che infiammavano i cuori del popolo che attendeva la redenzione.

Il 1930 ha segnato l'apertura del settimo sigillo della rivelazione ovvero la nuova era che l'umanità andava ad incontrare, un' epoca  in cui la distanza tra cielo e terra si è accorciata per coloro che percorrono la via verso il Padre.

Un'epoca in cui le informazioni sono uscite allo scoperto e l'umanità viene posta dinanzi alla scelta individuale e collettiva tra bene e male, tra giusto e sbagliato, tra potere e controllo, tra passato e futuro.

Dal 1930 in poi il mondo ha conosciuto i diritti umani grazie al Champion of Human Rights che è Haile Selassie Primo, Colui che ha creato e messo in pratica una nuova concezione di umanità, libera dal giogo dell'oppressione e dell'ignoranza, in grado di costruirsi il suo presente e la sua storia.
L'essere umano ha grandi potenzialità ma ha la triste tendenza all'accecamento.
Sua Maestà sapeva ciò e per questo che ha diretto le nazioni verso la condizione illuminata di umanità risvegliata, presente, capace e protagonista della propria salvezza.

Non è questa la Nuova Creazione?
Non è questa condizione di consapevolezza che rende l'uomo carico di felicità, non è forse scritto nella costitution dell'EWF che è stata redatta sotto gli occhi del King, che l'obiettivo dell'essere umano è la felicità?

Le azioni del King hanno portato luce in un mondo in conflitto, hanno dato un nuovo significato alla parola destino, non più una sorte già scritta e imposta che l'uomo deve solo accettare e digerire bensì una grande opportunità di redenzione e di conquista del bene presente e futuro attraverso l'operato del singolo e della comunità.
Non è questo forse un aspetto della redenzione biblica che vede fede e azioni andare di pari passo al fine della resurrezione dalla morte?
Non è questo l'invito alla strada della vita eterna?

I n I Rastafari contempla e dimora nella vita eterna, consapevole che siamo esseri sempre vivi e viventi, liberi dalle catene di passato o futuro, ma vivi in un eterno presente in cui il regno di Dio non era duemila anni fa e neanche in un futuro ma è adesso, qui e per sempre.

Alla luce di tutto ciò quale sarà il ruolo di I n I Rastafari in questa epoca?
Quale sarà l'aspirazione più grande e la missione ultima da compiere?

La risposta è costruire una nazione.

Edificare la nuova terra ed il nuovo cielo attraverso lo spirito e la consapevolezza che caratterizzano il nostro percorso di vita.
Basandoci sulla cultura antica e sulla conoscenza moderna possiamo tracciare il nuovo destino da compiere e da seguire, abbiamo a disposizione la saggezza e l'esempio del King of kings..cosa stiamo aspettando?

Questo è il momento di compiere il passo e prendersi le responsabilità che il King ci ha affidato..potrebbe sembrare un peso ma è una gioia.
Se viviamo da Rastafari non possiamo aspettarci nulla da babylon, guai ad elemosinare dagli altri ciò che dovremmo essere noi a fare.
Guardiamoci diretti negli occhi e siamo sinceri gli uni con gli altri, chi non potrà prestare sevizio al lavoro sia di incoraggiamento e supporto per gli altri, chi può  dedicare anche poco tempo alla mission lo faccia in giubilo ed onestà, chi sente di poter offrire di più si faccia avanti con coraggio ed intraprendenza e la gioia sarà grande e la ricompensa alta.

Qui non c'è giudizio verso nessuno..c'è solo consapevolezza.
Quando questa dimora in noi allora sappiamo quanto e cosa possiamo fare per costruire la nazione di I n I, sappiamo quale delle nostre capacità mettere al servizio del movimento.
È importante dimorare in ritiro sulla collina ma ad un certo punto bisogna scendere per aiutare i fratelli e le sorelle nella mission.

I nostri figli stanno crescendo e abbiamo il dovere di presentare loro un' alternativa al sistema corrotto che ci circonda.
La Livity  non è un fioco segreto da custodire nell'intimo, piuttosto è la potente luce che condividiamo attraverso l'esempio ed il servizio verso il mondo...così da non aver un giorno rimpianti o rimorsi.

Agiamo ora, costruiamo la nostra nazione, è finito il tempo di dimorare nelle tende, l' Egitto è ormai lontano, è passata la persecuzione..questo è il tempo in cui I n I detta le regole.

I n I è parte della coscienza del mondo.

domenica 5 luglio 2015

Meditazione del nuovo giorno che splende



Un nuovo inizio che è origine di energia e positività.
Sento bene e gioia intorno a me.
Sinfonia del Re dei re che mi suona per la testa e rinfranca lo spirito.

Un nuovo giorno nei reami del regno dell'Imperatore.
Un nuovo giorno sulla strada della pratica Rastafari.
Esercizio di spirito e elevazione al cospetto delle benedizioni che Egli impartisce e distribuisce nelle nostre vite.

Naturalità e semplicità sono la ricchezza dei giorni che si susseguono.
La pratica del regno di Zion è crescere e imparare a dare valore ad ogni momento senza distrazione e scoraggiamento.

La realtà che ci circonda e' umana e divina allo stesso tempo.
Nella pratica Rastafari ritroviamo la meditazione e l'esercizio che riempiono la giornata di profondo significato e valore.

Un unico spirito.
Siamo un tutt’uno con il Creato, terra mare uomo donna bambino.
Benedizione fluente della vita vivente. 

Il fuoco Nyah Binghi è un richiamo per l'umanità tutta




Viviamo dinanzi a misteri, avvolti nel miracolo della vita che ogni giorno rivela le benedizioni che ci spettano.
È un altro giorno nella Livity Rastafari in cui ci addestriamo ad imparare a contare i minuti e le ore.

Molti camminano per strade di confusione e rassegnazione perchè è la via più corta e meno difficile. Altri si avvolgono di commiserazione e auto compiacimento..tutti ciò è al pari di nascondere lo sporco sotto il tappeto.

I n I Rastafari in questo tempo invece deve essere testimone della verità affinché la verità possa essere la guida dell'umanità.

Non c'è più tempo per restare in un angolo ad osservare mentre il mondo schernisce i nostri profeti, sappiamo che è soltanto una questione di tempo e tutto si rivelerà..anzi questo già sta accadendo.. il mondo sta cambiando secondo ciò che I n I Rastafari aveva detto tempo fa..le parole dei nostri anziani si stanno avverando e questa è solo un'ulteriore conferma agli occhi di chi vuole vedere.

C'è chi ha scelto di vivere da spettatore ma I n I sceglie di essere protagonisti nella missione della vita, sopportando le tribolazioni cercando di restare saldi e lucidi nella mente così come attivi nel corpo.

Abbiamo tutto qui dinanzi a noi.

Viviamo in una condizione di miracolo costante e dobbiamo soltanto imparare a riconoscere ciò e cercare di restare il più possibile in quella consapevolezza.
Esistono esercizi e pratiche antichissime che in questo ci aiutano, ci sono allenamenti che possono rendere la nostra mente limpida come una goccia di rugiada al mattino ed il nostro corpo agile e vitale come i rami giovani di una pianta.

Impegniamoci e viviamo questa esistenza con zelo senza rinunciare più a ciò che c’è di buono per noi ma facendo tesoro di tutto, vivendo nella nuova Creazione perchè è l'inestimabile ricchezza di questi giorni.

Siamo nel tempo della rivelazione e spetta a noi creare la Creazione.

Coltiviamo lo Spirito ed il ministero del Padre perchè il fuoco Nyah Binghi è un richiamo per l'umanità tutta verso la prima essenza che è l'amore avvolto da consapevolezza.

I n I è l’interprete di questo messaggio in quest’epoca, I n I che era l’oppresso della società, il rigettato dalle famiglie, l’innocente accusato e il profeta deriso…ora il tempo è maturo, i giorni sono cambiati e la rivelazione è sotto gli occhi di tutti.
Questo è il tempo di Haile Selassie Primo e dei Suoi insegnamenti, il secolo in cui il Rastaman è la persona originale, senza classe sociale ma che appartiene a tutte le classi sociali, egli che è sempre povero anche se ricco e sempre ricco anche se povero, semplice nella sua antica complessità e estremamente moderno nella sua profonda naturalezza, originario nella morale e progressivo nella visione, portavoce del risveglio universale, ascoltatore dell’impercettibile suono del tempo, lettore dei segni delle generazioni, generazione di interpreti delle letture, artigiano della sicurezza collettiva, catalizzatore della trasformazione personale e comunitaria, l’uomo più strano della terra, che ricorda agli esseri umani quanto strano possa essere il loro comportamento. Questo è il tempo di I n I, il momento della riconciliazione delle anime verso il bene che è destinato a vincere.

Esprimiamoci quindi quando babylon ci vuole in silenzio, facciamo un altro passo quando l'ingiustizia ci vuole immobili, compattiamo il pensiero quando questo mondo ci vuole confusi.

Abbiamo un ministero da compiere che è condividere la regalità dell'appartenenza al genere umano..i fondamenti di questo lavoro devono essere lealtà ed onestà.

'Siano rese grazie a Dio,
Il quale ci fa partecipare al suo trionfo in Cristo
E diffonde per mezzo nostro il profumo della sua conoscenza nel mondo intero.
Noi siamo infatti davanti a Dio il profumo di Cristo'
(2 Cor 2,14)

Selah