sabato 11 marzo 2017

Livity Rastafari, il compimento delle due Alleanze



Ian’I Rastafari non po’ far altro che rendere grazie per un nuovo giorno ed un nuovo Sabato.
Il rendimento di grazie si estende a tutte le cose visibili e non visibili che onorano questa Creazione, acqua, terra ed elementi si armonizzano per sostenere il canto del cosmo, ovvero la vita che così forte e tenace continua a scorrere ininterrottamente in quest’eternità.

Luce, elettricità, tempo e suono sembrano essere tutti strumenti per manifestare questo grande spettacolo che di meraviglia sa riempire chi decide di osservarlo realmente.
Millenni e attimi, eoni e decenni hanno tutti lo stesso volto, si prestano ad essere un libro bianco affinchè la vita vi scriva sopra.

In tutto ciò l’uomo, piccolo ma infinito al tempo stesso,  risiede al centro di questo incastro perfetto che è la Creazione, i cui elementi e soffio vitale che tutto muovono e tutto energizzano. Chi lo sente lo sa.
 Chi sceglie di fermarsi ed guardarsi intorno riesce a comprendere quanto grande ed infinita sia questa dimora che accoglie i nostri passi giorno dopo giorno. Questa dimora non sono soltanto le strade di questo mondo, ma è tutto il contesto in cui l’uomo vive, la realtà composta da fattori materiali visibili e allo stesso tempo da energie invisibili ma spiritualmente percepibili.
 
Una casa eterna è stata affidata all’essere umano, un luogo in cui poter esprimere la propria potenzialità tramite l’ esistenza.
Tra errori ed ostacoli colui che riuscirà a cogliere il fluire dell’Universo e con esso intonarsi, saprà superare prove e tribolazioni rimanendo saldo sulle fondamenta che sorreggono questa realtà.
Per cogliere questo flusso l’uomo deve fermarsi ed osservare, partendo dal ciò che è a noi più vicino, cercando di essere presente in questa realtà per scoprirne il vero volto. Sarà necessario scendere dentro di sé e cercare ciò di cui realmente abbiamo bisogno, in quanto questa Creazione risponde a ogni nostra esigenza. Così come i pesci del mare e gli uccelli del cielo sopravvivono ogni giorno perché trovano cibo, così noi porteremo avanti questa vita rimanendo presenti oggi, domani e per sempre.
Chiedendo con sincero affidamento al Creatore riceveremo più di quanto inizialmente avessimo richiesto. Saremo allora meravigliati a punto tale da percepire timore per la grandezza con cui il Signore elargisce. Laddove l’uomo è incompleto infatti il vuoto viene riempito dall’Onnipotente.
Laddove l’uomo sbaglia e non riesce, soltanto la sua parte divina può aver successo.
Per far ciò e necessaria la trasformazione a cui tutto è possibile.
Ian’I Rastafari procede da una generazione di persone invincibili, che grazie alla loro fede hanno conquistato gli inganni del mondo e proceduto verso una vita in perfetta letizia.
Picchiato e oppresso il Rastaman è diventato più forte, deriso e umiliato egli ha invece accresciuto la sua dignità, imprigionato e addirittura ucciso, Rastafari ha acquistato la totale libertà.

Libertà di essere quando il male vuole che tu non sia, libertà di vincere quando gli ostacoli sembrano essere insuperabili, libertà di creare quando qualcosa vuole bloccarti in un angolo, libertà di camminare leggero quando i nemici invece vogliono farti affondare, libertà di avere libertà… o meglio libertà di essere libertà.

La generazione Rastafari riesce in ciò perché poggia sul fondamento della fede e diventa fondamento della fede. All’essere umano è stato concesso un potenziale infinito di creatività, ma sembra che gli scettici e gli sfiduciati non riescano ad utilizzarlo al massimo.
Coloro che invece credono con totale affidamento riusciranno a modellare questa realtà. Se chiederanno e se sapranno allora essi vedranno le loro richieste esaudite, i loro progetti compiuti e soprattutto la loro libertà preservata.

Rastafari è la strada per osservare la realtà senza il velo.

Il libro della vita ci dice che Mosè doveva usare questo velo e il popolo non riusciva a vedere la fine di ciò che era effimero (2Cor 3, 13), cos’è la fine se non l’arrivo di un percorso? La meta ultima? Ecco questa fine o arrivo è la realtà ultima dell’esistenza, la visione armonica e completa della vita secondo gli occhi dell’Onnipotente che vive in noi.
Allora tutto sarà pienezza e allo stesso tempo vuoto senza vuoto, spaziosità e vastità in cui dimorare in libertà.
Le Scritture dicono che a causa del velo le menti furono accecate e così rimasero, in quanto parte della Legge del passato che mirava a salvare il corpo.

Ecco il Messia nella Sua prima venuta ha trasformato questa condizione di ignoranza spezzando il velo  e donando agli uomini la possibilità di vedere con lo spirito. “Il Signore è lo Spirito e dove c’è Spirito c’è libertà” (2Cor 3, 17). Ecco perché il Messia nel suo cosmico impegno ha lavorato per mostrare agli uomini la possibilità di accedere al Regno di Dio che è dentro Ian’I e allo stesso tempo fuori di Ian’I.
 Le Sue parole dovevano liberare l’uomo nello spirito, nell’intimo della percezione, portandolo ad una consapevolezza di Dio presente nei cuori e non soltanto sulla cima di un monte avvolto da nubi. Ecco che Iyasos Krestos libera lo spirito.
Ian’I però nasce in un nuovo capitolo della rivelazione biblica in cui il passato si compie diventando Antico Futuro, il cerchio si chiude e tutte le domande trovano risposta. I profeti e il salmista rimasero assetati per lungo tempo, ora finalmente Ian’I può dissetarsi. La generazione Rastafari canta inni al Messia nella seconda venuta, Black Christ in Flesh Haile Selassie The First che ha portato a compimento le due alleanze precedenti rivelando la parte finale della storia della salvezza dell’uomo. Ovvero il Regno.
Questo Regno è governo. Mosè aveva liberato il corpo, Iyasos lo spirito, His Majesty libera la pienezza delle facoltà umane che si manifestano nel governo di questa Creazione.
Con lo spirito libero e con il corpo salvo l’uomo può così unire questi elementi energetici e manifestare il Regno di Dio attraverso la condotta, è quindi libero di utilizzare la vita per manifestare il Creatore, quando prima invece doveva limitarsi all’osservanza di regole per onorarLo.

Siamo oltre la libertà, ora abitiamo infatti in libertà creante.

Questo perché Ian’I si trasforma “in quella medesima immagine” e diventa comunione con il Re di tutti i re, manifestazione del Regno, Word Sound Power attraverso cellule e tessuti, sangue e fuoco, tromba di Jericho in quest’epoca di Rivelazione.

Se Ian’I rimane nella Sua Grazia allora si realizza nella Livity Rastafari la pienezza degli apostoli e dei maestri della fede, Ian’I vede ciò che loro hanno pregato affinchè si realizzasse.
Ora possiamo realmente vivere, “di gloria in gloria, secondo l’azione dello spirito del Re dei Re”.