sabato 4 febbraio 2017

Rinascita Rastafari



In His Imperial Majesty Haile Selassie the First sono l’alba ed il tramonto di questi giorni, ogni azione venga compiuta per il rendimento di grazie e per il fine ultimo di questa Creazione ovvero la vita.

Stiamo entrando nel Reggae-Bob Marley month, ed è buono ricordare un episodio in cui chiesero proprio a lui cose bisognava fare per diventare Rasta? Marley rispose: “Devi nascere di nuovo”.
Ian’I deve meditare su queste quatro semplici ma potenti parole che contengono la verità che in questi giorni di Rivelazione Ian’I Rastafari vive e manifesta.  “Il giorno al giorno ne affida il messaggio e la notte alla notte ne trasmette notizia. Non è linguaggio e non sono parole, di cui non si oda il suono” (Sal 19).

In questa Creazione infatti assistiamo quotidianamente  al fenomeno della rigenerazione, nella perfetta armonia di alternanze ed incastri vitali, possiamo vedere come ogni frutto ed ogni manifestazione necessita di una rigenerazione, un ricambio, una rinascita.
È una semplice verità, un profondo insegnamento che spesso passa inosservato agli occhi dell’uomo.
La luce del giorno nasce dalle tenebre notturne, la gemma dell’albero sorge come il sole all’ alba dopo un lungo riposo invernale, l’animale soddisfatto dal sonno esce dalla tana per prendere parte nuovamente al ciclo naturale, il bambino esce dal buio del ventre materno con occhi chiusi per poi aprirli al suono delle voci del mondo.
Ecco ciò che sorge ha sempre bisogno di sorgere da qualcosa, ciò che apre o si apre necessità sempre di un qualcosa da aprire o da cui aprirsi. Così la nostra coscienza ed il nostro spirito, che vivono anche loro in questo sistema cosmico di alternanze. È la grande poesia dell’universo che tutti leggono ma nessun uomo ha mai scritto, il divino messaggio che offre una possibilità a chiunque decida di offrire legna alla fiaccola della vita.
Se l’uomo dovesse racchiudere il segreto della vita in un vocabolo, basterebbe dire nascita.
Qui tutti i misteri si svelano e tutte le paure svaniscono, le gioie si manifestano e la vita procede sempre e soltanto attraverso il processo di nascita. Noi stessi siamo una continua nascita, ma soltanto se osserviamo con gli occhi dello spirito possiamo vedere realmente questa potenzialità. Esiste una parte di noi che è pronta a rinascere ogni attimo, nel riconoscimento istantaneo del momento che si rivela, chi affila la propria mente, è capace di riconoscervi una rinascita. È proprio questo il mistero che offre all’uomo salvezza, la possibilità di essere sempre pronto a rinascere dal vecchio al nuovo, dall’errore alla correzione, dal male al bene, dalla sofferenza alla gioia, dall’irrequietezza alla solidità, dal timore al coraggio, è un cammino universale che iniziò il momento in cui lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque.

Creazione. Rigenerazione. Salvezza.

Chi ha percorso le strade di questa Creazione ed è rimasto interamente soddisfatto di quello che ha visto? Chi ha vissuto i suoi giorni senza commettere errori? Chi potrebbe dire di essere giunto al completamento del proprio carattere? Chi può dire di aver visto il paesaggio più bello della Creazione?
Non credo che intelletto umano possa dichiarare nessuna di queste cose, in quanto è insita nella natura dei figli dell’uomo la necessità di completamento e rinascita, è la regola geneticamente spirituale che spinge l’umanità verso il miglioramento.
Le Sacre scritture ci mostrano il cammino dell’ uomo-Israele come esempio del prototipo di essere umano che dall’origine fino alle Rivelazioni compie un percorso di continua rinascita.
La rinascita presuppone una maternità, una gestazione, delle doglie ed infine un parto. Ecco queste fasi le possiamo ritrovare non solo nel neonato che nasce dopo esser stato feto, ma in qualsiasi essere umano che percorra una strada di liberazione spirituale, intellettuale, emotiva o fisica.

La liberazione più grande che Ian’I abbia mai potuto osservare nella storia dell’umanità è quella di scoprire che Dio è nell’uomo ed è uomo, di conseguenza l’uomo è anch’egli custode di un principio divino che non risparmia nessuno, esso è lo stampo della vita che rimane impresso nel profondo di ogni essere umano. Dinanzi a questa meraviglia Ian’I deve sedere e meditare a lungo per assaporare la gioia e la letizia che questa notizia porta con sé, esse se coltivate possono portare alla felicità, quella vera.
Quando l’uomo riconosce ed accetta che il Divino dimora in lui allora una parte del male incomincia a dissiparsi in quanto un altro soldato del bene si è aggiunto alla schiera di Dio.
Riconoscendo Dio in noi innescheremo il meccanismo di taglio del velo imparando lentamente a riconoscere il vero dal falso, come bambini in un nuovo paese resteremo nella costante meraviglia della novità, ci sembrerà di non riconoscere nemmeno la lingua parlata né i caratteri di scrittura..allora lavorando più su noi stessi ricorderemo in realtà quel linguaggio come una vecchia filastrocca imparata a memoria e mai dimenticata.
Quello è il linguaggio del sistema di Dio che è impresso nelle nostre persone dal momento in cui il divino soffio vitale ci diede esistenza. A quel punto incominciammo a camminare questa terra dimostrando al fango di essere diversi da lui, in quanto destinati ad una progenie di uomini che sarebbero stati come un libro di istruzioni al fine di manifestare il disegno divino per abitare questa Creazione.
Nell’uomo la carne e nell’uomo lo spirito, il microcosmo che è manifestazione del macrocosmo e che soltanto nella rinascita può realmente manifestare la sua essenza. Quest’essenza è la persona.
Così come l’essenza della Creazione è la Nuova Creazione, l’essenza della persona sarà la Nuova Persona, consapevole, divina, immensa, capace, sazia, contenta, in una parola: viva.

Ian’I Rastafari è uno scultore della realtà e della nostra persona, di conseguenza dell’umanità intera.
Alcuni sono chiamati ad essere legna per il fuoco, Ian’I siamo le radici dell’albero che non brucia ma resta verde per offrire frutti di benevolenza all’Antico dei Giorni.
Chi era distrutto e sfinito dall’errore e dalle afflizioni ha trovato una spiaggia sicura su cui poter finalmente trovar rifugio dai flutti, come Giona rivide la luce dopo tre giorni nel ventre del mostro così Ian’I può finalmente ritrovare la vita nella Livity Rastafari che ci offre di rinascere per poter finalmente vivere e non semplicemente esistere. Dreadlocks Livity/reality , Ital rebelution, ChristMan consciousness paralisi dell’ipocrisia, rimozione della stagnazione, cesura e pulizia, zelo da dissetare, desiderio di rinnovamento, supplica di crescita, compassione ed insoddisfazione per i propri limiti. Cicli, fasi, stadi, parole, immagini, suoni, gesti…tutto è rivoluzionato quando Ian’I si incammina lungo il percorso di liberazione, sete e fame vengono esaudite direttamente dal Creato che offre sostegno a quanti ne fanno parte.

Come gli uccelli del cielo che ogni alba cantano al sole come se fosse il primo giorno del mondo, così Ian’I rinasce nella Livity Rastafari nella leggerezza e semplicità del desiderio di bene.
Selah