sabato 20 maggio 2017

La Nuova Creazione nella dottrina Rastafari



Spesso sentiamo parlare di Nuova Creazione e di nuovi cieli e terra nuova.
Troviamo questi concetti nelle Sacre Scritture e sono parte integrante della Rivelazione Rastafari. Negli ultimi giorni infatti, ci dice la Bibbia, l’umanità avrebbe assistito al rinnovamento di questa Creazione instaurando definitivamente Cieli Nuovi e nuova Terra.
Questi passi incuriosiscono da duemila anni fedeli e studiosi che cercano di capire quale sia il vero significato di queste parole.
La prima interpretazione che spesso si dà e quella più catastrofica e apocalittica in cui si crede che il Signore ad un certo punto distruggerà tutto questo mondo e ne scenderà uno nuovo dal cielo. 
Presi dal timore e dallo sconforto molti hanno anche abbandonato la fede incapaci di comprendere come sia possibile che il Signore, Dio dell’amore, ad un certo punto distrugga questa Sua perfetta opera che è la Creazione del Mondo e dell’universo. Scenari da film di Hollywood allora si ripetono nelle nostre teste rendendo sempre più incomprensibile come sia possibile che il Padre, Creatore buono ed imparziale, arrivi ad un certo punto ad annientare quasi per intero l’umanità e quanto la contiene.
Forse queste immagini di castigo universale hanno fatto comodo a slave masters e predicatori di odio in passato affinchè potessero soggiogare le menti e le vite dei poveri fedeli ai quali non era permesso leggere la Bibbia con altra interpretazione se non quella trasmessa loro dai sacerdoti di Roma. 

In effetti è vero che nelle Scritture il Signore si manifesta con segni anche catastrofici, pensiamo al diluvio universale ed altre azioni punitive che Egli compie contro gli empi della terra, è vero che la presenza di Dio si rivela anche attraverso le forze della natura quali piogge distruttive, terremoti, fuoco ecc.. ma la Rivelazione Rastafari scende più in profondità e no si accontenta di interpretare la venuta della Nuova Creazione come un nuovo mondo che discende dopo che quello vecchio è stato distrutto e non si sa dove sia andato a finire.
La Livity Rastafari è infatti un modo di vivere spiritualmente connesso al Creatore e alle Sue leggi che si manifesta nelle azioni quotidiane del fedele proprio perché è nelle azioni che si riconosce la fede e l’ortoprassia, ovvero la retta condotta vitale che è l’obiettivo e la pratica del Rastaman.
Essendo la Livity una manifestazione dello spirito nel modo di vivere allora dobbiamo interpretare le realtà spirituali come connesse al modo di vivere e non distaccate come delle storie mitologiche. Tutta la Bibbia infatti ha un preciso rimando nella realtà del credente, essa non è solo un libro di preghiere o un libro cosmologico, ma può essere visto anche come un libro di istruzioni su come vivere questo passaggio che gli esseri umani devono compiere sul pianeta terra.
L’applicazione dei suoi principi è ben mirata ed immediata, si manifesta nel qui ed ora.

Interpretando allora la Nuova Creazione non possiamo certo accontentarci di vederla come un qualcosa che forse avverrà un giorno che speriamo sia il più possibile lontano da noi in quanto non vorremmo mai assistere a quella catastrofe globale che si prospetta come la fine del mondo. Non possiamo essere soddisfatti di lasciare da parte quello che forse è uno dei cardini fondamentali della dottrina biblica nel Vecchio e Nuovo Testamento, quella che è la promessa di salvezza fatta al genere umano dai profeti e dal Messia, e che è l’obiettivo forse del disegno divino prima ancora che il genere umano fosse stato creato.
Il giudizio dell’Onnipotente sicuramente non è una passeggiata e non sto cercando di andare contro il concetto di “Judgeman” o dire che questo non esista o che il Giudizio Finale non avverrà. È mia intenzione invece “srotolare” questo principio di rinnovamento escatologico per trovarne l’applicazione ed il senso concreto nella vita dell’uomo affinchè possiamo trarne insegnamento ora e non guardare ad esso come una proiezione (spesso fantastica) che avverrà forse tra migliaia di anni. Se infatti allontaniamo da noi questo principio allora diminuiamo il potere della Livity e la Bibbia stessa rischia di diventare un semplice libro astratto e distaccato dalla realtà. 
È proprio per la sua potenza che il concetto di Nuova Creazione è stato rilegato nei secoli ad un capitolo oscuro ed incomprensibile che spaventa il fedele che non riesce a comprenderlo.
Questo è avvenuto perché se l’uomo comprende il rinnovamento che implica la Nuova Creazione allora egli scopre un potenziale liberatorio che lo rende illimitato, illuminato e soprattutto consapevolmente libero. Esattamente ciò che babylon non vuole.
Il tema che sto trattando è molto articolato e questa meditazione non può certo esaurire l’argomento ma vuole essere un’introduzione a prossimi lavori che approfondiranno questo argomento così centrale nella nostra Livity.
Sappiamo che il Creatore è l’artefice di questo mondo e questo universo che è stato fatto in sette giorni agli inizi dei tempi. Ecco ci viene poi detto che questo mondo è destinato a dissolversi e a sparire (1 Cor 7, 31; Ebr 1, 11; Apoc 6,12 ss; 20, 11) e non riusciamo a spiegarci il perché di questo fatto.
Cosa significa che verranno “nuovi cieli e terra nuova” (Apoc. 21-22)?
Il significato è sia storico che mistico-spirituale.
La Nuova Creazione  si instaura con la venuta del Cristo in quanto Egli è il nuovo uomo, l’archetipo che contiene divino ed umano in perfetta misura, Egli è il Figlio di Dio che rende tutti gli uomini figli di Dio elevandoli, se essi seguiranno la Sua strada ed i Suoi insegnamenti, al quel modello originario di uomo fatto ad immagine e somiglianza di Dio.
Questo implica quindi un rinnovamento del genere umano che torna alla sua condizione originale di vicinanza e comunione con Dio, questo rinnovamento avviene attraverso la persona del Cristo nelle Sue due venute su questa terra.  L’uomo infatti seguendo la via manifestata dal Messia diventa in Cristo “ nuova creatura “ (Gal 6, 15): in lui l'essere vecchio è sparito, un essere nuovo è presente (2 Cor 5,17).
Infatti Iyasos Krestos duemila anni fa ci ha indicato la nuova via verso il Regno dei Cieli perchè potessimo rinnovare i nostri spiriti, le nostre preghiere e tuita la nostra energia vitale nella nuova Rivelazione che Egli stesso trasmise. Iyasos Krestos ci ha mostrato il compimento della Legge e dei profeti che Egli, secondo le Sue parole,  viene per completare e rinnovare e non per abolire.
Egli che è il supremo Maestro ci insegna la suprema dottrina essendo il Messia, l’immagine di Melchizedek sacerdote per sempre. La via indicataci da Iyasos Krestos ha relmente rinnovato l’umanità e ha reso la vita umana un perenne cammino verso la comunione con Dio e la Sua gloria, una pratica di vita attiva e partecipe piuttosto che una cieca sottomissione a Dio che altre tradizioni invece ci presentano. 


Tutto questo ha una fantastica potenza ma non era abbastanza.

La missione di Iyasos Krestos non completa il piano divino previsto per il Messia ed infatti il Nazareno ci dice che sarebbe dovuto ritornare quando i tempi sarebbero stati pronti per terminare la Sua opera.
Questo implica infatti che non aveva completato il suo lavoro, non perché non ne fosse stato capace ma perché erano necessari duemila anni di storia umana per poter far maturare il frutto che Egli stesso aveva fatto sbocciare, ovvero la salvezza del genere umano attraverso le proprie azioni.
Ecco che Ian’I Rastafari annuncia Haile Selassie Primo come il Cristo ritornato nei Suoi Caratteri Regali, il Messia di Davide che viene per compiere la missione iniziata a Betlemme duemila anni prima.
E questa è una condizione essenziale per comprendere tutta la Bibbia e tutto il principio della Nuova Creazione.
Infatti il disegno di Dio è di ricondurre tutte le cose sotto un solo capo, Cristo (Ef 1, 10), ma questo Cristo di cui si parla non poteva essere Iyasos in quanto doveva essere un capo di popoli, un vero e proprio regnante con la capacità di governare e così modellare le sorti dell’umanità.  In Lui doveva riconciliare tutte le cose con se stesso (2 Cor 5, 18 s; Col 1, 20). Questo è un aspetto cruciale in quanto significa che il Cristo avrebbe dovuto ri-armonizzare le cose (eventi storici, principi morali, sociali ecc ecc) in accordo con la Sua persona divina così da rendere sante tutte le cose. Non è forse questo ciò che troviamo nell’operato di Haile Selassie Primo che si impegna per rinnovare un Paese, un Continente e poi il mondo stesso attraverso un modo d’agire così nuovo ed ispirato che ha la capacità di rinnovare gli eventi e modellare l’inizio di una nuova epoca.

Il Messia regale ricrea tutte le cose del mondo compiendole in maniera santa e divina, in questo modo automaticamente distrugge il vecchio modo di comportarsi ed instaura un nuovo modo di vivere ovvero una Nuova Creazione.
Pensiamo infatti a tutte le modifiche e rivoluzioni che Haile Selassie ha esercitato a livello locale ed internazionale, e osserviamo la Sua eredità che Ian’I Rastafari viviamo e portiamo avanti  e comprenderemo cosa significa un rinnovamento radicale.
Il Messia non distrugge le cose mondo ma le rende vive eliminando da esse la malvagità, la corruzione, l’immoralità così naturalmente il vecchio mondo scompare lasciando spazio al nuovo.  Così facendo Egli mostra la via di salvezza per vivere questa vita, ecco che Creazione e redenzione si congiungono: noi siamo “l'opera di Dio, creata in Cristo in vista delle buone opere” (Ef 2, 10).
Questo processo poteva avvenire soltanto attraverso un Capo (Ras).
Se meditiamo sulla connessione tra Adamo ed Haile Selassie infatti vediamo che alle origini Dio aveva fatto di Adamo il capo della sua razza, e gli aveva affidato il mondo affinché lo dominasse.
Alla fine dei tempi il Figlio di Dio fatto uomo è entrato nella storia come il nuovo Adamo (1 Cor 15, 21. 45; Rom 5, 12. 18) e a Lui è affidato il popolo di Dio affinchè possa manifestarsi quella Nuova Gerusalemme che non scenderà scenograficamente dal cielo ma che sarà così nuova, così giusta ed ispirata che gli uomini non la riconosceranno come cosa umana ma in effetti divina.

Quindi Dio ha stabilito il Leone di Judah come l’erede di tutte le cose (Ebr 1, 2; 2, 6-9), in modo che tutto deve essere instaurato in Cristo, sia gli esseri celesti che i terrestri (Ef1, 10).
Anche iu libri di storia lo confermano. Il Re giusto ha infatti iniziato una nuova epoca sconfiggendo il Fascismo ed instaurando il Governo incentrato sul benessere e sull’ amore degli esseri umani.
Le scritture confermano ciò infatti quando gli apostoli chiedono al Messia: “Dicci quando accadranno queste cose, e quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo” (Mt 24,3)”.
Ma la traduzione e l’interpretazione che si è data a questo passo ha portato generazioni e generazioni in inganno distogliendo l’insegnamento originario di questo verso così importante e rivelatore.
Infatti sembra molto strano che gli apostoli chiedano al Maestro quando arriverà la fine del mondo sapendo essi infatti che questa eternità è per sempre..come può finire l’eternità? Rastafari viene per portare luce su questo dilemma: il problema è la traduzione.
Con la parola “mondo”  si è tradotto il vocabolo greco “aion” che sta a significare “epoca, era”! Infatti i discepoli non chiedono quando sarà la fine del mondo ma quando terminerà la vecchia epoca ed inizierà quella nuova, quando inizierà l’era del bene al posto di quella del male. Ovvero quando incomincerà il tempo in cui il Re Messia governerà nella Nuova Creazione avendo sconfitto il male ed incominciato a regnare secondo i termini di Dio e non quelli del mondo.
Questo è il senso che ci fa quindi capire il nostro destino e perché infatti Iyasos Krestos risponde descrivendo guerre e rumori di guerre, lotte fra uomini e grande tribolazione che possiamo benissimo accostare alla desolazione che avvenne durante la Seconda Guerra Mondiale quando il nazifascismo tentò di spodestare il Messia dal Suo trono per instaurare un nuovo Impero Romano.. e guarda caso era proprio sotto l’oppressione ingiusta dell’Impero romano che i discepoli propopsero al Maestro quella domanda essendo infatti quel governo il simbolo della dominazione pagana e quindi negativa, opposta al governo di Dio.
Vincendo il male (nazifascismo) che il Re stesso definisce il “nemico antico” come riportato dall’Apocalisse, Haile Selassie Primo instaura l’inizio della Nuova Epoca che è allo stesso tempo la Nuova Creazione e l’inizio dell’ epoca del Giudizio contemporaneamente.
Infatti manifestando il bene automaticamente il male viene giudicato e smascherato.

Haile SElassie Primo infatti ha la pienezza dello spirito e così può infondere rinnovamento nel genere umano. Ecco la Nuova Creazione che avviene attraverso ogni uomo ed ogni donna vivente che camminano lungo la Via di Dio. Ian’I Rastafari infatti deve vivere nella consapevolezza che ogni aspetto di questa vita umana può diventare nuovo ( e bello) se affrontato secondo i principi della Livity. Attraverso il comportamento di Ian’I e la nostra percezione rinnoviamo gli eventi di questa Creazione rendendola qualcosa mai visto prima, una dimensione non lontana ma che risiede in questa stessa realtà ma che iniziamo a vedere e vivere soltanto se camminiamo lungo la via del risveglio spirituale.
Se così faremo allora veramente i cieli e la terra non ci sembreranno essere più quelli di prima ma avranno un colore ed un profumo nuovo che ci infonderà desiderio di vita e di benessere.
Vivremo nella nuova città del grande sovrano che ha instaurato un regno nuovo che dura per sempre, le persone osserveranno le nostre azioni e non capiranno da quale luogo o paese veniamo perchè la nostra tradizione non appartiene semplicemente a questa terra ma alla corrente di vita che pervade l’universo dalla Genesi fino ad ora. In Haile Selassie Primo ritroviamo il contatto con la nostra vera natura che è “maestosa” proprio sul modello della Sua, questo  non è per vanto o per vanagloria ma perché la natura originaria dell’essere umano è nella Maestà della vita, così come la natura originaria della Creazione è nella Maestà della vita divina che in essa scorre.
Selah